Come (non) passa il tempo
Chiunque tu sia che realizzi i desideri (probabilmente Gasp), facci passare una sosta in pace. Ce lo meriteremmo solo per quello che abbiamo vissuto l’anno scorso prima e dopo questa partita
(GETTY IMAGES)
Un mio amico: «Non è più domenica se De Rossi gioca contro la Roma». Ma il 29 dicembre, Roma-Genoa, sarà lunedì. De Rossi non sarà mai contro la Roma, semmai chi era contro la Roma è stato contro di lui. Con buona pace del mio amico e di Cremonini, tutto torna. Anche se non torna più. Era dopo un Genoa-Roma e prima di un Roma-Udinese. Non è una digressione sulla bandiera bionda che sventola su un altro mare adesso, è che per misurare questo Roma-Udinese (spoiler: vale tutto!), fa bene seguire questi strani, poetici, passaggi di tempo. Un anno fa, o poco più (ma dentro quest’anno non ti sembra ce ne siano almeno mille?) Roma-Udinese, alle ore 18, era esattamente la prima partita senza De Rossi, la prima dopo Genoa-Roma, la prima di Juric, la prima con la contestazione, coi fischi a Pellegrini, la prima senza la Sud. Oggi pomeriggio, (sempre alla stessa ora per far vedere meglio come passa e non passa il tempo), Roma-Udinese è l’undicesima in campionato di Gasperini, la Sud è piena, lo stadio non fischia più, Pellegrini segna e sorride, pure se introverso (ma perché dovrebbe essere un difetto?).
Soprattutto: un anno fa avevano tradito la Roma e vedere un sole dietro a quelle meschine dinamiche di bottega - che non avevano nulla di romanista - non era nemmeno un’ipotesi, adesso oltre a vedere un orizzonte, persino terso, stiamo vivendo il presente, il che è cosa rara anche nella vita. A parte l’orario, l’avversario e la coincidenza temporale con De Rossi e il Genoa, spero che sia uguale un’altra cosa: il risultato. Tre a zero per noi. Me ne basta uno, non me ne frega niente di giocare bene se non nella misura in cui giocare bene è importante perché hai, ovviamente, più possibilità di vincere. I primi quaranta minuti di Milano sono stati giocati con lo smoking bianco, a Palazzo Reale, avrebbero meritato un libro scritto da Oscar Wilde più che un tabellino sulla Gazzetta (Stramilan!!!!!), ma a me sarebbe bastato quel rigore di Dybala. A me basterebbe un’autorete (se possibile di Zaniolo, anche se sono il primo a sperare che questo ragazzo chieda ancora tante volte e sempre più sinceramente scusa per far pace con un altro tabellino...). Please, please, please, - per favore - let me get what I want this time – fammi ottenere una volta quello che voglio (meglio Morrisey che Cremonini) chiunque tu sia che realizzi i desideri, facci passare una sosta in pace, bella, piena con una classifica che ti coccola per due settimane. Ce lo meritiamo, se lo merita questa squadra, se lo merita Geppetto Gasperini (è probabilmente lui l’uomo che fa realizzare i desideri) ce lo meriteremmo solo per quello che abbiamo vissuto l’anno scorso prima e dopo questa partita. Speriamo che oggi sia veramente domenica. Per me lo è sempre quando gioca la Roma. Pure di lunedì.
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