C’è l’Udinese: stessa gara, diverso mood
Con i friulani la contestazione alla prima di Juric. Oggi in campo quasi gli stessi giocatori per proseguire la corsa
(GETTY IMAGES)
Era esattamente il 22 settembre 2024 e allo Stadio Olimpico, contro l’Udinese, faceva il suo esordio la Roma targata Ivan Juric. Sembra passata più di una vita eppure è solo poco più di un anno fa. La Curva Sud entrava trenta minuti dopo per protestare post esonero di Daniele De Rossi e in un Olimpico che non lesinava fischi a nessuno, in particolare a Cristante e Pellegrini allora ritenuti responsabili dell’esonero di DDR, i giallorossi riuscivano ad imporsi per 3-0 grazie ai gol di Dovbyk, Dybala e Baldanzi. In quella partita, la Roma di Juric, cercando di replicare per certi versi il calcio Gasperiniano si era schierata con il 3-4-2-1, modulo che, con tutta probabilità, verrà riproposto anche stasera. Significativo è andare a vedere, tra titolari e subentranti, chi furono i giocatori giallorossi a giocare quella partita. Tra i vari troviamo: Svilar, Mancini, Ndicka, Hermoso, Cristante, Pellegrini, Koné, Pisilli, El Shaarawy, Soulé e Dovbyk. Questi giocatori, all’inizio della scorsa stagione, si ritrovavano in campo contro l’Udinese in un clima di forte contestazione con l’Olimpico che non risparmiò delle sonore critiche anche al triplice fischio nonostante la vittoria.
Oggi, quegli stessi giocatori, probabilmente saranno tutti o quasi in campo, sempre contro l’Udinese, ma in un clima completamente diverso. Non è più la Roma di Juric che cerca di emulare la Roma di Gasperini, ma è, la Roma di Gasperini. Non è più la Roma che scende in campo in un clima di proteste ma è una Roma pronta a giocare la partita acclamata dalla sua gente, per continuare la lotta alle posizioni di vertice del nostro campionato dopo un inizio di stagione esaltante sotto il punto di vista dei risultati.
Anche a livello di considerazioni individuali si è ribaltato il mondo. L’anno scorso in questa stessa partita lo Stadio rumoreggiava ogni qualvolta Cristante toccasse il pallone. Oggi Bryan sarà capitano e sarà accolto dai numerosi applausi ai quali siamo oramai abituati ad assistere quando si parla di lui. Lo stesso Pellegrini sembrava essere al capolinea della sua avventura in giallorosso e anche oggi il suo futuro appare incerto, ma il rapporto con la tifoseria si è in parte sanato. Mancini ha acquisito lo status di leader tecnico e carismatico, Svilar è ormai il miglior portiere della Serie A nonché top tra i pariruolo anche a livello internazionale. Di quella giornata, felice per quanto riguarda il risultato ma estremamente triste per quanto riguarda il resto, a livello emotivo non è rimasto più nulla, nonostante gli interpreti siano rimasti pressoché gli stessi. E l’esordio del Genoa di De Rossi in questa stessa giornata di campionato sembra essere l’ultimo tassello necessario per chiudere il cerchio e guardare definitivamente avanti. Per guardare ad una Roma ambiziosa e, speriamo, finalmente vincente.
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