Cogito Ergo Sud

Il Como un mattone piccolo piccolo

Gasperini è stata la decisione migliore che si potesse prendere. Merito di Ranieri, che ci ha tirato fuori dalla melma dove stavamo annegando un anno fa, sempre a Como

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
15 Dicembre 2025 - 06:00

Si dice che a Trigoria era già pronto un video di presentazione di Fabregas a un certo punto della scorsa stagione. Meno male che quel video l’ha visto solo chi l’ha girato. Gasperini è stata la decisione migliore che si potesse prendere. Merito di Ranieri, così come è stato merito di Ranieri riemergere dalla melma del lago di Como dove stavamo annegando. Era esattamente un anno fa, il 15 dicembre del 2024, 2-0 con gol di Gabrielloni che gli è valso una statua al Sinigaglia. Noi non abbiamo bisogno di farne a Ranieri, che è già un monumento di romanismo  per tanti romanisti. Noi adesso abbiamo a che fare coi “mattoncini”. Oggi col Como è questa cosa qua: un mattoncino. Da costruire, più che da mettere (non ci sono scatole preconfezionate nella sacca di Gasperini). Lo ha detto il nostro allenatore Geppetto, in versione muratore che sta costruendo un po’ tutto qui a Roma: serietà, consapevolezze, squadra, convinzione. La Roma. 

La cosa più fica di Gasperini - ed è un paradosso per uno che visto da qui sembrava solo un irriducibile rosicone - è che non cerca e non si dà mezzo alibi. Mai. Lo leggi e lo senti, e la sensazione che ti arriva non è falsa e ti racconta di un tecnico risoluto, consapevole, deciso a fare bene il suo lavoro. Per me dal punto di vista dialettico lo fa pure troppo bene, perché mi sembra inutile e noioso aggiungere altre parole alle sue: «Utile alla Roma? La domanda è solo questa, se è utile sì, sennò no. La Roma è sopra a tutto. Non bisogna essere presuntuosi, ma ambiziosi. Non manca niente per fare bene qua». Ha pure detto che vuol finire la carriera qui ma, ovviamente, non subito. Deve costruire qualcosa di più grande della statua di Gabrielloni e forse persino di monumenti fatti di romanismo: e se col Como per lui è solo un mattoncino (che fatica non nominare il nome della ditta con cui tutti i ragazzini, e i loro padri, hanno giocato e giocano)  per andare in Champions o comunque più su, pensa quanto ha da costruire qui a Roma. 

Quanto manca alla cima, al gran premio della montagna? Che poi, come ripeteva Ranieri, Roma non è stata costruita in un solo giorno, però in un anno da Como al Como abbiamo ricostruito la Roma. Certe volte, è raro ma succede, il destino si ripresenta allo stesso punto, con le stesse circostanza, come un dejavu reale per darti l’opportunità persino di cambiare il passato. O forse il fatto che proprio il 15 dicembre incontriamo, proprio un anno dopo, proprio il Como, e che in un anno dall’orlo della B ci troviamo a parlare di stadio, di possibilità Champions e, soprattutto, abbiamo la sensazione che stiamo diventando veramente forti, non significa niente. Se battiamo il Como è solo un mattoncino: Roma non è stata costruita in un giorno, ma l’impressione è che comunque abbiamo iniziato a farlo.

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