Cogito Ergo Sud

Per Gasp più stadio e meno social

Gasperini sa quello che fa, come si fa e perché lo fa, anche e soprattutto con l'Inter lo ha dimostrato: va solo seguito

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
23 Ottobre 2025 - 06:30

Senza festeggiare una sconfitta, anzi portandosi dietro tutta la rabbia che questa comporta, però la Roma contro l’Inter si merita più gente da stadio che da web. Più Curva, meno social. L’impressione è che ci sia una qualche percentuale di persone, nemmeno esigua, che mal sopporta l’operato di Gasperini a Roma, che non vede l’ora di mettere bocca e di dimostrare che «lo vedi che ha sbagliato!». 

Non so se è solo voglia di dire la propria (probabile), ma ogni volta che la Roma ha perso c’è stata la corsa a dire quanto non va, come non va, e ovviamente chi è che non la fa andare: Gian Piero Gasperini. Per me l’unico grande errore che ha fatto Gasperini con l’Inter è stato togliere Dybala dal ruolo di prima punta e far entrare Dovbyk. Proprio il secondo tempo ha legittimato le scelte del primo.

La Roma che ha più o meno dominato l’Inter nella ripresa, ha cominciato a farlo dal 46’, con Dybala attaccante centrale, e per tutta la partita con Wesley a sinistra e gli altri come stavano a inizio gara. Oltre al fatto che già alla fine del primo tempo la partita si era equilibrata. Eppure il totale è stato: Gasperini ha regalato un tempo all’Inter. Certo, rispetto al Lille e al Toro, le critiche si sono fermate a un tempo perché l’evidenza di sei palle gol era tale da non poter azzardare un’analisi (?)  più tranchant. Anche se sta lì, pronta, calda calda... Tutto questo non c’entra niente col Viktoria Plzen, ma non l’ho scritto solo perché non avevo scritto niente della partita contro l’Inter. Il punto è che se dopo aver dominato per 45’ la squadra più forte del campionato, vicecampione d’Europa per due volte negli ultimi tre anni, si imputa a Gasperini di aver perso lui la partita, che succede se oggi non battiamo una squadra di cui non sappiamo nemmeno scrivere bene il nome (anzi il cognome: Plzen)? Pensando a questo, sento quasi come un derby questa partita a cui siceramente stavo pensando poco o niente (voglio vincere a Reggio e poi col Parma, voglio andare ancora forte).  

Il punto è che Gasperini sa quello che fa e sa come si fa (anche, soprattutto, per arrivare a  Istanbul) e anche se le cose non andassero subito bene (ma finora ci sono andate bene!) andrebbe aspettato, protetto, seguito. Geppetto conosce la materia prima, legno e calciatori, sa come lavorarci, conosce la sua stessa favola visto che l’ha vissuta in prima persona. Che poi a me non me ne frega niente di chi gioca prima punta, o a sinistra, o al centro, so che Gasperini sa come si fa, e se la Roma per la prima volta negli ultimi nove anni all’Olimpico non solo ha tenuto botta, ma ha messo sotto l’Inter è merito suo. Che è appena arrivato. Che ha bisogno di tempo. Che ha bisogno di giocatori. Che ha bisogno anche di sbagliare, per scoprire, capire, inventare. Che ha bisogno di quello che sempre e solo in Sud c’è: forza grande Roma alé.

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