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29 marzo 1936, Juve-Roma 1-3: quando i giallorossi misero fine al dominio bianconero

La squadra di Barbesino vince per la prima volta in trasferta a Torino e rompe il tabù: i piemontesi non perdevano in casa da quattro anni

06 Febbraio 2021 - 15:42

Un'egemonia durata cinque campionati, battuta soltanto da quella della Juventus attuale: i bianconeri, tra il 1930 e il 1935, portano a casa cinque Scudetti di fila con Carcano in panchina, poi sostituito da Bigatto. Ma è la Roma a mettere fine allo strapotere della Vecchia Signora, di fatto, battendola il 29 marzo 1936 a Torino. Si tratta del nostro primo successo in Serie A a casa loro; una vittoria che chiude virtualmente la loro rincorsa al sesto titolo consecutivo. Sette ko in altrettanti incroci in Piemonte negli anni precedenti fanno sì che Bernardini e compagni si rechino allo Stadio Olimpico Grande Torino (che all'epoca, neonato, è intitolato a Benito Mussolini) con il dente avvelenato e tanta voglia di ribaltare i pronostici, tutti ovviamente a favore della Juventus.

Anche la Roma allenata da Barbesino staziona nelle zone alte della classifica ed è reduce da sei vittorie nelle ultime sette partite. L'entusiasmo della piazza è alle stelle, perciò la società organizza una "carovana" per fare in modo che i tifosi possano far sentire il loro affetto anche in trasferta. Il biglietto, andata e ritorno, costa 133 lire, terza classe. C'è però da fare i conti con la dura realtà dei fatti: i bianconeri non perdono in casa da quattro anni, mai una squadra ospite è riuscita ad espugnare la nuova casa juventina (inaugurata nel 1933). Ma Masetti e soci sono pronti a vendere cara la pelle, consapevoli del fatto che l'eventuale vittoria rilancerebbe anche loro in ottica Scudetto. C'è bisogno di gettare il cuore oltre l'ostacolo, c'è bisogno di una prestazione da romanisti veri.

La partita

I giallorossi indirizzano subito la gara nel migliore dei modi, portandosi in vantaggio dopo nemmeno dieci minuti con Cattaneo, bravo ad avventarsi e a spingere in rete un tiro destinato fuori di Di Benedetti. Quest'ultimo firma il raddoppio al 18', rubando il tempo a Foni e battendo Valinasso. La Juve, tramortita dall'uno-due romanista, riesce in qualche modo a tornare in partita con Gabetto. Nella ripresa è un assedio bianconero, ma le parate di Masetti e lo spirito di sacrificio di tutta la squadra (Tomasi su tutti) riescono in qualche modo a difendere il vantaggio. E, a 15' dalla fine, Di Benedetti chiude i giochi con il definitivo 3-1 giallorosso.

Sugli spalti, all'improvviso, fanno capolino delle bandierette giallorosse. Mentre fuori dallo stadio, come scrive Il Littoriale del giorno dopo, «un coro gioioso ripete a gran voce un versetto che ferisce l'amor proprio di più di un tifoso juventino: "l'avemo 'mbriacati, oh-oh-oh!"». Il Torino pareggia e guadagna comunque un punto sui rivali cittadini: i tifosi granata ringraziano la squadra giallorossa per il favore, che permette loro di conservare la vetta della classifica. Alla fine a trionfare sarà il Bologna, ma la Roma quel giorno mette fine al ciclo vincente bianconero con la sua prima vittoria torinese.

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