Pagelle

Le pagelle di Roma-Lille 0-1: si accende solo Celik

Il turco è concentrato e sicuro: tra i più determinati in campo, trova anche il rigore Svilar mette due toppe ed evita un passivo peggiore. Tsimikas, Dovbyk e Soulé indirizzano il ko

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
03 Ottobre 2025 - 06:30

Più ombre che luci. Che la sera si presenti senza bagliori lo si intuisce presto. Ma dopo l’errore che costa lo 0-1 ci sarebbe tutto il tempo per recuperare, invece la Roma si incarta e come se non bastasse sciupa per ben tre volte l’occasione d’oro di acciuffare almeno un punto. C’è tempo e modo per rimediare, a patto di tenere a mente le pecche mostrate.

6,5 SVILAR. Può poco sulla botta ravvicinata che costa il gol. Tiene vive le speranze quando Giroud gli si presenta a tu per tu con uno dei suoi prodigi e si ripete nel finale di gara, evitando un passivo peggiore che ai fini della classifica comunque può contare.

6,5 CELIK. La titolarità guadagnata a suon di prestazioni gli conferisce sicurezza e dagli uno contro uno esce quasi sempre vincitore. Trova anche il rigore, molto altro non può

6 NDICKA. Comincia al centro, spostandosi poi nel ruolo abituale con l’ingresso di Mancini. Non è nella sua serata più sfavillante, ma almeno non ha sulla coscienza macchie indelebili.

5 HERMOSO. Torna dall’inizio piazzato sul centro-sinistra della difesa, posizione in teoria più congeniale al suo mancino. Ma non è giornata e si fa sfuggire più volte l’avversario diretto, commettendo anche diversi errori in impostazione.

5,5 WESLEY. Nella fase iniziale è vivace, eppure poco proficuo: si propone più volte al cross ma con scarsa precisione, che trova solo quando origina la mischia in area del Lille conclusa dal salvataggio in extremis. A inizio ripresa sbroglia una situazione complicata davanti a Svilar. Continua però a sbagliare tanti, troppi appoggi elementari.

5,5 CRISTANTE. Per dedizione tattica e non solo è sempre una garanzia, ma i dirimpettai hanno un’altra marcia e alla fine va in sofferenza.

5,5 EL AYNAOUI. Sua l’ultima zampata nel batti e ribatti davanti alla porta di Ozer, salvata però sulla linea. Prova a mettere ordine nel mezzo, ma qualche appoggio pigro lo rende preda del pressing francese.

4.5 TSIMIKAS. Preferito ad Angeliño, la combina davvero grossa in avvio, spalancando l’ingresso in area a Haraldsson per lo 0-1 e mettendo la gara subito in salita. Ha sulla testa e sul sinistro nel giro di pochi secondi la duplice possibilità di riportare tutto nel verso giusto, ma viene intercettato. E nell’intervallo Gasp lo lascia negli spogliatoi.

6 PELLEGRINI. La via del recupero è tracciata, ma gli spunti che prova a fornire a trequarti prima e dalla sinistra poi incidono ben poco.

5 SOULÉ. Punta ripetutamente gli avversari, riuscendo a saltarli a sprazzi, anche se poi i tempi di gioco guadagnati li perde tenendo troppo palla. Il rigore pesa tanto, soprattutto nella modalità di tiro.

5 FERGUSON. Stretto nella morsa dei centrali francesi, prova a farsi largo col fisico ma senza grande successo. Un tentativo in acrobazia stoppato sul nascere è il suo unico squillo nel primo tempo, dopo l’intervallo la pizzica di nuca sfiorando il palo. Poi più nulla.

6 RENSCH. Entra e si sistema sul lato opposto a quello consueto. Non fa danni, ma nemmeno dà l’accelerata che manca.

6 MANCINI. Nella fase di maggiore spinta in avanti c’è bisogno di certezze dietro e subentra lui.

6 EL SHAARAWY. Prova a dare fastidio alla difesa del Lille, ma quando va al tiro lo fa con poca lucidità.

6 KONÉ. Dentro per dare ritmo alla mediana, nel finale sfiora la porta di Ozer dalla distanza.

5 DOVBYK. Quando rileva Ferguson, appare sulla scia dell’ultima gara: più convinto e in fiducia. Il rigore sembra un segno del destino, ma i suoi due tentativi sono uno peggio dell’altro. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Peccato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI