Nazionale

L'Italia affronta Israele. Parla Mancini: «Mi sento maturo»

Il difensore della Roma si candida dal 1'. Le parole in conferenza: «Mi sono guardato allo specchio e ho cercato di cambiare. Felice di essere tornato in Azzurro»

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
14 Ottobre 2025 - 07:30

«Le partite vanno giocate», parola di Gianluca Mancini. Una che le sue partite con la Roma le sta giocando ormai da perno inamovibile da Mourinho in poi con risultati crescenti, ma nonostante tutto ha totalizzato soltanto 15 presenze in carriera con la maglia della Nazionale. Oggi dovrebbe arrivare la sedicesima, nella sfida contro Israele di Udine alle 20.45, fondamentale per blindare il secondo posto nelle qualificazioni ai prossimi mondiali. Il centrale difensivo romanista con Gattuso ha riconquistato "il giro" azzurro e ha già giocato all'andata contro lo stesso Israele nel rocambolesco successo per 5-4.

Nuova occasione

Alla luce della squalifica presa da Bastoni sarà nuovamente Mancini, che ieri ha parlato in conferenza stampa raccontando l'importanza della maglia Azzurra per lui e il suo percorso di crescita riscontrato anche in giallorosso: «La Nazionale è il sogno di ogni bambino. Mi rende davvero orgoglioso. Mi sono sempre impegnato col mio club, poi i ct prendono le decisioni. Spero di restare più a lungo possibile. Tante volte ho vissuto le partite in maniera troppo esagerata - ha continuato Mancini - troppo galvanizzato, con degli atteggiamenti che non mi riguardavano. Mi sono guardato allo specchio e ho cercato di cambiare per me in primis, perché in campo ora sono più concentrato e rendo di più. Poi quando maturi, cambia tutto: mentalmente, come approccio e come si vivono le partite. Non so se mi ha aiutato per la Nazionale, ma la Nazionale passa per le prestazioni del club».

Con la Nazionale arriva una sfida da vincere che il difensore romanista ha analizzato alla vigilia: «Dobbiamo fare una partita importante contro una squadra fastidiosa. L'andata è stata un po' folle, eravamo 4-2 all’86’ e ci siamo fatti rimontare da polli. Sappiamo cosa abbiamo sbagliato e cercheremo di non ripeterlo». 

«Il gruppo è fondamentale»

Stavolta però la sfida con Israele vale la certezza di un posto ai playoff: «Qualsiasi partita deve essere come una finale. Quando indossi questa maglia ancor di più, ci sono tante motivazioni e responsabilità». Idee chiare così come l'obiettivo principale per Mancini, che non molla nemmeno l'ipotesi di evitare persino il turno eliminatorio in più: «Finché la matematica non ci condanna... non possiamo dirlo. Io non mi sono mai sentito più forte di nessuno, si può partire favoriti solo sulla carta, ma poi le gare vanno sudate. Andare al Mondiale è la cosa che vogliamo di più. Conta tanto pensare a noi e a quello che abbiamo fatto con il mister. L’aspetto del gruppo è fondamentale. Penso che per iniziare un percorso e tenere il gruppo compatto sia fondamentale. I grandi successi derivano da grandi gruppi: bisogna allenarsi con il sorriso ma faticando, il mister ci fa spingere forte e ci mette nelle migliori condizioni di rendere, capendoci e parlando con noi. Tutto questo è basilare per un percorso che durerà nel tempo».

«Con le pinze»

Nelle ultime stagioni Mancini si è costruito il suo ruolo nella Capitale in una difesa a tre, prima da centrale di destra e poi con Ranieri e Gasperini da vero leader al centro del reparto. Gattuso sembra orientato a tornare al 3-5-2, ma "Mancio" è pronto a qualsiasi soluzione: «Il mister farà le sue scelte. Il modulo è importante, ma lo è di più come andiamo in campo, come valutiamo i rischi o le cose a favore. Questa deve essere la cosa principale, sarà una partita da prendere con le pinze. Arrivarci carichi è importante». Il classe '96 ha parlato anche nel dettaglio dei prossimi avversari, forte anche delle esperienze internazionali accumulate con la maglia della Roma: «Conosco Solomon, ci ho giocato contro quando abbiamo incontrato lo Shakhtar. Il loro reparto offensivo è sicuramente il migliore, ci sarà da stare attenti».

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