Italia, Mancini: "Nessuno parte favorito. Spero di restare a lungo in azzurro"
Il difensore giallorosso in conferenza stampa alla vigilia della sfida con Israele: "Affronteremo una squadra insidiosa, soprattutto in attacco"

(GETTY IMAGES)

Il difensore della Roma Gianluca Mancini è intervenuto insieme al CT Gattuso in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro Israele, prevista domani alle 20.45. In attesa dell'intervento in conferenza stampa, il difensore giallorosso ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Di seguito le dichiarazioni del numero 23.
Come ottenere il pass per il mondiale?
"Facendo una buona partita, vedendo i loro punti forti e i loro punti deboli. Dobbiamo fare una partita importante contro una squadra fastidiosa. All'andata abbiamo visto le loro qualità e i loro punti deboli".
Quanto volete il Mondiale?
"Tantissimo, è la cosa che vogliamo di più. La cosa più importante è pensare a noi e a quello che abbiamo fatto con il mister. C'è un bellissimo gruppo e questo penso sia la cosa più importante per creare grandi percorsi. Pensiamo partita dopo partita a cominciare da domani".
Difesa a 3 o 4?
"Il mister prenderà le sue scelte. Il modulo è importante, ma lo è di più come andiamo in campo, come valutiamo i rischi o le cose a favore. Questa deve essere la cosa principale, domani sarà una partia tosta, da prendere con le pinze. Arrivarci carichi è importante".
In conferenza stampa
Una partita che può chiudere il discorso play off, bisognerà giocarla come fosse una finale
"Sì, è questa la chiave, sempre. Qualsiasi partita deve essere come una finale. Quando indossi questa maglia ancor di più, ci sono tante motivazioni e responsabilità. La loro squadra è tosta, lo abbiamo visto all'andata. Sappiamo a cosa andiamo incontro e sappiamo cosa possiamo fare".
Riaffrontate Israele dopo una partita non impeccabile difensivamente all'andata. Sarà un test sulla tenuta?
"All'andata è stata una partita un po' folle, eravamo 4-2 all'86' e ci siamo fatti rimontare da polli. Abbiamo rivisto le situazioni, sappiamo cosa abbiamo sbagliato e cercheremo di non ripeterlo".
Sei tu che ti sei ripreso la Nazionale o la Nazionale ha capito di non poter privarsi di uno dei difensori più forti in Italia?
"Ti ringrazio per il complimento, però io come sempre detto... la Nazionale è il sogno di ogni bambino. Mi rende davvero orgoglioso, ho sempre fatto quello che ritenevo giusto. Mi sono sempre impegnato col mio club, poi i ct prendono le decisioni. Spero di restare più a lungo possibile".
Quanto c'è spirito di coesione e quanto i principi di gioco vi mettono a vostro agio?
"L'aspetto del gruppo conta tantissimo. Penso che per iniziare un percorso e tenere il gruppo compatto sia fondamentale. I grandi successi derivano da grandi gruppi: bisogna allenarsi con il sorriso ma faticando, il mister ci fa spingere forte. Penso che il mister ci metta nelle migliori condizioni di rendere, capendoci e parlando con noi. Tutto questo è importante per un percorso che durerà nel tempo".
Vi sentite più forti di prima rispetto agli scorsi play off?
"Finché la matematica non ci condanna... non possiamo dirlo. Io non mi sono mai sentito più forte di nessuno, le partite vanno giocate. Si può partire favoriti solo sulla carta, ma poi le gare vanno sudate. Noi pensiamo a noi stessi, partita dopo partita".
La tua crescita con la Roma è fondamentale per la Nazionale?
"Come ho detto spesso, tante volte ho vissuto le partite in maniera troppo esagerata. Troppo galvanizzato, con degli atteggiamenti che non mi riguardavano. Mi sono guardato allo specchio e ho cercato di cambiare per me in primis, perché in campo ora sono più concentrato e rendo di più. Poi quando maturi, cambia tutto: mentalmente, come approccio e come si vivono le partite. Non so se mi ha aiutato per la Nazionale, ma la Nazionale passa per le prestazioni del club".
Cosa conosci della nazionale israeliana?
"Conosco di più Solomon, ci ho giocato contro in Europa quando abbiamo incontrato lo Shakhtar. La nazionale israeliana è una nazionale preparata, il reparto offensivo è sicuramente il migliore e quindi questo dovrà essere da monito per il reparto difensivo".
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