Nazionale

Italia, per Gattuso soglia alta: "Contro Israele gara dura"

Debrecen, ore 20.45: l’Italia deve confermarsi. Raspadori dal 1’, Mancio in panchina. Il ct ribadisce: "Fa male vedere la guerra a Gaza, noi siamo qui per giocare"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Pietro Laporta
08 Settembre 2025 - 07:30

La prima è andata nel migliore dei modi. Probabilmente neanche nelle sue più rosee aspettative Gennaro Gattuso avrebbe immaginato di esordire sulla panchina dell'Italia vincendo 5-0. Il tenore dell'avversario di venerdì, l'Estonia, spegne sul nascere ogni facile entusiasmo, ma la storia recente della nostra nazionale ci insegna che nessun risultato è scontato, in positivo e in negativo. Ecco perché servirà mantenere l'attenzione al massimo verso la partita, in programma questa sera a Debrecen, Ungheria, contro Israele (calcio d'inizio alle 20.45, diretta tv su Rai 1).

Perché, per quanto possa risultare banale magari, "difficile" è il termine esatto per descrivere la partita di oggi. Lo è per la situazione in classifica, che vede l'Italia ancora al terzo posto, a -6 punti dalla Norvegia e a -3 dagli avversari di stasera (entrambe però hanno una partita in più); lo è per lo stato di forma di Israele, che come ricordato da Gattuso, ha perso solo una delle ultime sette partite; lo è infine, per tutte le notizie in merito a Israele che con il calcio hanno poco a che fare, e che rendono difficile restare concentrati sull'evento sportivo in sé. Non per Gattuso: "Il mio pensiero è lo stesso espresso in questi giorni. Penso di aver detto una cosa importante: mi spiace averli beccati nel nostro girone perché sono una squadra che gioca bene e che ci può mettere in difficoltà. Il resto lo sappiamo tutti: fa male vedere quello che sta succedendo, persone e bambini che lasciano la vita, più di questo non voglio dire. Siamo qui per fare la partita e rispettare il nostro lavoro. C'è tanto rispetto e c'è tanto dolore".

Cercando perciò di parlare poi di campo, il ct ha detto di Israele: "Affrontiamo una squadra diversa dalla Norvegia, che era più fisica, mentre loro sono più tecnici, possono farci male in transizione. Non hanno solo 1-2 giocatori forti, ma almeno 6-7: non sarà facile, serve portare rispetto". Dello stesso pensiero sembra essere l'allenatore di Israele, Ran Ben Shimon: "Non possiamo permetterci rilassamenti, loro sono molto forti ma noi ci abbiamo giocato anche l'anno scorso e li conosciamo, ce la giocheremo". In merito alla formazione: "Non utilizzerò una tattica specifica per l'Italia, non so dire se giocheremo a 4 o a 5 dietro".

Gattuso sembra avere le idee più chiare: si va verso la conferma del 4-3-3, con Bastoni e Calafiori a difendere Donnarumma e Di Lorenzo e Dimarco ai lati (ancora out dunque Mancini); a centrocampo, Barella e Locatelli dovrebbero affiancare Tonali: l'ex Milan alla vigilia ha preso una posizione abbastanza chiara: "Qualcuno ha deciso che dobbiamo giocare questa partita, anche volendo non possiamo farci niente". Su Gattuso: "Ci sta dando tranquillità". Davanti il tridente dovrebbe essere composto da Politano, Kean e Raspadori, con il ct che però in conferenza stampa non ha escluso la possibilità di vedere il centravanti della Fiorentina in coppia con Mateo Retegui: "Lavorano molto bene insieme, vediamo". 

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