Roma Femminile, Viens non può bastare: è pari amaro in casa del Leuven
La sfida di Women's Champions League in Belgio termina 1-1. Gol della canadese poi pari su rigore dubbio
(GETTY IMAGES)
Si torna dal Belgio con soltanto un punto in tasca: ora per passare il turno serve davvero un miracolo. Nonostante il forfait improvviso di Rieke la Roma è riuscita a partire forte in casa del Leuven lavorando molto sull’ampiezza creata dagli esterni per poi creare pericoli nell’area di rigore avversaria pur non mantenendo un ritmo altissimo. La più ispirata delle romaniste in fase offensiva è stata Corelli, molto propositiva e brava a dare la profondità quando necessario. Da una sua iniziativa sulla sinistra al 12’ è arrivata la prima grande occasione per le giallorosse, con Kuhl che servita dalla destra dalla numero 16 ha sbagliato il tocco col sinistro a pochi metri dalla porta avversari. Al 18’ poi la Roma ha concretizzato la sua superiorità: Greggi ha dato il “la” a un’azione manovrata proseguita con uno scambio di qualità tra Corelli e Viens finché la canadese non è arrivata a calciare e battere la portiera avversaria per il meritato gol del vantaggio. Da lì i ritmi si sono leggermente alzati perché anche il Leuven ha provato a reagire, ma soprattutto la Roma riusciva a creare e trovare spazi per colpire senza però riuscire a raddoppiare. Al 32’ Dragoni (tornata titolare ma autrice di una prova non brillante) ha concluso in porta e sulla ribattuta si è lanciata Viens che ha messo in porta ma si è vista annullare il gol per un fuorigioco e ancora la canadese ha sfiorato il gol agli sgoccioli del primo tempo non sfruttando un uno contro uno con la portiera avversaria dopo una bella azione in velocità.
Qui è sorto nuovamente il problema atavico delle giallorosse che al 90’, a fronte di 22 conclusioni di cui 12 in porta hanno realizzato soltanto una rete: non può bastare in campionato, tanto meno in Europa. Il Leuven ha iniziato meglio la ripresa, al 53’ Viens si è vista annullare un’altra rete e poi Rossettini ha attuato tre cambi tutti insieme al 62’ (forse dando uno strappo troppo drastico). Soprattutto però, al 67’, è arrivato l’episodio che ha compromesso la sfida: l’arbitra Buteva, richiamata dal Var per un presunto fallo di Bergamaschi in area a palla lontana, ha concesso un rigore estremamente dubbio al Leuven dopo l’on-field review. Dal dischetto è andata Conijnenberg che non ha sbagliato. Il gol subito ha spento la Roma, volenterosa di andare a vincere una gara in cui meritava di più, ma non abbastanza cinica e precisa nell’ultimo terzo di campo come troppo spesso capita. Il tutto con le belghe che hanno ritrovato serenità fino a portare a casa un pareggio che per loro ha un valore enorme.
Lo ha anche per la Roma, ma in senso negativo: ora per far sè che l’avventura in Europa non finisca alla Fase Campionato, si può soltanto sperare di fare un’impresa a Londra contro il Chelsea alla prossima giornata (quasi impossibile), oltre a vincere anche col St.Polten (più alla portata). Forse la dimensione delle giallorosse non è ancora quella europea (come non lo è di certi arbitri) e potersi concentrare solo sul campionato potrà eventualmente far bene. Queste sono serate che fanno male, ma da cui si cresce anche tanto soprattutto se i fattori da migliorare sono ben noti.
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