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L'analisi

Tradizione rispettata: il primo derby è romanista

Doppio vantaggio giallorosso con Pirone e Bernauer, rimonta la Lazio ma poi la decide Glionna. Sono tre punti d’oro: ora la Roma è seconda in classifica

Elena Linari festeggia la vittoria del derby (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

Elena Linari festeggia la vittoria del derby (Photo by Luciano Rossi/AS Roma via Getty Images)

13 Dicembre 2021 - 11:00

In un Tre Fontane gremito e giallorosso la Roma rispetta la tradizione e i pronostici vincendo il primo derby della Capitale della storia della Serie A: 3-2 alla Lazio neopromossa di Catini. Come l'8 dicembre del 1929 i giallorossi superarono i biancocelesti nella prima stracittadina di sempre al maschile, anche la squadra di Spugna tinge dei colori giusti la supremazia calcistica romana. Un risultato tanto storico quanto importante per la classifica e le statistiche: è il quinto successo di fila in questa Serie A delle giallorosse (prima volta in assoluto), ma soprattutto è quello che permette di agganciare il Sassuolo e di portarsi al secondo posto in classifica a 25 punti.
"Il derby non è una partita come le altre": uno dei tanti luoghi comuni che viene costantemente confermato dai fatti. Quella che sulla carta doveva essere un agevole impegno contro una neopromossa, crea invece alle giallorosse subito qualche difficoltà: la squadra di Spugna non è brillante e soffre la chiusura nella propria tre quarti delle biancocelesti che per i primi 25' sono pienamente in gara. Poi però arriva Pirone: la numero 9 svetta in solitaria sul cross da corner di Giugliano, fa 1-0 ed esulta sotto al suo pubblico in stile "aeroplanino". Il raddoppio è immediato e praticamente in fotocopia, ma stavolta l'incornata vincente è di Bernauer al primo sigillo in campionato (27'). Con i due gol di vantaggio la Roma alza un po' il baricentro ma resta poco precisa, soprattutto sugli esterni in fase difensiva: da una distrazione in copertura di Vigliucci prima e di Soffia poi, arriva il 2-1 laziale firmato da Visentin al 35'. Nei minuti che precedono il duplice fischio Lazaro e Pirone sprecano due palle gol interessanti, ma all'intervallo il risultato è di 2-1 e porta con sé la netta sensazione che l'approccio sbagliato delle giallorosse possa incidere sul risultato finale. Nella ripresa subentra anche il fattore sfortuna a far preoccupare i 900 del Tre Fontane: al 47' Serturini lascia partire uno dei suoi tiri a giro dopo essere rientrata dalla sinistra, ma il pallone si stampa sul palo lontano con Ohrstrom immobile. E quando le giallorosse sembrano riuscire a controllare meglio il gioco arriva la doccia fredda: Martin scappa al centrocampo romanista, serve Cuschieri che calcia e Di Guglielmo tocca di mano in area causando il rigore che costa il 2-2 (59'). È in quel momento però che la Roma si ricorda tutti i motivi per cui non è accettabile altro risultato che la vittoria, Spugna passa alla difesa a tre per ampliare il gioco e la pressione romanista aumenta. Lazaro al 66' colpisce di testa su cross di Serturini e viene fermata dalla traversa, ma il meritato vantaggio è ormai maturo. Lo sa bene Glionna (tra le migliori in campo per costanza e propositività) che al 73' calcia in porta su punizione e sigla il 3-2, per la gioia della squadra e dei romanisti (presenti e non). Nel finale c'è tempo anche per far entrare Bartoli (negativizzata alla vigilia dopo 21 giorni di Covid), che non poteva non assaporare in campo il successo nel primo derby.
La Roma è più forte, soffre più del previsto ma vince, nel rispetto del pronostico e della tradizione dei derby della Capitale.

Sugli spalti

Mai come ieri il Tre Fontane è stato caldo, romanista e trascinante. Mai come ieri tante bandiere, lo striscione e i cori nel corso di tutta la partita. Mai come ieri si era giocato un derby e i tifosi l'hanno reso davvero qualcosa di speciale. Erano circa 900 (tra "curvaroli" di tradizione e bambini e bambine delle scuole calcio) quelli venuti al Tre Fontane per sostenere la squadra di Spugna, un numero più alto dei soliti 4-500, ma soprattutto la sfida alla Lazio ha tirato fuori tutta quella grinta che ha accompagnato la Roma al successo. C'è capitan Bartoli tra le più acclamate, anche quando si è seduta in panchina prima dell'inizio della gara, e poco dopo è stato disteso lo striscione con lo stemma della squadra al centro della tribuna, tanto per far capire che non si è mai trattato di una sfida qualunque. Grandi le esplosioni di gioia al doppio vantaggio firmato Pirone-Bernauer e al 3-2 di Glionna, ma il volume non si è abbassato neanche quando il risultato sembrava prossimo a sfumare dopo la temporanea rimonta biancoceleste. "Se po' fa'" dice uno striscione di un ubiquo tifoso giallorosso, presente anche ieri: con questo pubblico sì, si può fare tutto ed è anche più facile. Alcuni dei pochissimi ospiti presenti, hanno pensato bene di vandalizzare la macchina di Bartoli. «Siete il brutto del calcio - ha scritto in uno sfogo su Instagram - e l'avete dimostrato anche oggi. Tra poco tornerete in B, la serie che vi compete. Roma ha vinto, dentro e fuori dal campo». Parola del capitano, che ha fatto di tutto per esserci e sa che qualche riga sullo sportello si toglie, ma la vittoria, il nome e i colori restano.

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