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Il tecnico

Mourinho: "Vogliamo il primo posto. Mancini? Non abbiamo un sostituto"

Le parole alla vigilia della sfida contro gli svizzeri: "Le condizioni del campo sono pessime. Farò qualche cambio, ma in difesa non ci sono altre soluzioni"

Mourinho in conferenza stampa

Mourinho in conferenza stampa (Il Romanista)

La Redazione
29 Novembre 2023 - 19:26

José Mourinho sta parlando in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Europa League tra Servette e Roma: di seguito le dichiarazioni del tecnico giallorosso. 

Dalla sfida dell’Olimpico, il Servette ha raccolto 8 vittorie e un pareggio. Quanto si aspetta un Servette diverso, nella partita di domani?
“La cosa migliore per il Servette sarebbe mandare in campo domani la seconda squadra e concentrarsi sulla partita di domenica, che è molto importante per loro. Noi abbiamo l’idea di trovare il primo posto, segnando anche qualche gol importante, perché c’è la voglia di vincere il gruppo. So che il Servette in casa parte forte, durante i primi venti, trenta minuti, ma speriamo che abbia un po’ la testa al campionato, perché il terzo posto ormai dovrebbe essere suo, anche se in casa è una squadra da tenere in considerazione”.

Da qui in avanti ci sarà bisogno di tutta la rosa. In merito a coloro che finora sono state riserve o hanno dato un po’ di meno: è più facile giocare sulla testa, sulla mentalità? Sotto questo punto di vista, la prova di domani sarà importante perché darà delle risposte anche per il futuro, quando questi calciatori saranno chiamato in causa?
“Domani non penseremo ai gol da fare, ma a vincere. La partita è già abbastanza difficile di per sé. Se domani ce la faremo e vincerà anche lo Slavia, all’ultima giornata ragioneremo sulla differenza gol e lì potremo rischiare tutto: in casa, davanti al nostro pubblico, con lo Sheriff che sarà già fuori. L’obiettivo è vincere domani. Sulla rotazione dei giocatori, ho avuto qualche esperienza: purtroppo, la risposta non è stata quella che mi aspettavo. Ma al di là di Tammy e Kumbulla, ai quali oggi non penso come giocatori ma come ragazzi ai quali voglio bene e che desidero che recuperino, al di là di loro due, la nostra difficoltà è dietro: senza Smalling e senza avere altre opzioni. Nelle altre posizioni, dobbiamo per forza fidarci dei calciatori. Ho già avuto una buona conversazione con il gruppo. Siamo tutti importanti, abbiamo due partite fuori casa in tre giorni. Torneremo a Roma venerdì e sabato andremo a Sassuolo: avremo bisogno di tutti. Per questo, domani farò dei cambi, e mi aspetto una risposta positiva e che la gente che va in panchina, e che non è abituata ad andarci, sia motivata e preparata, con il senso di responsabilità di entrare e fare bene. Domani dobbiamo fare tre punti, perché il pareggio non mi dice niente. Non ho paura di arrivare all’ultima partita per vincere e qualificarmi. Domani dobbiamo rischiare tutto per vincere”.

Ci sono tre giocatori che devono essere trattati in modo particolare: Dybala, Pellegrini e Renato Sanches. Come pensa di impiegarli?
“Non giocheranno tutti e tre insieme, non cominceranno tutti e tre la partita. Devo fare un po’ di gestione, è importante anche la gara di domenica. La gestione di Renato è ovvia, perché è un ragazzo con questa storia (clinica, ndr). Nell’ultima partita, Lorenzo ha giocato la prima ora dopo tanto tempo. Paulo proveniva dall’Argentina – e non è mai facile - e ha dovuto fare qualcosa come 88 minuti. Devo fare un po’ di gestione con loro. Bove deve giocare 90 minuti, deve fare una doppia maratona. Ma dobbiamo avere la forza psicologica: chi gioca, deve dare tutto, perché – ripeto – il pareggio non mi dice niente. Il pareggio ci qualifica, ma se non ci qualifichiamo domani ci riusciremo tra due settimane a Roma. Il problema non è la qualificazione. Non credo che domani perderemo. Dobbiamo rischiare tutto per vincere. Ma allo stesso tempo, dobbiamo pensare ai giocatori ai quali hai pensato tu, e anche noi”.

Può chiudere il quadro con le condizioni di Mancini? E poi: la partita di Praga l’ha delusa per l’atteggiamento della squadra. Immagino che lei abbia parlato ai giocatori anche di quella partita, come esempio da non ripetere.
“La partita di Praga è inaccettabile. Ok, il risultato ovviamente non è stato utile. Ma al di là del risultato - qualche volta può succedere un risultato negativo, e la squadra non lo merita – io ho visto la gara dalla tribuna ed è dura… Non c’è stata concentrazione, non c’è stato l’atteggiamento giusto. Tutti noi sappiamo che il derby ha un peso emotivo diverso ed è anche, tra virgolette, colpa vostra (dei giornalisti, ndr) perché già dal lunedì prima iniziate a parlare di derby quando c’è una partita il giovedì da giocare, e magari la gente era stata un po’ logorata dalla responsabilità del derby. Però, è stata una partita orribile, inaccettabile, e abbiamo parlato anche di questo oggi. Ma è il passato, domani è un’altra gara. L’avversario sarà difficile e il campo sarà un disastro: l’agronomo è in vacanza da tre settimane. Ma va bene, andiamo avanti. Mancini? Non ne abbiamo un altro. Se domani mi dice che non può giocare. Ma se se la sente, deve giocare, perché non abbiamo alternative. Abbiamo loro tre, e aspettiamo Smalling e Kumbulla. Purtroppo, non ci sarà Cristante, che avrebbe potuto dare una mano lì. Ma andiamo avanti. E speriamo che a gennaio Kumbulla e Smalling tornano e il direttore (Tiago Pinto, ndr) riesce a fare un miracolo di gestione, per far entrare Kristensen e Azmoun in lista. E quanti più saremo, meglio sarà, perché entreremo in una fase decisiva della stagione”.

Mourinho a Sky Sport

Il gol del 2-1 contro l'Udinese, il bello del calcio con tocchi di qualità: cosa si deve fare per vedere con più continuità quel tipo di azione?
"Non sono un top nelle statistiche e queste cose, ma mi hanno detto che la Roma è la squadra di Serie A con più gol segnati con più di 10 passaggi dalla fase di costruzione. Magari la gente è un po' distratta e non si concentra su cosa facciamo noi. Quel gol è particolarmente bello, stiamo parlando di Azmoun, Lukaku e Dybala che possono perfettamente farlo. Continuo a dire che mi dispiace profondamente che Azmoun non possa giocare in Europa League perché sarebbe anche uno spazio per la sua evoluzione: avrebbe più minuti e potrebbe imparare a giocare in quella posizione di terzo attaccante, e non di secondo attaccante, che deve avere anche compiti in fase difensiva in modo molto specifico. Ho detto dopo la partita che ero super contento della gente che avevo a disposizione in panchina, perché la squadra quando è quasi completa mi dà opzioni di lavorare in modo diverso. Ma la verità è che dall'inizio della stagione di settembre, e non di agosto, siamo migliorati tanto in fase di costruzione e nel modo di controllare la partita per avere la palla contro Lazio e Udinese, e non controllate perché abbiamo fatto una partita straordinaria a livello difensivo, la nostra squadra con i limiti sta migliorando abbastanza".

Domani penserà solo al risultato o anche alla differenza reti con lo Slavia? Questo condizionerà le sue scelte?
"Abbiamo bisogno dei tre punti. Le partite fuori casa sono sempre difficili e lo stadio sarà pieno, il terreno è orribile e sarà sicuramente difficile. Il Servette sta bene tatticamente e psicologicamente, non ha perso nessuna partita dopo la sconfitta di Roma. Sarà difficile, l'obiettivo è vincere: se vinciamo questa, all'ultima giornata ci giochiamo tutto".

Nella sua testa c'è una gerarchia di importanza tra corsa Champions in campionato e Europa League?
"Sono cresciuto nel tipo di squadra per cui è impossibile, per non dire inaccettabile, fare una scelta. In squadre come Inter, Real Madrid e Chelsea non puoi pensare che qualcosa sia più importante. Non sono stato educato così e non mi piace educare i miei club e i miei giocatori così. Se arriviamo alla parte finale della stagione e abbiamo la necessità assoluta di fare una scelta, la faremo. In questo momento non riesco a farla. Mancano ancora 8 partite alla fine dell'anno solare, questa è una partita dura e poi c'è il Sassuolo due giorni dopo. Non possiamo viaggiare domani e torniamo venerdì, poi partiamo sabato per affrontare il Sassuolo che si prepara da tutta la settimana. Poi entriamo in una dinamica di positività, una settimana dopo giochiamo con la Fiorentina, a seguire ci sono Sheriff e Bologna: non vedo un dramma. Ma in questi tre giorni è dura".

Possiamo vedere Dybala-Lukaku insieme dal 1' domani?
"Sì, è possibile".

L'ultima volta l'ho vista 20 anni fa. Ma c'è uno stadio in Europa dove lei non è mai stato? (domanda di Costacurta, ndr)
"Non mi fate ricordare queste cose di 20 anni fa, a Montecarlo... (in riferimento a Costacurta e sorride, ndr). Non lo so, magari in 150 partite di Champions, magari in 50-70 gare tra Europa e Conference League ci sono pochi stadi dove non ho mai giocato. Ci devo pensare, buona domanda".

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