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la nuova proprietà

Settimi all'esordio: i Friedkin come Sensi, Viola e DiBenedetto

Oltre ai texani altre tre presidenze chiusero il loro primo campionato al settimo posto: accadde nel 1979/1980, 1993/1994 e 2011/2012

, di Mancini

, di Mancini

26 Maggio 2021 - 14:07

Settimi in buona compagnia. Con il pareggio sul campo dello Spezia si è conclusa la prima annata della Roma targata Friedkin. La famiglia, rappresentata in questa avventura da Dan e Ryan, ha rilevato il club nella scorsa estate, più precisamente il 17 agosto 2020, sostituendo James Pallotta alla guida della società. In quel momento la stagione era già finita, dopo l'ultima parte di campionato giocata post-lockdown e la sconfitta agli ottavi di finale di Europa League in gara secca contro il Siviglia. In poco tempo e senza il supporto di un direttore sportivo – visto il precedente licenziamento di Gianluca Petrachi e l'ingaggio di Tiago Pinto avvenuto soltanto qualche mese più tardi – i nuovi proprietari hanno allestito una squadra che, sotto la guida di mister Fonseca, ha concluso la Serie A al settimo posto.

Il piazzamento è valso la qualificazione alla prima edizione della Conference League, la neonata competizione europea che partirà proprio nella prossima estate. Senza voler disquisire sui motivi e sulle cause del prodotto finale, rimane il dato freddo e privo di giudizi: il primo campionato dell'era Friedkin è terminato con la Roma settima, per l'ottava volta nella storia del club. Caso vuole che i texani non siano soli, in questa particolare statistica. Prima di loro infatti, già altri tre proprietari della Roma avevano concluso la loro prima stagione con la squadra settima.

I precedenti

Procedendo in ordine cronologico, il primo presidente della storia romanista a chiudere la stagione d'esordio con un settimo posto fu Dino Viola, nel 1979-80. Acquistato il club da Gaetano Anzalone, l'ingegnere affidò la panchina a Nils Liedholm. Il Barone, tornato nella Capitale dopo la prima parentesi dal 1973 al 1977, portò i giallorossi alla conquista della Coppa Italia, nella storica finale vinta ai rigori contro il Torino. La Serie A si concluse con la Roma settima, promossa a sesta dopo la retrocessione d'ufficio del Milan per lo scandalo "calcioscommesse".

Quattordici anni dopo, stagione 1993-94, toccò a Franco Sensi. Salutato Boskov, arrivò Mazzone. La squadra, rinforzata con l'acquisto di Balbo, dopo una partenza poco esaltante, riuscì a chiudere settima grazie ad otto risultati utili consecutivi.

Infine arriviamo al campionato 2011-12, che coincide anche con l'ultimo settimo posto della storia della Roma prima del 2020-21. Si tratta della prima versione romanista a stelle e strisce. La proprietà americana, guidata all'epoca ancora da Thomas DiBenedetto, rifondò la rosa e la mise in mano a Luis Enrique. Lo spagnolo non riuscì ad ottenere i risultati sperati e, una volta terminata la stagione, lasciò la Capitale.

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