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l'anteprima

Martedì alle 18 la presentazione di "Fonseca Story" al Roma Club Testaccio

Il 29 ottobre l'anteprima del docufilm con gli autori Valerio Curcio e Gabriele Fasan, Daniele Lo Monaco, Claudia Garcia e il procuratore di Fonseca, Marco Abreu

La Redazione
26 Ottobre 2019 - 08:57

Un viaggio in Portogallo alla scoperta della storia dell'allenatore della Roma. Il Romanista presenta FONSECA STORY, documentario di Gabriele Fasan e Valerio Curcio, girato nel Paese di origine del tecnico giallorosso. FONSECA STORY sarà visibile in anteprima martedì 29 ottobre alle 18 presso la sede del Roma Club Testaccio in via Ghiberti 31, in una serata a ingresso libero in cui sarà possibile incontrare gli autori, la giornalista portoghese Cláudia Garcia e il procuratore di Fonseca, Marco Abreu. Modererà la presentazione la firma de "Il Romanista" Daniele Lo Monaco. Sarà inoltre disponibile un aperitivo gentilmente offerto da 'Puntocuore' e dal bar 'Testaccino', partner della serata.

La scheda del docufilm

- "Fonseca Story", 2019, 36 min.
- Di Gabriele Fasan e Valerio Curcio
- Una produzione Il Romanista
- Montaggio di Matteo Salvitti
- Traduzioni di Giorgia Leccese
- Si ringraziano: Empower Sports, Canal 11, Público, RTP, FC Barreirense, CF Estrela da Amadora, CD Aves, FC Paços de Ferreira, FC Porto, SC Braga, FC Shakhtar Donetsk, AS Roma

L'evento

- Modera Daniele Lo Monaco
- Con la presenza di Cláudia Garcia
- 29 ottobre ore 18
- Presso il Roma Club Testaccio
- Aperitivo offerto da Puntocuore e dal bar Testaccino

- L'ingresso è libero e senza prenotazione. In caso di esaurimento posti, verrà effettuata una seconda proiezione non appena terminata la prima (durata 36 minuti).

Da Barreiro a Roma

"Fonseca Story" è un percorso iniziato a Barreiro, sobborgo di Lisbona dove il tecnico è cresciuto, raccontato dalle persone che sono cresciute con lui. In primis da Maria João Figueiredo, presidentessa del club in cui Fonseca ha iniziato a giocare, ma soprattutto sua amica d'infanzia. È lei a raccontare che «quando Paulo da piccolo tornava dagli allenamenti si metteva a insegnare calcio ai bambini del quartiere, soprattutto ai meno bravi». E Rui Teixeira, suo ex compagno di squadra, racconta quando da allenatore alle prime armi «restava sveglio fino alle 5 di mattina per studiare».

Un ruolo importante nella carriera di Fonseca lo ha avuto Antonio Oliveira, ex presidente dell'Estrela da Amadora, che un giorno nel 2005 lo chiamò nel suo studio e gli propose una panchina delle giovanili: «Non si sentiva pronto, ma fui io a convincerlo». Da lì in poi fu un seguito di successi, fino al primo incarico in Primeira Liga, quello col Paços de Ferreira: una stagione, quella 2012-13, che vedrà Fonseca portare un piccolo club di provincia allo storico terzo posto con annessa partecipazione ai preliminari di Champions League.

 C'è una sola stagione grigia nella storia di Fonseca, quella al Porto: ne spiegano le ragioni i giornalisti portoghesi Carlos Daniel Nuno Sousa, nonché il procuratore stesso di Fonseca, Marco Abreu, che racconta anche il passaggio successivo, il ritorno al Paços: «Decidere di scendere di due-tre gradini in carriera non è normale, bisogna credere fortemente nel proprio lavoro per poterlo fare».

La personalità del tecnico romanista è raccontata nel dettaglio da Paulo Meneses, presidente del Paços de Ferreira e amico personale di Fonseca: «Quello che più lo caratterizza è la sua semplicità, la maniera naturale e amica in cui si relaziona con tutti». È lui a svelare anche un retroscena sul figlio, Diogo, che è tutt'oggi «uno dei tifosi più fervidi del club gialloverde, presente in ogni trasferta».

Tra gli aneddoti raccontati nel documentario, anche la storia di "Finnish Wood", cavallo da corsa acquistato da Fonseca che nelle parole di Johhny Barros, proprietario del centro ippico dove risiede, «il tecnico vorrebbe portare a gareggiare a Roma».

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