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Stadio della Roma, i finanziatori: colossi da colosseo

Balla un miliardo di euro, tra stadio, business park e opere pubbliche. Goldman Sachs, Rotschild e banca Igea con Eurnova. 90 giorni per reperire i fondi

07 Gennaio 2018 - 09:22

In attesa che dalle istituzioni arrivi quel permesso a costruire che sancirà l'avvio della cantierizzazione per il nuovo stadio della Roma, permesso che arriverà non prima del prossimo marzo, dietro le quinte il lavoro non si ferma e anzi cerca di accelerare. Così mentre si attende che inizi il valzer delle procedure burocratiche con in primis la pubblicazione negli uffici del Comune della variante urbanistica, i soci nell'affare stadio si muovono alla ricerca del capitale necessario alla costruzione dell'opera. Un miliardo, euro più euro meno, quello che servirà alla costruzione dell'impianto giallorosso, della zona commerciale adiacente, del business park, delle opere pubbliche (a carico dei privati) connesse. Uno sforzo imponente che difficilmente sarebbe possibile supportare in assenza di uno o più advisor internazionali capaci di reperire queste risorse. Non è un mistero che per la Roma da tempo siano stati coinvolti due colossi come Goldman Sachs e Rothschild, come pure ammesso nei giorni scorsi dal costruttore romano Luca Parnasi, proprietario di Eurnova che con la Roma è promotore di questa avventura.

Solo ipotesi per ora, ma supportate da più di un indizio. Goldman Sachs infatti non solo è partner della Roma nel progetto stadio, ma lo è da tempo a sostegno della ristrutturazione del debito del club. Lo scorso giugno il presidente James Pallotta ha ottenuto dall'istituto creditizio americano una rinegoziazione del finanziamento concesso nel 2015 portandolo da 175 a 230 milioni di euro. Goldman Sachs, come se non bastasse, oltre ad aver rinegoziato il debito del club è anche già coinvolta direttamente nel finanziamento della Stadio Tdv spa (la controllata di Neep Roma Holding che si occupa dello stadio) con un prestito di 30 milioni di euro concesso a maggio del 2016. La stessa Goldman non è nuova a operazioni nel mondo del calcio. Recentemente ha assistito l'Inter nell'avvio di un'offerta di un prestito obbligazionario del valore di 300 milioni di euro con scadenza nel 2022. Una sorta di bond che serviranno a finanziare le operazioni del club nerazzurro e che verranno sostenuti con il supporto di Inter Media, la controllata a cui fanno capo le attività di broadcast e sponsorizzazioni. Stessa cosa si potrebbe pensare per il progetto del nuovo stadio giallorosso, soprattutto per il reperimento dei primi 300 o 400 milioni. Un'operazione analoga a quanto avviene proprio in queste settimane per la costruzione del nuovo impianto del Nantes in Francia. Ed ancora è utile ricordare come la banca d'affari americana abbia individuato da tempo un manager a cui sono stati affidati tutti i progetti legati al mondo dello sport. Grag Carey segue ormai da alcuni anni ogni fascicolo che riguardi un club, che sia di calcio o football americano poco importa. Sotto la sua guida, quando ancora lavorava per Citigroup, si è realizzata la costruzione dell'arena dei New England Patriots, il Gillette Stadium inaugurato nel 2002, che ha contribuito a rivalutare la società fino ad un valore di 2,6 miliardi di dollari. Da quando lavora per Goldman ha sostenuto la costruzione di 28 impianti per il baseball, il football e il basket. Compresi New York Mets, Yankees, San Francisco 49ers e Orlando Magic.

Insomma un vero e proprio guru degli stadi, che in queste settimane sarebbe in trattativa più che avviata con i Della Valle per i prossimi progetti immobiliari della Fiorentina. Gli interessi del colosso USA nel nostro paese vanno quindi di tutta evidenza oltre i confini del Grande Raccordo Anulare, e certo parrebbe strano che proprio chi con tutta evidenza è particolarmente attento a questo fronte si lasci sfuggire l'opportunità di un investimento da un miliardo di euro in una città che non brilla certo per modernità. Di tempo non ne resta moltissimo se, come sembra, venissero confermate le intenzioni dei proponenti e si arrivasse quindi entro due o tre mesi alla fase di avvio di cantierizzazione. Non la prima pietra per essere chiari, ma la bonifica dell'area con la demolizione delle tribune dell'ippodromo e le indagini archeologiche. 90 giorni per reperire i fondi necessari all'avvio del progetto stadio, cui contribuirà, con Goldman Sachs e Rothschild, anche Banca Igea, e su cui, come ammesso ancora da Parnasi, la domanda degli investitori è già superiore a quella che sarà l'offerta complessiva.

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