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L'estate della Roma: ciao Pinzolo, dopo il 5 tutti a Trigoria

Salta la preparazione in Trentino. La squadra giallorossa comincerà ad allenarsi al “Bernardini”. Decisiva la prossima esclusione del Milan dall’Europa

Uno scatto del ritiro della Roma nella scorsa estate a Trigoria, di LaPresse

Uno scatto del ritiro della Roma nella scorsa estate a Trigoria, di LaPresse

27 Giugno 2019 - 10:00

Pinzolo svanisce come era apparsa in questo tumultuoso inizio d'estate romanista: nel giro di poche ore. La Roma rinuncia ufficialmente alla prima parte di preparazione fra le montagne del Trentino. Lo ha comunicato ieri il club tramite le parole di Guido Fienga: «Prima di tutto vogliamo porgere le nostre scuse ai tifosi giallorossi che avevano già programmato di seguirci durante il ritiro estivo e a tutta la comunità di Pinzolo - ha ammesso il Ceo addentrandosi poi nei motivi - Non è stato semplice, ma a seguito di un confronto tra l'allenatore e lo staff dell'area sportiva è stata presa la decisione di posticipare l'inizio della preparazione per assicurarci che la squadra sia nel miglior stato di forma possibile in vista della nuova stagione. Comprendiamo il disagio arrecato ai tifosi che avevano già prenotato viaggio e alloggio a Pinzolo per seguirci durante il ritiro estivo e stiamo cercando la soluzione migliore che possa alleviare il dispiacere causato da questa comunicazione giunta in ritardo».

I giallorossi cominceranno ad allenarsi in casa, a Trigoria, come nell'estate scorsa, in una data che non sarà precedente a quella del 5 luglio, quando anche la maggior parte dei nazionali (esclusi gli under 21 Zaniolo e Pellegrini) dovrebbe essere presente. Esattamente come prospettato in un primo momento, quando era ancora in piede la tournée americana e la partecipazione all'International Champions Cup. Invece con il passare delle settimane l'ipotesi della trasferta transoceanica è diventata sempre più remota - fino ad essere annullata - e ha cominciato a prendere piede l'idea del ritiro in montagna. Causa dei vari cambiamenti di programma è l'attesa sentenza sul prossimo futuro europea del Milan, che di riflesso cambierà anche gli impegni della Roma.

Fatto sta che nel frattempo alla confusione logistica si è aggiunta anche la beffa di un piccolo (ma nemmeno troppo) danno economico. Il club giallorosso prima ha dovuto rinunciare all'ingaggio che avrebbe percepito grazie all'adesione all'Icc, poi sarà costretto anche a risarcire l'amministrazione di Pinzolo per la mancata presenza (compresa quella di tutti i tifosi che avevano già prenotato le strutture alberghiere). Il contratto stipulato in fretta e furia con l'azienda di promozione turistica locale - che si era mossa in tempi da record per allestire tutto il necessario ai nove giorni romanisti - è stato stralciato unilateralmente e come sempre accade per questo tipo di accordi è prevista una penale. D'altra parte la partenza fissata per il 29 giugno avrebbe avuto un senso alla luce del turno di Europa League in programma il 25 luglio. In caso contrario una preparazione dilatata su due mesi circa in attesa dell'inizio del campionato, sarebbe stata fin troppo lunga, col rischio concreto di risultare anche dannosa in assenza di impegni agonistici ufficiali.

Appesi alla Uefa

Tutto dipende dalla questione inerente il Milan. Ma se tre indizi certificano una prova, due la avvicinano almeno. Così, se insieme allo spostamento e soprattutto al rinvio del ritiro romanista, si aggiunge l'anticipo di quello del Torino, è facile dedurre che la decisione sui rossoneri è prossima. Già la giornata di oggi potrebbe essere decisiva in questo senso. I tre club italiani coinvolti hanno già sollecitato la Uefa su una risoluzione del caso in tempi rapidi. Ma il verdetto prima di essere emesso avrebbe dovuto attendere la sentenza del Tas sul primo ricorso del club milanese, quello relativo al triennio 2014-2017, per il quale la federazione europea ha intimato di portare a un bilancio risanato entro il 2021 (oltre a una sanzione pecuniaria di 12 milioni e alla rosa ridotta a 21 elementi nelle coppe europee), scadenza che i rossoneri chiedono di posticipare di almeno un anno.

È probabile che per arrivare a dama il Milan rinunci al ricorso sulla prima sanzione cercando una sorta di accordo sulla seconda - quella riguardante il bilancio 2018 che ha fatto registrare un passivo di 126 milioni - decisiva per l'esclusione dalla prossima Europa League. Se fosse raggiunto il compromesso, la Camera giudicante potrebbe emettere subito la tanto attesa sentenza. Da quel momento, la ratifica della Uefa arriverà nel giro di qualche ora. Con il nuovo drappello delle italiane ridisegnato: la Roma direttamente ai gironi, il Torino ai preliminari e il Milan fuori.

A quel punto l'estate dei giallorossi prenderà forma anche in relazione ai recentissimi spostamenti della sede del ritiro da Pinzolo a Trigoria. Mentre resta ancora da definire la seconda parte della preparazione, quando in assenza di partite ufficiali è presumibile che la squadra possa partire per un'altra meta. Ma per ora certezze non ce ne sono. Come da un mese a questa parte.

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