Bisogna rialzare la testa: in Scozia riparte la Roma
Sulla carta è l’impegno più facile, clima e stadio le insidie. Per loro è stato l’anno di 4 diversi allenatori, proprio come per noi nel 2004-05, ai tempi dell’unica amichevole tra i due club
(Il Romanista)
Se l’ultima partita giocata dalla Roma, quella in campionato col Milan, si è portata dietro una valigia di rimpianti per quello che avrebbe potuto essere (2.04 expected goal) e non è stato (0 gol realizzati), l’ultimo ricordo giallorosso in Europa League è se possibile ancora più scoraggiante: perché contro il Viktoria Plzen la Roma ha perso malamente (costringendo se stessa adesso a considerare tutte finali le restanti cinque partite del girone) costruendo parecchio (2,28 xg) e finalizzando pochissimo (il golletto su rigore di Dybala). Confermando dunque una volta di più il vero (e quasi unico) problema della squadra giallorossa in questo primo scorcio di stagione: il rapporto tra le azioni costruite e le reti realizzate. Al momento il dato è deficitario. Ma partite come quelle di stasera nella tana dei Rangers Glasgow (Ibrox Stadium, ore 21 italiane, le 20 locali, telecronaca esclusiva su Sky, radiocronaca integrale obbligatoria su Radio Romanista) sono di quelle che possono invertire la tendenza e contribuire a ribaltare ogni pensiero negativo.
Di fronte ci sarà una squadra piuttosto dimessa, squassata dalle polemiche per una campagna acquisti non convincente, dai continui cambi di allenatore (4 da inizio anno: dal 20 ottobre il tedesco Danny Röhl è subentrato a Russel Martins, che a sua volta a giugno era subentrato a Barry Ferguson, che aveva traghettato il club fino all’estate dopo l’esonero del belga Philippe Clement), da una classifica deficitaria in campionato (quinti, già a distanza siderale dalla capolista Hearts of Midlothian) e già quasi compromessa in Europa League (guardate a pagina 6: sono ultimi anche per differenza reti, dopo tre sconfitte con Genk, Sturm Graz e Brann). Diciamo che la Roma per loro è l’ultima occasione per ottenere un po’ di benevolenza dalla piazza in subbuglio e non fosse altro per la grande tradizione di questo stadio e per il clima invernale in cui già versa la Scozia, non si può certo scendere in campo pensando di aver già vinto.
I bookmakers non si fanno impietosire dalle circostanze e assegnano alla Roma i favori pieni del pronostico: chi scommette sulla vittoria in trasferta in caso si porterebbe a casa 1,75 euro per ogni euro giocato, la quota del pareggio è invece 3,80 e per la sconfitta 4,40. Contravvenendo ad una regola che resisteva da anni (da Mourinho in poi di sicuro), Gasperini ha anche acconsentito a far svolgere l’allenamento di rifinitura direttamente sul campo in cui si svolgerà la partita. Così il gruppone giallorosso si è ritrovato ieri sera sul campo silente dei Rangers a provare la formazione che scenderà in campo stasera, con le limitazioni per via dei diversi infortuni muscolari nel frattempo patiti da Ferguson, Dybala e Bailey. Gasperini ha giocato una volta solo contro una squadra scozzese, l’anno scorso a Bergamo contro i Celtic, finì 0-0. Nessun precedente ufficiale neanche tra Rangers e Roma, al netto di un’amichevole della preseason 2004-2005 che finì 4-1 per loro: ma quella fu per la Roma la stagione dei 4 allenatori. Ora è la loro. E allora forse è il momento di prendersi anche quella rivincita: per quanto non contasse nulla, qualcosa forse avrebbe dovuto farci capire. Quest’anno pare tutta un’altra storia. Questo è il momento di ripartire.
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