AS Roma

Le trenta giornate di Milano

Dall’ultimo Milan-Roma a questo tutto è cambiato: dirigenza, allenatore, giocatori e classifica finalmente felice

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
01 Novembre 2025 - 06:00

Rivoluzione in due atti. In dieci mesi il mondo si è capovolto, mettendosi finalmente nel verso giusto. E da un Milan-Roma all’altro oggi sembra trascorsa un’era geologica. Tutto è cambiato: interpreti, atmosfere, prospettive. La classifica vista da metà del guado a dicembre 2024 è diventata ora qualcosa che sorride, devota alla sua padrona in giallorosso. I due artefici principali rispondono ai nomi di Claudio Ranieri e Gian Piero Gasperini, ma anche dietro le scrivanie la sterzata è stata evidente. Il club svuotato (di persone, idee, identità) e umiliato da Lina Souloukou, con una proprietà incline al “decreto delegato”, ha lasciato posto a una dirigenza che di calcio mastica da decenni, con i Friedkin di nuovo in prima linea. 

La squadra poi ha messo in atto una vera e propria metamorfosi: tramortita dall’esonero senza senso di De Rossi e affidata al sostituto sbagliato nel momento sbagliatissimo, da sfilacciata e deteriorata ai limiti dell’ammutinamento (a Firenze un anno fa, di questi tempi), si è tramutata nel 2025 in un gruppo forte, deciso e coeso, una creatura ai limiti della perfezione. Una sorta di fenice. Tanto da sfiorare il miracolo della qualificazione in Champions dopo una rincorsa strabiliante. E proprio la trasferta di San Siro di quel 29 dicembre rappresenta il momento del passaggio ideale dalla versione triste a quella che fa sognare. Il match contro i rossoneri termina 1-1 e proietta la Roma in un 2025 quasi impeccabile, a partire dalla (prima) vittoria nel derby che apre nel migliore dei modi l’anno solare. L’unico stop del girone di ritorno  (e il solo in trasferta del ’25) porta proprio la firma di Gasperini, ai tempi ancora sulla panchina dell’Atalanta.

Il tecnico piemontese approda nella Capitale sotto l’egida di Ranieri e dà subito un’impronta decisa alla propria gestione: rosa svecchiata, allenamenti durissimi, meritocrazia priva di pregiudizi, criteri modificati perfino nell’assegnazione della fascia. E i risultati arrivano prima di ogni più ottimistica previsione: primo posto, miglior difesa, soltanto successi fuori casa, pure con la “chicca” di un altro derby chiuso in trionfo. Il tutto accompagnato da chiarezza espositiva e serenità quasi disarmanti. E da una piazza che dopo la diffidenza iniziale ha cominciato a seguirlo. Certo, la strada è ancora all’inizio e sono diversi gli aspetti da migliorare, dall’attacco al rendimento casalingo. Ma i numeri parlano chiaro e ammettono poche repliche. Dopo nove turni la Roma guarda tutti dall’alto con ben 21 punti in classifica, frutto di sette vittorie. Tanto per dare un’ulteriore idea dei giganteschi passi avanti compiuti, la sfida contro i rossoneri già citata nella scorsa stagione era in programma alla diciottesima giornata, e dopo quel pareggio conquistato grazie al gol di Dybala i giallorossi erano a quota 20. Un’enormità. Una rivoluzione. In trenta giornate. 

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