Poker Aston Villa, passo falso per la Roma
Dopo 5 vittorie, la squadra di Gasperini cade per 4 a 0 a Walsall contro gli inglesi. Male Wesley

(GETTY IMAGES)
La prima sconfitta dell’estate era preventivabile. Forse però non nelle dimensioni maturate al Bescot Stadium di Walsall, dove l’Aston Villa ha vinto senza troppe difficoltà contro la Roma, per 4 a 0. Una partita a senso unico, soprattutto nel primo tempo, anche se il tabellino finale forse condanna fin troppo la squadra di Gasperini, che col passare dei minuti è andata vicina anche ad accorciare le distanze. Resta però la caduta, fragorosa e sonora, ma per fortuna ancora non dolorosa viso che, per parafrasare Gasp, è calcio d’agosto sia quando si vince che quando si perde e i tre punti saranno in palio da sabato 23 agosto, con Roma-Bologna, in poi. Inutile esaltarsi per le cinque vittorie senza subire gol nelle prime cinque uscite stagionali, altrettanto infruttuoso buttare tutto nel cestino dopo ieri sera. Di riflessioni, però, il poker servito dai padroni di casa (anche se in realtà a Walsall ci giocano le riserve e la femminile dell’Aston Villa) ne deve far scaturire, sia dentro che fuori Trigoria.
Il rischio di una serata complicata si era percepito già pochi secondi dopo il fischio d’inizio, arrivato con un quarto d’ora di ritardo rispetto all’orario previsto (19.30 locali quello fissato inizialmente, 19.45 quello reale) per colpa del traffico locale che ha bloccato l’arrivo dell’Aston Villa al Bescot Stadium. Pronti via e Bailey, rientrando dalla destra, ha calciato dal limite con potenza, chiamando Svilar all’intervento a mani aperte, in calcio d’angolo. Partenza subito forte per la squadra di Emery, in grado di schiacciare nella propria metà campo la Roma. I giallorossi hanno tirato la testa fuori dopo 7 giri di lancette, quando la pressione alta di El Aynaoui (tra le poche note liete della serata) ha portato il franco-marocchino a recuperare palla sulla trequarti avversaria, per poi calciare a giro dal limite dell’area, sfiorando la traversa della porta difesa dal Dibu Martinez.
Al quarto d’ora però, quella sensazione iniziale s’è fatta realtà. Hermoso perde il diretto avversario in marcatura e, da dietro, commette fallo dai 20 metri. Sul punto di battuta si presenta Buendia, che con un destro morbido scavalca la barriera e batte l’incolpevole Svilar. Passano tre minuti e il Villa raddoppia, con un altro buco centrale della difesa romanista, sfruttato al meglio dall’inserimento di Ramsey, freddo poi nel depositare in rete. A quel punto la Roma, forse scossa dal doppio colpo, prova a reagire, con possessi anche lunghi, ma mai realmente pericolosi, a causa anche della scarsa qualità nelle giocate decisive (gli stop mancati di Dovbyk prima ed El Shaarawy poi, i cross sbagliati di Wesley e la poca incisività di Baldanzi). Sul finire del primo tempo, è arrivato anche il terzo gol degli inglesi, sugli sviluppi di calcio di punizione, con un cross morbido che ha pescato Watkins sul secondo palo: colpo di testa, palla sul palo lungo e Svilar ancora una volta a raccogliere la palla in fondo alla rete.
Al rientro dagli spogliatoi nessun cambio per Gasperini, che ha però potuto constatare una Roma più accesa fin dalle prime battute. Ad aiutare i giallorossi (in bianco e verde, con la terza maglia disegnata da Adidas) ci ha pensato la doppia sostituzione operata dal tecnico piemontese al 13’ della ripresa: fuori El Shaarawy e Baldanzi, dentro Soulé e Cherubini. Prova coraggiosa del giovane cresciuto nel vivaio romanista, mentre Matias si è confermato come l’uomo più in forma del precampionato. Il tempo di prendere confidenza col terreno di gioco e l’argentino ha lasciato partire un sinistro secco dai 20 metri, cogliendo però la traversa a Gauci battuto. I secondi 45 minuti sono stati condotti in gran parte dalla Roma, mai in grado però di pungere davvero e carente, almeno stando alle indicazioni di Gasperini da bordocampo, di coraggio: spesso ha chiesto a gran voce a Wesley (nella sua peggior serata fin qui) e Soulé di puntare il diretto avversario e andare sul fondo.
La crescita della Roma, però, è forse anche da ricercare in un Aston Villa sazio dei tre gol di scarto, con Emery che nel secondo tempo ha dato il via alla girandola di cambi, presentando di fatto una formazione rivoluzionata nella seconda frazione di gioco.
Se Emery ha cambiato tutto all’intervallo, Gasperini ha gestito in maniera diversa la panchina a disposizione (meno lunga del solito viste le defezioni di Ndicka, Ferguson e Dybala). Oltre all’accoppiata Soulé-Cherubini, sono entrati Ghilardi (esordio per lui), Rensch, Cristante e Reale, impiegato a tutta fascia sulla sinistra. Sta di fatto che a segnare, alla fine, sono stati di nuovo gli inglesi, con la percussione di Malen, a 5’ dal triplice fischio, che ha creato il panico nella difesa romanista, prima del destro a incrociare che ha fissato il risultato sul definitivo 4 a 0. Poker servito sulla Roma in costruzione, che proverà a imparare la lezione in fretta, dato che dal 23 agosto si fa sul serio.
La certezza, come sempre, rimangono i tifosi, che anche a Walsall hanno seguito la squadra, con 450 presenze registrate nel settore ospiti del Bescot Stadium. Il coro cantato prima dell’inizio, con tanto di sciarpata, e l’indifferenza alla richiesta dell’altoparlante di stare seduti. Viva i romanisti. Sempre.
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