AS Roma

Ciak si gira, ecco Koné nuovo regista

Contro Inter e Fiorentina ha dominato davanti alla difesa. Piace al PSG, ma Ghisolfi vuole tenerlo

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
08 Maggio 2025 - 06:00

C’è un nuovo regista a Trigoria. Pochi effetti speciali, tanto ritmo e azione, ai cambi di campo preferisce dei rapidi piani sequenza, col pallone incollato al piede, come una camera al braccio dell’operatore: è Manu Koné.

Nelle ultime uscite contro Inter e Fiorentina, due crocevia fondamentali per la lunga rincorsa europea della Roma che a tre giornate dalla fine si ritrova quarta a pari punti con Juventus e Lazio, Claudio Ranieri ha deciso di ridisegnare tatticamente la sua squadra, puntando sulla doppia punta (Dovbyk-Shomurodov) dall’inizio e una linea a cinque in mediana, perché l’equilibrio per il Sir di San Saba (eletto miglior tecnico della Serie A 2024/25 dalle community social di Panini e Aiac) rimane fondamentale.

E come perno di questo nuovo centrocampo, Ranieri ha scelto proprio Koné. Caratteristiche, ovviamente, molto differenti rispetto ai colleghi Paredes e Cristante, i due che nel corso di questa stagione avevano solitamente ricoperto quel ruolo (anche se Manu era stato provato lì già a Udine, oltre che con la maglia della Francia, nella sfida all’Italia di Nations League). A Manu, il tecnico non chiede una vera e propria impostazione della manovra, che passa più dai centrali difensivi trovando sfogo sulle fasce, ma il francese ha comunque mostrato una certa pulizia nel palleggio, chiudendo le due gare contro Inter e Fiorentina rispettivamente con il 100% e il 94% di passaggi riusciti. Il suo grande punto di forza, però, rimane il dinamismo e su quello l’ex Monchengladbach ha basato anche l’interpretazione di questo nuovo ruolo. A San Siro come all’Olimpico contro i Viola, Manu ha recuperato 7 possessi palla, cercando poi di ribaltare rapidamente il fronte, vincendo in totale 10 duelli a terra e risultando, in entrambe le occasioni, tra i migliori in campo.

Insomma, dopo qualche periodo di difficoltà (a marzo, nel doppio confronto con l’Athletic Club, Ranieri lo mandò in campo per soli 12 minuti tra andata e ritorno), Koné è tornato centrale, in tutti i sensi. E l’idea, a Trigoria, è di fondare anche la Roma del domani su di lui, a prescindere da chi sarà il nuovo tecnico, perché uno come Manu è difficilmente rimpiazzabile. Se lo augurano sia Ranieri che Ghisolfi, che ha stretto un buon rapporto col calciatore, come raccontato dal classe 2001 in una recente intervista a Sky Sport, ma molto dipenderà anche dall’esito di questo finale di stagione.

Un’eventuale qualificazione in Champions, ovviamente, garantirebbe introiti importanti al club, che a quel punto non avrebbe chissà quali necessità di fare cassa in estate. Anche perché le prestazioni di Koné non sono passate inosservate. In Francia, ad esempio, è stato recentemente esaltato e accostato al Paris Saint-Germain. Arrivato l’estate scorsa in prestito con obbligo di riscatto a 18 milioni, ora il suo valore è più che raddoppiato. A mano a Manu, Koné sta conquistando tutti.

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