AS Roma

La Roma sfida Cruijff

Falcao e Cerezo guidati da Liedholm e interpreti di una squadra Magica in un torneo incontrano il Feyenoord di Johann e l’Ajax di un baby promettente: van Basten

PUBBLICATO DA Vittorio Cupi
10 Agosto 2025 - 07:00

La Roma contro van Basten e Cruijff in tre giorni. La Roma che sfida due epoche del calcio in tre giorni, anche se nell’estate del 1983 non lo sa. Anche perché quella è l’epoca della Roma, che sta affrontando il precampionato dopo uno scudetto meraviglioso vinto tre mesi prima. Siamo in agosto e i campioni d’Italia sono ospiti del torneo di Amsterdam, che in più di una occasione peraltro ha visto la Roma protagonista. Ma questa è un’occasione che è diventata tale solo con il passare del tempo. Nessuno può sapere infatti che il 12 agosto 1983 allo Stadio Olimpico di Amsterdam la squadra di Liedholm affronta quello che tra la fine degli anni 80 e i primi anni 90 si rivelerà essere uno dei migliori interpreti del gioco del calcio.

Marco van Basten è il centravanti dell’Ajax. Ha 19 anni, ha esordito in Eredivisie quando ne aveva 17 e mezzo, nel 1982, ed era entrato proprio al posto di Cruijff. Nel campionato 1982/83 ha segnato 9 gol in 20 partite, è pronto per fare il titolare. In squadra con lui c’è un altro diciannovenne, che gioca ala destra. Si chiama Gerald Vanenburg e sei anni dopo sarà protagonista di un clamoroso caso di mercato tra la Roma e il PSV Eindhoven, cioè quella che sarebbe diventata la sua squadra dopo l’Ajax. Già, l’Ajax. Come da tradizione, è piena di giovani bravi a toccare il pallone. E inizialmente mettono in difficoltà la Roma, che però, una volta prese le misure, fa valere la sua superiorità. Al 38’ Falcao lancia Cerezo, che supera il portiere e porta in vantaggio i giallorossi. Poi segnano Ancelotti, anche lui su assist di Falcao, e Graziani. Nella ripresa la Roma tira il fiato e concede, a un quarto d’ora dalla fine, il gol della bandiera agli olandesi. Lo segna Molby e van Basten resta a secco. Non gli capiterà spesso in carriera, ma quel giorno la difesa romanista riesce a tenerlo a bada.

E Cruijff? È il protagonista di quell’estate in Olanda, perché è clamorosamente passato dall’Ajax al Feyenoord. Aveva già abbandonato l’Ajax, ma ci era tornato. E ci tornerà, con un ruolo di consigliere tecnico, dopo aver lasciato un segno profondissimo da allenatore del Barcellona. Nel 1983 ha 36 anni, ma ancora qualcosa da dire. E lo dimostrerà, muovendosi da libero e vincendo, in una squadra che ha anche un altro giovanissimo dal futuro assicurato, Ruud Gullit, campionato e Coppa d’Olanda. Il Feyenoord è l’avversario della Roma nella finale del 14 agosto, dato che poco prima del successo dei giallorossi sull’Ajax, ha battuto il Manchester United 2-1. Non tutti sono contenti. “Le previsioni - scrivono in Olanda - erano per un franco successo dell’Ajax sulla Roma. Gli organizzatori avevano previsto una finale tutta olandese. Ma la Roma, con un’impennata clamorosa, ha sconvolto le previsioni generali e i piani organizzativi”. Mancano Falcao, vittima di una contrattura, e Bruno Conti e ciò è sufficiente per rendere la Roma non all’altezza di quella che aveva battuto l’Ajax. La partita non è il massimo. Cruijff appare decisamente lento, ma sempre intelligente e preciso ogni volta che ha il tempo di organizzare il gioco. La classe non invecchia mai. Cerezo è il migliore in campo, ma è Di Bartolomei a portare in vantaggio la squadra di Liedholm. Gli olandesi pareggiano, ai calci di rigore sbagliano Pruzzo e Ancelotti, sbagliano anche Vermeulen e perfino Cruijff, ma quando si va ad oltranza Maldera sbaglia e van de Korput, che nella stagione precedente ha giocato nel Torino, no. E così il Feyenoord vince il torneo di Amsterdam. Da quel momento in poi non ha più vinto un trofeo contro la Roma. Ma questa è storia recente. 

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