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Il bimbo cresciuto

Mentalità e costanza: ora Bove è un adulto

Tra i migliori nelle difficoltà: Edo è diventato imprescindibile per Mou

Bove in campo contro la Lazio

Bove in campo contro la Lazio (GETTY IMAGES)

Davide Fidanza
14 Gennaio 2024 - 08:15

Edoardo Bove non è più un bambino. Se a questa considerazione ci eravamo già arrivati guardando la crescita costante del gioiellino romanista nell’ultimo anno, l’ulteriore ed ennesima conferma è arrivata nel Derby. Al termine di una partita complicata, difficile, che inevitabilmente poteva portare gli interpreti in campo ad avere i nervi a fior di pelle la reazione da veterano navigato di questo sport alla bottigliata ricevuta dalla Tribuna Tevere ha fugato ogni qualsivoglia dubbio: Edoardo Bove ormai è un adulto. Un titolare di questa Roma dal quale Mourinho non può prescindere sia per l’attitudine e il dinamismo che questo ragazzo riesce a conferire all’intero centrocampo, sia per caratteristiche tecniche di vitale importanza per questa Roma.

In un contesto di squadra come quello giallorosso, dove si fa fatica a rendersi pericolosi partendo dal basso - vuoi per le note difficoltà nel palleggio, vuoi per la totale assenza di contropiedisti in grado di strappare da una parte all’altra rapidamente - la presenza di Bove in mezzo al campo garantisce una soluzione importante a questo problema: la possibilità di recuperare il pallone nella metà campo offensiva. Non è un caso infatti che, dati alla mano, Bove sia il calciatore romanista ad avere la percentuale di duelli vinti più alta di tutta la squadra e che sia tra i suoi compagni quello con il numero di contrasti nella metà campo offensiva più alto. “Il cane malato”, come lo ha chiamato tempo fa Mourinho per sottolineare questa sua attitudine, che permette alla Roma di avere il pallone già nei pressi dell’area di rigore avversaria e di appoggiarsi alle qualità offensive nei primissimi momenti dopo il recupero. La traversa colpita contro il Napoli ne è un esempio: Bove riconquista il pallone, va subito in verticale da Lukaku seguendo l’azione e calciando in porta sulla sponda da fuori area. Due passaggi, un tiro in porta. Una caratteristica che manca a un centrocampo spesso lento e compassato nel quale Bove, al momento, rappresenta la soluzione. E mentre il ragazzo continua a crescere in prestazioni e mentalità fra i tifosi cresce l’orgoglio per l’ennesimo prodotto del vivaio - romano e romanista - che studia e lotta per ereditare un giorno, chissà quando, quella fascia da Capitano.

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