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Il personaggio

Il futuro è oggi: Zalewski il nome nuovo della Roma di Mourinho

Il polacco sembra pronto a stupire anche in Europa: di fronte potrebbe trovarsi Solbakken (in dubbio) che sembra essere un obiettivo di Pinto

Nicola Zalewski in campo con la Roma (As Roma via Getty Images)

Nicola Zalewski in campo con la Roma (As Roma via Getty Images)

07 Aprile 2022 - 10:13

Presente e futuro. Forse, riferito soprattutto a domani. Ovvero: Nicola Zalewski e Ola Solbakken, uno contro l'altro sulla fascia sinistra della Roma. Sempre che il ventitrenne norvegese, sei gol in questa Conference (e ne sappiamo qualcosa), solo Abraham meglio di lui, stasera riuscirà a rispondere presente. Cosa che non è così certa visto che ieri, dal ritiro del Bodø, è filtrata la notizia che il ragazzone vichingo è alle prese con qualche linea di febbre (pretattica?), cosa che dal nostro punto di vista non dispiacerebbe per niente e pazienza se dovesse saltare il confronto con il baby romanista. Non avremmo difficoltà a farcene una ragione dell'assenza del norvegese che, più di una fonte di mercato, indica come un possibile, qualcuno dice pure probabile, obiettivo della Roma per la prossima stagione. Conseguenza prima di tutto delle sue qualità, poi di un ruolo in cui a giugno il club giallorosso saluterà Carles Perez, di uno stipendio che dice centosessantamila euro a stagione e, soprattutto, di un contratto in scadenza il prossimo trentuno dicembre che abbatte ulteriormente il costo del cartellino tra i due e i tre milioni (e siamo generosi considerando che il Bodø quando lo acquistò lo pagò sessantacinquemila euro).

Di questo, comunque, nel caso, avremo tempo per parlarne. Perché oggi quello che conta è la terza sfida stagionale della nostra Roma contro questi norvegesi il cui solo ricordo a qualsiasi romanista fa ritornare il sangue amaro. Certo, la Roma che ne prese sei sul sintetico di casa loro e quella che pareggiò all'Olimpico, era una squadra diversa (in peggio) rispetto a quella che stasera si ripresenterà al pubblico vichingo. E anche se all'Olimpico giocò una manciata di minuti, tra i titolari ormai scelti da Josè Mourinho, non figurava il nome di Nicola Zalewski da Tivoli, passaporto polacco, la nazionale di Lewandoski lo ha già convocato in qualche occasione, qualità tecniche e di ubbidienza tattica che sono riuscite a convincere lo Special One. Che ormai, in attesa di riavere Spinazzola per la fascia sinistra, ha scelto il ragazzino cresciuto a Trigoria come l'uomo giusto per la corsia mancina.
Che Nicola fosse un ragazzo con le qualità necessarie per confrontarsi con il calcio dei grandi, in qualche misura lo aveva intravisto anche Paulo Fonseca che, nella passata stagione, gli regalò l'esordio in Europa nientepopodimenoche contro il Manchester United all'Olimpico e, tre giorni dopo, pure in campionato contro il Crotone. Mourinho sin dall'inizio della sua avventura in giallorosso lo ha voluto in prima squadra. Lo ha studiato per qualche mese. Ci ha lavorato per altrettanto tempo, concedendogli qualche spezzone di partita tanto per vedere l'effetto che fa. Per poi, di fronte a un Viña che una ne fa e cento ne sbaglia e un Maitland-Niles che ha fatto capire come mai l'Arsenal non gli dava più fiducia, ha rotto gli indugi e ha detto vai polacco, pensaci te. E il ragazzino cresciuto a Tivoli ha risposto presente. Sempre o quasi. Al punto che è già a dodici presenze stagionali (stasera sarà la tredicesima, terza in Europa). All'inizio come cambio dalla panchina, poi da cinque giornate in campionato, promosso titolare in una Roma finalmente in grado di garantire continuità di risultati e pure di prestazioni.

Con Nicola sempre più protagonista. Capace di interpretare quel ruolo di esterno sinistro a tutto campo che certo non era mai stato il suo, ma che il ragazzo ha capito poteva essere il trampolino di lancio definitivo nel calcio dei grandi e dei riflettori. Stasera, a meno di sorprese che non si possono mai escludere, la fascia sinistra toccherà ancora al ragazzino polacco di Tivoli. Solbakken o meno, sarà Nicola il giocatore che dovrà attaccare e difendere sulla corsia mancina. Come ha dimostrato di saper fare in campionato. Gli serve la promozione europea. Contro il Bodø è la partita giusta.

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