ASCOLTA LA RADIO RADIO  
addio

Pablito in spalla ai compagni: a Vicenza l'ultimo saluto a Paolo Rossi

Conti, Tardelli e gli altri amici del Mundial ’82 portano il feretro. Al Duomo presenti 300 persone. Cabrini: «Ho perso un fratello». La moglie: «Lui era della gente»

Tardelli, Cabrini e gli altri compagni della Nazionale del 1982 portano il feretro di Paolo Rossi al termine del funerale

Tardelli, Cabrini e gli altri compagni della Nazionale del 1982 portano il feretro di Paolo Rossi al termine del funerale

13 Dicembre 2020 - 10:12

Erano circa trecento al Duomo di Vicenza tra familiari, amici ed ex compagni per dare l'ultimo saluto a Pablito Rossi. Una folla commossa, che ha accompagnato l'ultimo viaggio dell'eroe del Mundial; prima in silenzio, poi con applausi e cori all'indirizzo di colui che, assieme a Bruno Conti, Marco Tardelli, Enzo Bearzot e tutti gli altri, ha dato forma al sogno vissuto quell'estate di trentotto anni fa. All'uscita dalla chiesa, il feretro è stato portato sulle spalle dai suoi ex compagni nella gloriosa cavalcata spagnola: Conti, Cabrini, Altobelli, Bergomi, Antognoni, e - tra loro - ovviamente il figlio Alessandro. «Mi auguro che Paolo possa aver visto tutto questo affetto», ha detto la moglie, Federica Cappelletti. «In questi giorni abbiamo ricevuto attestati di affetto incredibili, commoventi. Lui era di tutti, era della gente, e per questo ho ritenuto opportuno aprire il mio dolore per raccontare la sua grandezza e i suoi sentimenti».

«Non ti lascerò mai»

Prima della cerimonia funebre un altro grande amico di Paolo nel mondo del calcio, Antonio Cabrini, ha voluto salutarlo così: «Non pensavo ti saresti allontanato così presto, ma che avremmo camminato ancora tanto insieme. Non ho perso solo un compagno di squadra, ma un amico e un fratello. Già mi manchi, con le tue parole di conforto, le tue battute e i tuoi stupidi scherzi, le tue improvvisate e i tuoi sorrisi. Voglio ringraziarti, perché se sono quello che sono lo devo anche al meraviglioso amico che sei stato. Io non ti lascerò mai, ma tu resta vicino a me e a tutti noi». Sul feretro è stata depositata una maglia della Nazionale, ovviamente con il numero 20, quello che lo rese immortale grazie ai sei gol nelle ultime tre partite del Mondiale 1982. E, mentre veniva portato fuori dal Duomo dagli amici e compagni di tante battaglie, i tifosi vicentini hanno alzato il coro «Pablito, Pablito!», come se idealmente volessero accompagnare l'ultimo viaggio di Rossi con lo stesso grido d'incitamento di quando scendeva in campo. Alle esequie, oltre ai già citati ex calciatori, erano presenti anche un Roberto Baggio visibilmente commosso, il presidente della Figc Gabriele Gravina e il sindaco di Vicenza Francesco Rucco. Stamattina il feretro sarà accolto in prossimità del Curi di Perugia, dove si terrà una commemorazione in forma ristretta a cui prenderà parte anche una delegazione del club umbro. Quindi la salma sarà cremata e riportata a Bucine, in provincia di Arezzo, dove riposerà per sempre l'indimenticabile Pablito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA