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Shakhtar Donetsk: condizione e insidie dei prossimi avversari della Roma

Sono 10 anni che i giallorossi non raggiungono gli ottavi di finale

La Redazione
22 Febbraio 2018 - 10:49

I tifosi romanisti hanno esultato quando al momento del sorteggio di Nyon per gli ottavi di Champions League hanno visto la squadra di Di Francesco accoppiata agli ucraini dello Shakhtar Donetsk. Avversario sicuramente alla portata, gli arancio-neri non vanno sottovalutati: hanno una lunga tradizione europea, sono in vantaggio negli scontri diretti e dominano in campionato. Andiamo a scoprire il prossimo avversario della Roma, lo stato di forma, i punti forti e deboli della squadra di Paulo Fonseca.

La Roma  ha vinto il girone di ferro guadagnandosi il diritto di giocare il ritorno all'Olimpico il 13 marzo. La gara d'andata si terrà mercoledì 21 febbraio all'OSK Metalist Stadion di Kharkiv, vero e proprio fortino in cui lo Shakhtar non ha mai perso nella fase a gruppi battendo Napoli, Feyenoord e Manchester City.

Sono 10 anni che i giallorossi non raggiungono gli ottavi di finale. Nel 2011 furono proprio gli ucraini a stoppare la corsa della Roma vincendo per 3 a 2 all'Olimpico e in casa per 3 a 0. Alla luce degli ultimi scontri diretti (3 vittorie ucraine e una giallorossa, il 4 a 0 della stagione 2006/2007)BetStars prevede un'andata all'insegna dell'equilibrio e quota la vittoria Shakhtar a 2.45, il pareggio a 3.35 e il trionfo di De Rossi e compagni a 3.05. Una gara che resta alla portata della squadra di Di Francesco che dovrà cercare di ottenere il miglior risultato possibile il 21 febbraio per chiudere la pratica all'Olimpico puntando sulla carica dei propri tifosi.

 

Nonostante lo Shakhtar vanti come massimo risultato in Champions i quarti di finale contro il Barcellona del 2010/2011, è da anni una delle realtà più consolidate del panorama europeo. Basti pensare alla Coppa Uefa vinta nel 2009 e alla semifinale di Europa League persa con il Siviglia nel 2016.

Ma quali sono i punti di forza di questa squadra in testa al campionato con tre punti di vantaggio sugli storici rivali della Dinamo Kiev?

Innanzitutto la qualità in fase offensiva. Il tradizionale 4-2-3-1 proposto da Paulo Fonseca punta sulla velocità e sulla classe dei propri attaccanti e trequartisti, la maggior parte dei quali di scuola brasiliana. Una filosofia di gioco che prosegue la tradizione di Mircea Lucescu che ha portato lo Shakthar ai trionfi a livello internazionale.

A proteggere le invenzioni della linea di trequarti composta dai brasiliani Bernard, Taison e Marlos ci saranno i mediani Fred e Stepanenko, elementi di sacrificio e copertura in grado di dare equilibrio alla squadra. Attenzione anche alle folate di Ismaily, terzino sinistro di grande spinta in gol contro il City.

Il punto di riferimento avanzato è il centravanti italo-argentino Facundo Ferreyera: il suo ruolino di marcia parla di 20 gol in stagione, 13 in 19 partite di campionato e 2 nella fase a gironi di Champions League.

 

Se la linea dei trequartisti è sicuramente il punto di forza degli arancio-neri, il punto debole resta la difesa. I centrali Ordets e Rakytsky non sono dei velocisti e vanno spesso in difficoltà se attaccati in campo aperto e con scambi in rapidità. Poca sicurezza anche in porta dove l'esperto Pyatov (classe 1984, dal 2007 allo Shakhtar) va spesso in difficoltà sia dal punto di vista tecnico che come guida autorevole della linea difensiva.

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