Var & eventuali

Protocollo torto e simulatori di volo

L'episodio Parisi-Gimenez in Milan-Fiorentina è da Premio Oscar. Intanto c'è attesa per la posizione dell'Aia

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
21 Ottobre 2025 - 07:00

La domanda di oggi è: perché Massa non è stato richiamato al Var dopo il buffetto di Celik su Acerbi che si è poi contorto a terra come fosse stato colpito da Rocky Balboa? Dov’è l’uniformità? Perdonate la boutade, ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale, specie dopo quello che è successo a San Siro in Milan-Fiorentina. Qualcosa di «grottesco», come l’ha definito l’ex dirigente romanista e ora viola, Daniele Pradè. Sì, perché il patatrac che è venuto fuori dalla ditta Abisso-Marinelli stavolta ha messo d’accordo più o meno tutti. Zitto zitto, Allegri si è preso e portato a casa il rigorino e i tre punti che lo hanno spinto in testa alla classifica (lo avrebbero fatto tutti, sia chiaro) e gli è stata anche - «fiuuu...» - risparmiata la domanda giusta nei salotti tv. Domanda di riserva, dunque: «Vuole commentare la posizione della Fiorentina?». No, grazie e fiuuu. 

Ma Parisi che accenna una trattenuta vicino all’orecchio sinistro di Gimenez e lui che si mette le mani in faccia e si fa applicare il ghiaccio sulla guancia destra è roba da oscar. Una fantasia che neanche il Castellanos del derby di settembre scorso. Basta simulatori di volo, basta narrazioni ad hoc all’insegna del Var che vede tutto (e poi dimentica il cazzotto di Marusic ad Angeliño). Il Var può forzare il protocollo, può sbagliare, può rendere vulnerabile un collega (peccato per Marinelli, che si era rivelato un ottimo arbitro proprio per la personalità: rimandato). «Basta rigorini», disse Rocchi. E soprattutto basta sermoni sul protocollo: «L’arbitro in campo giudica l’intensità dei contrasti e viene richiamato solo in caso di chiaro ed evidente errore», è il ritornello. Ma troppo spesso si canta un’altra canzone. Come a Milano.

Non trova conferme l’indiscrezione della Gazzetta dello Sport secondo la quale Rocchi assolverà Marinelli e Abisso, più facile che il dibattito sia sulla scala della gravità dell’eventuale errore, ma certo non pensiamo che l’Aia possa esser contenta di ciò che si è visto a Milano. Se non altro perché la dichiarata stretta sui simulatori, così facendo, è ben lontana. Anzi, così proliferano i furbetti. Che poi, con le mille telecamere presenti oggi negli stadi, tanto furbetti non devono essere.
Ps. Sia chiaro, come ha detto Gasp non vogliamo simulatori nella Roma. Un consiglio finale, poi: con questi Var di luna, caro Zeki Celik, se Acerbi ti sta antipatico, mettiti le mani in tasca la prossima volta.

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