Il fascino del lavoro realizzato dal Gasp
Se davvero è toccato a Ranieri indicare il nome del tecnico, non sarebbe così strano vedere nell’abbraccio di domani prima della gara una sorta di passaggio di consegne giallorosse

(GETTY IMAGES)
Per quanto i contatti telefonici o via call siano realistici, vedersi di persona è tutta un’altra cosa. Quando sei lì, faccia a faccia, non ci si può mentire, neanche involontariamente. Non ci sono messaggi che tengano (Ranieri peraltro è uno che il telefono lo usa con assoluta parsimonia), non ci sono email, non ci sono videoconferenze. Si sta insieme, nella stessa stanza, ci si confronta, ci si guarda, ci si annusa, ci si stringe la mano. Dopodiché tutto è più chiaro. Se ieri Claudio Ranieri è apparso assai più sicuro di sé e del ruolo che dovrà svolgere dal prossimo 1 luglio è merito del confronto aperto che c’è stato il giorno prima a Trigoria con il presidente Dan Friedkin, confronto dal quale Ranieri è uscito rafforzato. E la cosa rassicura tutti. Se lui è il Garante, come si è sostanzialmente autonominato nella conferenza stampa di ieri mattina, siamo tutti più tranquilli.
Viene anche da pensare che il suo contributo nella scelta del prossimo allenatore sia stato tenuto nella giusta considerazione. E se abbiamo usato il verbo declinandolo al passato è perché siamo convinti che i giochi più o meno siano stati fatti. Non sappiamo se sia stato già sistemato ogni dettaglio anche dal punto di vista contrattuale con mister X, ma sarebbe preoccupante se fossero trascorsi sei mesi da quando si è avvertita la necessità di individuare un candidato per la panchina del prossimo anno e oggi non ci fosse ancora una forma a quel pensiero. Semmai a Friedkin, Ranieri e Ghisolfi vanno fatti i complimenti per essere riusciti a tenere segreto il nome per tanto tempo. A oggi, infatti, non ci sono certezze. Per quanto ci riguarda, in radio e sul giornale ci siamo spinti forte sempre e solo su un nome, quello di Gian Piero Gasperini, perché grazie al lavoro di tutta la redazione una crepa nel muro eretto dai dirigenti ad un certo punto (il 21 marzo, per la precisione) ha lasciato scappar fuori qualche indiscrezione piuttosto concreta. Ma di fronte alla precisa smentita di Ranieri di qualche giorno dopo (il 27 marzo, per la precisione) abbiamo fatto un passo indietro per rispetto alle indicazioni del tecnico, sottolineando però come le indiscrezioni raccolte (trattativa serrata, almeno due incontri ravvicinati, dettagli sui nomi della rosa del prossimo anno, dettagli sull’accordo economico) non potessero essere smentite.
E ieri le parole di elogio di Ranieri per il suo collega non ci sono parse di circostanza. Anzi, ci è sembrato significativo che quando gli abbiamo chiesto quali fossero i valori incarnati dall’Atalanta in questi anni ad averlo maggiormente colpito, abbia risposto citando la programmazione morbida di Percassi, ma andando col pensiero alla situazione della Roma di oggi, come a dire: «Noi partiamo pure da una situazione di classifica migliore». Forse siamo maliziosi, ma ci è sembrato un altro indizio piuttosto chiaro. Gasperini lo affascina e se davvero è toccato a sir Claudio indicare il nome del collega che deve sostituirlo, non sarebbe così strano vedere nell’abbraccio di domani sera prima della partita una sorta di passaggio di consegne giallorosse.
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