Baldini contro la Fifa come Erin Brockovich
Chi si rivede: l'ex consulente della Roma nel Consiglio di Justice for Players per una battaglia al fianco dei calciatori: "Voglio rendere il calcio più sostenibile"

(GETTY IMAGES)
Guarda un po' chi si è (ri)messo a combattere contro il “sistema calcio”. Vi ricordate di Franco Baldini? L'abbiamo sentito bello vispo stamattina quando l'abbiamo chiamato per capire un po' di più il senso dell'ultima battaglia intrapresa da Justice for players, un'organizzazione olandese che nello statuto si propone di stare al fianco di quei calciatori “limitati nelle loro libertà e nei loro guadagni dalle restrittive regole della Fifa”. Un proposito decisamente ambizioso che vogliono portare avanti i tre membri del Consiglio: Lucia Melcherts, Dolf Segaar e Franco Baldini. La prima è presidente di una fondazione olandese per i danni di massa e i consumatori dal 2021 e Consulente presso il Ministero della Giustizia e della Sicurezza olandese. Dolf Segaar è un avvocato specializzato in governance e contenziosi, con particolare attenzione al diritto sportivo. Di Baldini sappiamo più o meno tutto, diciamo che sul sito di JFP è presentato come “un ex calciatore professionista e agente che ha ricoperto per oltre 20 anni diversi ruoli dirigenziali presso importanti club e organizzazioni internazionali, tra cui l'AS Roma, il Real Madrid, il Tottenham Hotspur e la nazionale inglese e che attualmente gestisce la propria società di consulenza IC20 Ltd”.
Ieri è uscito un comunicato con cui JFP annuncia quella che si prevede sarà una dura e lunga battaglia legale contro il principale organismo mondiale del calcio per garantire un risarcimento ai giocatori i cui guadagni sono stati compromessi a causa delle regole restrittive della FIFA sulla risoluzione dei contratti e sui trasferimenti. Lo spunto che ha dato il la all'operazione è stato il caso di Lassana Diarra, a cui dopo un lungo contenzioso è stata riconosciuta una parte di ragione nella sua richiesta di rescissione unilaterale del contratto dal Lokomotiv Mosca nel 2014, richiesta che all'epoca fu respinta e che impedì al calciatore di poter essere tesserato dal Charleroi.
Ma Baldini in tutto questo che c'entra? Probabilmente non ha mai dimenticato il caso Mexes, il difensore francese “strappato” dalla Roma all'Auxerre in virtù di una clausola contrattuale che la Fifa contestò, squalificando il giocatore per sei settimane e la Roma oltre al riconoscimento in denaro all'Auxerre di sette milioni anche all'inibizione per una sessione di mercato: “Proprio perché ci sono passato all'epoca con la Roma so quanto controllo e potere la FIFA abbia sui giocatori. Sono quindi molto orgoglioso di far parte della Fondazione "Justice for Players" e di qualcosa che potrebbe contribuire a cambiare il sistema esistente e a rendere il calcio più inclusivo e sostenibile”. Un'altra battaglia, insomma, come quando da solo innescò la miccia che fece deflagrare “Calciopoli” e della cui esplosione in qualche modo fu vittima lui stesso. Vent'anni dopo questi fatti e circa sette dopo le dimissioni dalla Roma. per le polemiche suscitate all'epoca dall'uscita del libro di Totti si torna a parlare di lui nel mondo del calcio. Per una battaglia alla Erin Brockovich. Auguri, anche stavolta ne avrà bisogno.
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