Roma Femminile, 1-0 alla Fiorentina: risveglio da Champions, meglio tardi che mai
Viola battuta fuori casa: arriva il terzo posto in campionato. Tanti legni colpiti da una parte e dall'altra, la decide Giugliano dal dischetto

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La Roma chiude il campionato al terzo posto e si qualifica per il quarto anno consecutivo ai preliminari della Women’s Champions League. Si tratta di una mera consolazione per la peggior campagna degli ultimi quattro anni, ma dopo le debacle con Juve, Inter e Milan le giallorosse hanno rialzato la testa quanto bastava per non farsi superare dalla Fiorentina. Ieri al Viola Park la squadra di Spugna ha battuto 1-0 la Viola in una sfida equilibrata, dando qualche timido segnale di ripresa, soprattutto dal punto di vista della concentrazione e della mentalità. Sarebbe bastato anche un pareggio, ma sono arrivati tre punti e, citando il tecnico romanista la «benedetta Champions League», proprio all’ultima giornata: meglio tardi che mai.
Presenza mentale
Senza Minami oltre alle solite innumerevoli infortunate, la Roma ha iniziato leggermente sotto ritmo per poi prendere pian piano il controllo del gioco e iniziare a creare con continuità soprattutto sulle fasce con Haavi e Pilgrim. La svizzera al 19’ con un bel guizzo sulla destra è riuscita a mettere un cross basso per Haavi che è stata anticipata in maniera probabilmente fallosa da Snerle (non secondo il tutt’altro che irreprensibile arbitro Colaninno). Prova discreta anche delle centrocampiste con Giugliano nuovamente brillante, Kuhl che non era al meglio ma ha agito bene da raccordo tra i reparti finché ha potuto e Troelsgaard a “fare legna” e a vedersi negare un eurogol al 31’ con un gran destro dalla distanza che ha impattato sulla traversa a portiere battuto. In un primo tempo in cui la Viola ha lasciato molto margine alle giallorosse, sperando forse di riuscire a sfruttarne le assenze nel corso della ripresa, la Roma ha comunque peccato di poco cinismo, come quando al 35’ Giacinti non ha trovato il vantaggio a tu per tu con Fiskerstrand. L’1-0 romanista però era maturo ed è arrivato nelle primissime battute della ripresa: Haavi è andata via a Erzen che l’ha stesa in area e stavolta non ci sono stati dubbi nemmeno per Colaninno, rigore. Dal dischetto è andata Giugliano che ha realizzato il dodicesimo gol del suo campionato e il pesantissimo 1-0. Da quel momento, tra la Fiorentina che sapeva di dover segnare due gol e la Roma che cercava di ripartire in contropiede è successo praticamente di tutto. Al 54’ Bredgaard ha colpito una traversa dopo una bella azione personale, poi ci ha provato anche Severini impattando sullo stesso legno (ma Ceasar era sulla traiettoria). Al 68’ il primo palo di giornata di Giacinti che ha calciato quasi da centrocampo un destro che meritava miglior fortuna dopo aver visto il portiere fuori dai pali. Al disperato, ma anche caotico insistere della Fiorentina che è addirittura passata a un iper offensivo 4-2-4 ha risposto la tenuta mentale della Roma, con alcuni interventi importanti di Ceasar e il buon esordio della giovane Oladipo al centro della difesa. Al 95’, poco dopo la seconda traversa di Severini, su un contropiede Giacinti ha colpito un altro palo, sbagliando ancora nell’uno contro uno col portiere. Il triplice fischio è arrivato al 97’ con Haavi, come sempre motore trainante della Roma, stesa a terra stremata a centrocampo e la consapevolezza giallorossa di aver ottenuto l’obiettivo minimo, di aver rischiato di lasciarselo sfuggire ma anche di averlo saputo agguantare.
Consapevolezze
Ora, archiviato il peggior campionato dal 2021, resta solo la finale di Coppa Italia per chiudere la stagione, un ciclo che va esaurendosi e fare le valutazioni per il futuro. A Como serviranno i segnali arrivati dal Viola Park e anche molto di più, servirà la vera Roma e un’altra impresa, l’ultima, per poi voltare pagina, con un trofeo in più.
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