Arriverà un tecnico a cui serve la tutela di Ranieri?
L'ultimo indizio arrivato in conferenza stampa ha spostato l'attenzione su un altro tipo di profilo. I vari Allegri, Sarri, Ancelotti, Gasperini e Pioli non sembrano aver bisogno di essere tutelati

(GETTY IMAGES)
Ormai c’è materiale tale da farne una serie tv: Lo straordinario caso dell’allenatore della Roma. Da quando l’attuale tecnico Claudio Ranieri ha deciso che non avrebbe più preso in considerazione alcuna proposta di rinnovo contrattuale per continuare ad allenare la squadra, non ha sbagliato più una mossa e la Roma ha risalito la classifica fino a far diventare davvero concreta l’ipotesi di poter conquistare addirittura un posto utile per la Champions League del prossimo anno, unico vero obiettivo del presidente Friedkin per i finanziamenti, a fondo perduto, che porta con sé. Cacciarono Mourinho e presero De Rossi quando temevano che la prospettiva Champions 23/24 potesse svanire e hanno riservato lo stesso trattamento a De Rossi quest’anno intervenendo addirittura alla quarta giornata di campionato, di fatto affossando, con la cervellotica scelta di Juric, le ambizioni della squadra in maniera pressoché definitiva. Poi però è intervenuto Ranieri e ha fatto il miracolo, lui che a queste cose è avvezzo. Sir Claudio è andato talmente bene garantendo un rendimento da primato in classifica nel girone di ritorno tale che anche i Friedkin hanno pensato di confermarlo almeno per un altro anno su quella panchina, prima che lo stesso Ranieri spazzasse via ogni dubbio, comunicando - privatamente e pubblicamente - la sua indisponibilità a proseguire l’avventura in panchina. Dunque l’eredità che lascerà al suo successore non sarà facile da sostenere. Anche sul mercato sarà difficile autorizzare una rivoluzione, considerando che il cammino negli ultimi quattro mesi di campionato dimostra che la squadra di base è molto forte. E c’è anche un altro fattore da considerare: non vogliamo neanche immaginare che cosa potrebbe accadere se il nuovo tecnico dovesse sbagliare qualche partita all’inizio del suo percorso, con la scimmia di Ranieri sulle spalle.
Ma il vero mistero che rende questa serie così attraente è proprio sul nome del sostituto di Ranieri. Ogni giorno c’è un indizio diverso. Ieri è arrivato l’ultimo, che è stato capace di spostare da solo tutte le indicazioni verso Cesc Fabregas, l’allenatore del Como meraviglia: «Verrà un nuovo allenatore - ha detto Ranieri - e dovrà avere tempo. Farà un anno con me e avrà così la possibilità di conoscere tutto. Io lo aiuterò in tutto quello che mi domanderà». Chiaro che tra tutti i nomi fatti più o meno recentemente, i vari Allegri, Sarri, Ancelotti, Gasperini e Pioli non sembrano profili che hanno bisogno della tutela di Ranieri per un anno. Ma forse potrebbe essere necessaria per un profilo di allenatore giovane, alla Fabregas, appunto. Certo, un’altra frase di cinque mesi fa di Ranieri sul tema sembrava precludere la strada della panchina della Roma al tecnico spagnolo: «Stimo molto Fabregas, vedrete che tra tre o quattro anni sarà un allenatore top». Come dire, per il momento è ancora acerbo, ma un giorno sarà tra i grandi. Un po’ quello che aveva detto di Farioli: «Aspetterà». In fondo l’ha detto anche di De Rossi: «Sono sicuro che tra qualche anno sarà un top e forse allora potrà tornare alla Roma». Domandina finale: ma se devi prendere un giovane di talento, e ne hai già uno (il migliore di tutti) a libro paga, perché andarne a cercare un altro?
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