Conferenze Stampa

Ranieri: "A parte Dybala tutti disponibili per domenica"

A due giorni dalla sfida dell'Olimpico contro la Fiorentina, il tecnico giallorosso ha parlato in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
02 Maggio 2025 - 12:31

Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa direttamente dalla sala stampa del Centro Sportivo Fulvio Bernardini in vista della sfida contro la Fiorentina, in programma domenica 4 maggio alle ore 18.00. A due giorni dal match dell'Olimpico, il tecnico giallorosso ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. Di seguito le sue dichiarazioni: 

Come sta la squadra? La partita di Milano, in un ruolo non suo, è una dimostrazione della crescita di Konè?

"La squadra sta bene, tranne Dybala. Abbiamo recuperato Nelsson e Saud, ci siamo tutti. Manu è un giocatore universale, con la Francia lo abbiamo visto giocare in un centrocampo con due mediani, e contro l'Italia lo ha fatto molto bene; è un ragazzo molto intelligente, un giocatore che si sa adattare a diverse situazioni e che può essere sia box to box, che valido davanti alla difesa. A seconda dell'avversario poi io faccio le mie scelte".

Secondo la sua esperienza cosa può essere decisivo in questa corsa serrata per la Champions?

"Tanto dipende dalla freschezza della squadra e dagli episodi che arrivano: chi li sfrutta prima e meglio è avvantaggiato. Non mi piace promettere ma sono una persona positiva e ambiziosa, voglio sempre il massimo da me stesso e dai miei giocatori: all'ultimo vedremo cosa avremo fatto senza pensare a cosa sarebbe potuto essere, questa è roba che non porta punti in classifica. I punti li portano la concentrazione e la determinazione. Domenica abbiamo davanti una signora squadra, che nelle ultime dieci partite ha perso solo ieri sera, e per me hanno tutte le carte in regole per arrivare in finale. Nelle ultime dieci sei vittorie, di cui molte importanti come contro la Juventus, è una squadra con buonissimi giocatori e tanta qualità, dovremo fare una super partita, da prendere con le pinze".

Dovbyk come lo vede? Lo ritiene un acquisto sbagliato o un giocatore migliorabile? 

"Io ancora ci credo, è un giocatore che ha fatto enormi progressi e può ancora migliorare tanto. Non è un acquisto sbagliato, perché quando prendi il capocannoniere della Liga hai fatto tanto, poi c'è chi ci mette di meno o di più per adattarsi. Spesso ricordate Dzeko e il suo primo anno: io so che Artem ci ha portato tanti punti importanti e credo che come primo anno sia positivo. Deve migliorare tanto, perché ha i mezzi e le capacità per farlo".

Lo considerate un incedibile per il mercato o sono tutti sotto esame?

"Non mi piace parlare di queste cose, mi piace parlare di ciò che possiamo raggiungere quest'anno e tutto questo può distrarci dall'oggi. Ciò che avverrà dopo la fine del campionato sono altre considerazioni, vale per Dovbyk ma vale per tutti".

Giocare con la Roma in Champions League o un ingaggio stratosferico: esiste qualcosa che può farle cambiare idea sul suo futuro?

"No, nulla. Amo la mia squadra, i miei colori, e tutto quello che mi porterebbe egoisticamente a fare un altro anno sarebbe uno sbaglio per la Roma. Per cui io dico no: verrà un nuovo allenatore, che dovrà avere tutto il tempo. Invece di fare un anno con me, lo farà lui per conoscere tutto. Io lo aiuterò in tutto ciò che mi chiederà".

Una qualificazione in Champions sarebbe più grande dell'impresa di Leicester?

"No, più di Leicester non c'è niente anche se sono legato alla Roma. Ma quanto successo lì è incredibile, questo sarebbe un altro tassello che porterò nel mio cuore, per questo dico di lottare perché non dobbiamo avere recriminazioni. Dobbiamo giocare quattro partite col coltello tra i denti".

Perché Paredes ultimamente ha giocato così poco?

"Perché ho scelto altri giocatori. Stanno tutti bene, sono tutti disponibili e scelgo quelli che ritengo più utili a cercare la vittoria durante la partita. Come Leo, tutti gli altri che magari prima giocavano più di ora: Saelemaekers, Hummels... Stanno tutti bene, mi mettono in difficoltà, quando dico che scelgo all'ultimo dico davvero, ma penso solo a come mettere in difficoltà le avversarie".

Un parere sulla Fiorentina? Siccome i toscani sono reduci dalla coppa come l'Inter e come loro giocano a tre, potrebbe riproporre la coppia Dovbyk-Shomurodov?

"A prescindere, è un'opzione che voi avete richiesto a più riprese, io ci ho pensato più del dovuto forse. Loro possono coesistere a prescindere dalla difesa avversaria, sono due giocatori complementari che si aiutano a vicenda e aiutano la squadra, è un'opzione".

Abbiamo parlato di corsa Champions: dobbiamo aspettarci l'annuncio del nuovo allenatore alla fine di questa stagione?

"Voi avete parlato! Io sono convinto che non bisogna promettere niente, ma lavorare. Non significa che non siamo ambiziosi, ma dobbiamo lavorare. L'annuncio arriverà quando lo vorrà il presidente".

Spesso, in base alla partita che si fa, si dice che lei l'ha preparata così. Abbiamo però visto, contro avversarie di livello, partite come quella contro Lazio e Juve e partite come quella contro l'Inter, in cui la squadra è entrata in campo con un'intensità diversa, e in cui sembrava che lei l'avesse preparata con delle idee tattiche ben precise. La partita di Milano da questo punto di vista vi ha aperto nuovi orizzonti? La squadra prima sembrava stanca, con l'Inter invece aveva un'altra gamba, e dovendo giocare partite di livello può essere magari una strada da seguire.

"Io preparo così le partite, vedo chi è in forma dei nostri, poi come gioca l'avversario e cerco di mettere sabbia nei loro ingranaggi per vincere. Questa è la mia visione del calcio. Io non ho mai chiesto alla mia squadra di partire tutti dietro. Magari gli avversari sono stati più bravi, anche loro hanno le loro strategie tattiche che alle volte possiamo subire, e alle volte leggiamo molto bene. Io posso dire ai ragazzi di aspettarli a metà tra l'area loro e la metà campo, perché magari giocano col portiere: ma perché andare a giocare col loro portiere, che hanno un uomo in più? Serve mettersi bene e cercare di sferrare il colpo del ko".

Spesso qui si dice che senza lo stadio di proprietà non si può diventare grandi, anche se negli ultimi anni altre squadre hanno vinto in Italia anche senza. In ottica da dirigente, vede lo stadio come fondamentale per far vicnere la Roma, o si può vincere anche senza?

"Si è vinto anche con stadi più piccoli, però se vuoi competere con le grandi... Ma anche per decoro del calcio italiano, andiamo: vediamo dei gioielli come lo stadio del Betis, che tra poco andrà a giocare in un nuovo stadio. Tutti nel mondo stanno andando avanti con gli stadi, gli unici lenti siamo noi: c'è troppa burocrazia, troppa gente dietro, e questa è una vergogna dell'Italia, mi dispiace dirlo. Ci devono essere dei controlli, se c'è qualcuno che sbaglia che vada in galera, si butti la chiave!".

Al netto della vittoria contro l'Inter arriva il difficile ora: dover confermare quanto visto a Milano può aggiungere pressioni alla squadra?

"Noi non abbiamo pressioni, sappiamo da dove veniamo. Non dobbiamo avere pressioni: stavamo "sotto bagno", abbiamo tirato fuori la testa e cominciato a respirare. Ora dobbiamo spingere. La pressione è per gli altri, che stavano lì dall'inizio: noi che pressione dobbiamo avere?".

Le ultime prestazioni di Shomurodov sono positive: ha parlato con lui del futuro? Può diventare importante per la prossima stagione?

"Lui è già fondamentale per quest'anno, per quello che ci ha fatto vedere. Lui ti dà tutto ciò che ha, ed è il mio modo di vedere il calcio. Poi io devo capire quale strategia adottare, ma lui lo amo per questo, l'ho sempre detto. Poi certo, qualche cosa la sbaglia, ma non si risparmia mai: pressa tutti, se c'è uno in Curva Nord va a pressare pure lui. Dà tutto se stesso e per questo credo che anche i tifosi gli siano riconoscenti".

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