Per la Roma

Massara, l’uomo che visse... tre volte

Ogni cosa che andrà fatta sarà da considerare una priorità. La prima, tra tutte, per il ds sarà quella di ripagare l’affetto con cui è stato accolto dai Romanisti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Danilo Per la Roma
25 Giugno 2025 - 12:28

Ve lo ricordate Frederic Massara da giocatore?

Intelligente tatticamente, buon tocco, ottimo negli assist e, soprattutto, nell’attaccare gli spazi senza palla. Avendo avuto la possibilità di vederlo giocare viene naturale, scorrendo le squadre in cui ha militato, pensare al fatto che avrebbe potuto, probabilmente, calcare palcoscenici più prestigiosi.

Ma poi, in fondo, la spiegazione per questo eventuale rimpianto possiamo darcela interrogandoci sul perché uno con quella velocità e quella tecnica preferiva giocare sempre per la squadra anziché per sé stesso. E, allora, risulta difficile non considerare il suo percorso come la logica conseguenza di un modo di pensare, di vivere. E, perciò, anche di giocare. Per uno che parla poco e sottovoce nonostante sa esprimersi in quattro lingue. Per uno che se fosse su un palco a teatro piuttosto che sotto al cono di luce si piazzerebbe dietro le quinte per suggerire agli altri della compagnia. Per questo non considero un caso la sua crescita professionalmente – dopo aver attaccato gli scarpini al chiodo per intraprendere la carriera da direttore sportivo – al fianco di un mattatore come Walter Sabatini: lui, la luce, se l’è sempre andata cercare – meritandosela – fino al proscenio.

Massara, no.

Così nella città eterna e così a Milano dove ogni merito ricadeva sempre su Paolo Maldini. Di lui non si ricorda nemmeno una parola al singolare, sempre il plurale: noi. E dentro quel noi tanto lavoro, intuizioni di mercato e il massimo della professionalità. Cosa? No, state tranquilli... questo articolo non vuole essere la santificazione di Massara ma, casomai, il semplice bentornato a ROMA seppur con un anno di ritardo. Un anno dove, lassù, ci si era fatti ingolosire dall’esotico per poi, solo dodici mesi dopo, archiviare il tutto come si fa con quelle cartoline che finite dimenticate dentro qualche cassetto.

Perciò rieccolo, per la terza volta.

Quella dei paletti finanziari e delle cessioni prima degli acquisti. Quella di Gasperini e di una rosa a cui dare verve inserendo calciatori di gamba e carattere. Quella in cui, in definitiva, ogni cosa che andrà fatta sarà da considerare una priorità.

La prima, tra tutte, per Massara sarà quella di ripagare l’affetto con cui è stato accolto dai Romanisti. A modo suo, lavorando. E continuando a sfornare assist anziché scrivere il suo nome sul tabellino. Perché poi, alla fine, le persone non cambiano.

Buon lavoro, direttore.

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