Dieci buoni motivi per non mettersi di traverso
Ecco alcune considerazioni da fare prima dell'inizio dell'avventura del tecnico sulla panchina della Roma

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Inizio consegnandomi: se sei mesi fa mi avessero detto di Gasperini alla ROMA avrei storto il muso - perché, probabilmente, il muso lo avrei preferito corto... - mettendo in fila diverse problematiche, vere o presunte tali, ipotizzabili all’orizzonte.
Ma è la vita stessa, prima ancora del calcio, a insegnarci che le idee possono cambiare in base alle circostanze, ai nuovi accadimenti e alla voglia di mettersi in gioco delle persone per andare a scoprire cosa c’è più in là dei pregiudizi e capire, anche, se oltre la siepe, direbbe qualcuno, ci sono “Interminati spazi di là da quella”.
E perciò eccomi qui, pronto per andare a esplorarli quegli spazi e intrigato, eccome, da questo nuovo allenatore perché per la ROMA, o grazie alla ROMA, cerco di fare a meno dei preconcetti pur di poterla amare, e sostenere, senza alcuna riserva. E, allora, prima dell’inizio di questa nuova avventura, e scendendo a patti prima di tutto con me stesso, ho cercato di mettere in fila dieci diverse considerazioni.
- 1) “Gasperini è antipatico” è il mantra, noioso, di questi giorni. Però mi chiedo: da quando nel valutare le qualità di un professionista, e perciò anche di un allenatore, è la simpatia la discriminante nella scelta? Perché, se così fosse, Saud - simpaticissimo grazie al suo sorriso contagioso - sarebbe da considerare un perno insostituibile di questa squadra e, invece, quanti di voi lo vorrebbero titolare alla prima di campionato?
- 2) Sì, è vero: lo abbiamo sempre tollerato poco. Ma il “problema” non era solo il nostro... ma di quasi tutte le altre tifoserie in Italia a cominciare, specialmente loro, dai laziali: questa totale avversione, di colpo, mi piace e manco poco.
- 3) Ragioniamo insieme: a Bergamo era adorato, a Torino di casa per la sua infanzia... e in tutte e due le piazze avrebbe fatto la Champions. Dei primi ha ignorato le manifestazioni d’affetto, dei secondi il richiamo della foresta: il tutto per mantenere la parola data - già questo... - e accettare una nuova sfida pur sapendo di trovare parte della tifoseria, almeno inizialmente, ostile. Due parole: ambizione e carattere, non mi sembra proprio poco.
- 4) A proposito di carattere: un tipo del genere, puntiglioso e testardo, non rappresenta per noi, al cospetto dei Friedkin, una garanzia?
- 5) Fate mente locale: Pioli un falso prete, Montella Renato Zero, Conte juventino... a qualsiasi allenatore ingaggiato dalla ROMA avrebbero immediatamente appiccicato una pecetta in fronte. Perciò star qui a fossilizzarci su quella destinata a Gasperini, di pecetta, mi sa solamente di perdita di tempo.
- 6) Leggo, e sento, diverse cattiverie da voltastomaco su Daniele De Rossi. Una curiosità: quelli che le partoriscono non sono gli stessi che poi tacciano Gasperini di essere antiromanista vero?!? Perché delle due, l’una.
- 7) Ranieri, più di una volta, ha fatto riferimento al basket e all’esigenza di arrivare al tiro rapidamente senza quei rischiosi, oltre che noiosi, giro palla davanti al portiere. Con Gasperini, grazie al cielo, la ROMA andrà in verticale!
- 8) A proposito dell’allenatore piemontese mi ha divertito molto il «Con lui ci si allena troppo. Vedrai quanti chiederanno la cessione». Qualora fosse vero questo luogo comune sui calciatori... meglio così: aria!
- 9) Mi sono fatto, poi, una domanda e la faccio anche a voi: se lo avesse preso la lazio saremmo stati contenti? La mia risposta è no. Assolutamente.
- 10) Claudio Ranieri, Romanista vero. È “La nostra garanzia”: Vox populi, vox Dei? Perché indovinate Gasperini chi l’ha scelto? Ranieri. E andare contro il primo, in pratica, significherebbe sconfessare il secondo.
Basterebbe questo
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