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9 o falso 9, questo è il dilemma

Bisogna mettersi d’accordo sull’etichetta da appiccicare a questo o quell’attaccante a seconda dalla porzione di campo che occupa. Non può valere il suo status professionale, ma il suo ruolo dentro la partita

Mkhitaryan festeggia dopo uno dei gol segnati al Genoa, di LaPresse

Mkhitaryan festeggia dopo uno dei gol segnati al Genoa, di LaPresse

11 Novembre 2020 - 11:27

Quand'è che un 9 può o deve essere definito un falso 9? Proviamo a formulare alcune ipotesi. Quando non è un centravanti di professione ma per esigenze di squadra/gara si adatta a farlo? Oppure quando non fa i movimenti da prima punta pur giocando da prima punta? O ancora; quando non ha la prolificità del centravanti vero, cioè del bomber? Il dibattito è aperto. Alimentato, nelle ultime ore, dalla tripletta di Mkhitaryan al Genoa.

Domanda: l'armeno, uscito Borja Mayoral, ha fatto il 9 o il falso 9? A giudicare dalla doppietta firmata dopo aver cambiato ruolo ha giocato, e benissimo, da 9. Smentendo così coloro che pensano che un "9 non 9" non faccia gol. Eppure, nella maggior parte delle cronache/commenti che hanno accompagnato la vittoria della Roma in Liguria si è letto/ascoltato che Micki era diventato il "falso nueve" della Roma.

Altra domanda: se il falso 9 è un attaccante (ma non per forza un attaccante) in grado di fare anche movimenti non da 9, diventando talvolta il regista d'attacco della propria squadra, il talentuoso finalizzatore Edin Dzeko è un falso 9 o un 9 vero? Se un difensore tipo Fazio durante una gara viene spostato al centro dell'attacco perché l'allenatore ha bisogno di un uomo in più, e con determinate caratteristiche fisiche, nell'area avversaria, l'argentino fa il 9 o il falso 9?

Qui bisogna innanzi tutto mettersi d'accordo sull'etichetta da appiccicare a questo o quell'attaccante a seconda dalla porzione di campo che occupa. Non può valere in assoluto il suo status professionale, ma nello specifico conta il compito, il suo ruolo dentro la partita. Da anni, si racconta che Francesco Totti nel primo 4-2-3-1 di Luciano Spalletti si muoveva da falso 9. Nulla di più... falso, e non soltanto perché quest'aggettivo accostato al Capitano è un'eresia. Poi perché Francesco era il 9 vero a tutti gli effetti di quella Roma. Lo dicono i numeri. E se, al tempo stesso, lui era anche l'8 e il 10, la "colpa" non può essere stata sua. In realtà, troppo spesso l'approssimazione (scarse conoscenze?) porta a confezionare definizioni che non hanno un senso (calcistico) logico.

Tornando a Micki, a Genova ha segnato due gol da centravanti puro. Cioè, con movimenti tipici della punta centrale. Attacco dello spazio, timing perfetto nell'inserimento, smarcamento e conclusioni da incorniciare. Se l'armeno, poi, è bravo a fare pure il regista d'attacco, il rifinitore, il suggeritore o l'assist-man, tutte queste sue qualità non possono diventare una diminutio o, peggio ancora, essere scambiate per qualcosa che non sono.

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