Primi o poi
Audaci sì, ma non è più il colpo dei soliti ignoti. Va giocata, ma non con lo spirito "vada come vada"
(GETTY IMAGES)
Il gatto di Gasperini più che a quello di Schrodinger rassomiglia a quello con gli Stivali, ma solo perché la sua Roma più che a un’ipotesi quantistica assomiglia a una favola. Viva. Primi o poi andiamo a Milano da Capitale con un pensiero stupendo che però più che bisogno d’amore è quello di sognare. Della Roma siamo sempre innamorati, non abbiamo bisogno di belle classifiche. La realtà di oggi è che Milano non è più lontana, ma è stasera, per una partita, comunque, da mille e una notte: più che favola è statistica, qui contro il Milan abbiamo ottenuto la vittoria numero 1000 quando tornammo a vincere nel Meazza rossonero in A dopo 19 anni. Era sempre novembre, del 2006, quella partita con la rabona di Aquilani e la doppietta di Totti in cui mezzorovesciammo il Meazza. Ora è un’altra volta che è quasi una vita che in campionato nella Milano milanista non vinciamo. Non ci pensiamo, con l’Inter non ha portato nemmeno bene: giochiamo. Come sappiamo e come stiamo imparando a fare secondo Gasperini. Giochiamo con l’umiltà e l’abnegazione che in tutte le partite abbiamo dimostrato.
Voglio dire questa cosa: io questo Milan-Roma, decima giornata del campionato di calcio 2025/26, non la giocherei con lo spirito del “comunque vada”, perché tanto la classifica è bella, perché il Milan è forte e soprattutto perché a San Siro si potrebbe anche perdere, ma con la consapevolezza di chi sa che deve percorrere la sua strada e comportarsi di conseguenza. Non è un bonus, non è un jackpot questa partita, ma una tappa importante della costruzione di una squadra che sappia vincere. Cioè: va bene la leggerezza d’animo ma non la superficialità, non siamo dei dilettanti che vanno a provare il grande colpo dei soliti ignoti a Milano (anche se io quell’1-1 che racconta Giuseppe “Peppe er Pantera” Baiocchi in commissariato oggi me lo prenderei, eccome).
Siamo la Roma con quattromila tifosi, più uno, che sta più su del terzo anello dove ci metteranno. E va bene finire così. Dai Roma vinci per noi, e un po’ di più per lui: Antonio De Falchi. EEE OOO.
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