Cogito Ergo Sud

Tanta roba

Chi l'avrebbe detto che io la Repubblica Romana l'avrei intravista nel pressing di un signore piemontese di 67 anni? Per giunta non c'ha nemmeno il tatuaggio del Napoli. "Tanta roba" qualcuno avrebbe detto. Lui sì. Gasperini, eh

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Tonino Cagnucci
31 Ottobre 2025 - 06:00

Il gol di Dovbyk contro il Parma non nasce dal passaggio del trequartista Cristante, ma da quello che gli ha dato Pellegrini sotto la gradinata di Reggio Emilia. L’incontro fra la Roma che non c’era (soprattutto Pellegrini che era praticamente fuori rosa) con la Roma che c’è sempre stata (i tifosi) serviva a lavarsi di dosso il bagno di fischi ricevuto dallo stadio (non la Sud) contro il Plzen. Per questo poi Dovbyk li ha rimbalzati sulla coscia sinistra e con lo stesso piede ha segnato. Quel gol nasce dal Sassuolo. Sotto porta di Nord perché in quella direzione lo aveva portato il capitano senza fascia. Ora la direzione è San Siro. Partirono in due a Reggio ed erano abbastanza, a Milano saremo quattromila

Ci andiamo da primi, da Roma Capoccia, soddisfazione non da poco anche se parziale. Finora è una piccola favola, un piccolissimo c’era una volta di 9 giornate raccontato da Gian Piero Gasperini. Lui è Geppetto, le costruisce le favole e ha una tecnica: disabita e svuota i luoghi comuni e non conosce pregiudizi, vede le cose e le persegue. Basta. In questi primi mesi, tra le altre cose, si è detto: Hermoso non può giocare sul centro-destra, col Bologna ci gioca e bene, quindi diventa che non può più giocare a sinistra dove invece dall’Inter in poi Gasp lo ripiazza. “Dybala punta è uno scempio”, lo dicono tutti e in coro, Gasp lo ripropone e segna da punta a Reggio il gol vittoria. “Ndicka non può essere spostato da destra”: Gasp lo mette prima a sinistra e poi al centro. Wesley a sinistra, invece, per il mondo è improponibile: Wesley diventa l’alabarda spaziale della Roma giocando qua e là. “Gasperini non amerà Dybala, non gli è funzionale”: Dybala è l’unico calciatore che ha nominato nella conferenza di presentazione definendolo poi fenomeno. “Dybala con Gasp comunque giocherà ancora di meno”: Dybala con Gasp gioca possibilmente sempre: non ha fatto tutti ‘sti minuti da quando stava all’oratorio o per strada in Argentina. “Gasperini e Pellegrini, capirai, non è proprio storia”; eppure dopo aver lui stesso annunciato di non poterla iniziare, l’ha scritta nel modo migliore: gol al derby, giocatore più che recuperato, capitano ritrovato senza fascia che porta il compagno in difficoltà da chi più di tutti può aiutarlo: la gente. I tifosi della Roma. I romanisti. È con loro che Gasp sta vincendo tutti i pregiudizi che pure lui ha battuto nel momento in cui ci ha scelto. Sicuramente Gasperini non ha bisogno di un capitano, stile Pellegrini, che lo indichi ai tifosi per fargli vedere quello che è evidente: ha lasciato Bergamo, 9 anni, la Champions e una città ai suoi piedi per noi. Poi ha detto no alla Juve per venire alla Roma. C’è chi invece ci va alla Juventus. Chi l’avrebbe detto che io la Repubblica Romana l’avrei intravista nel pressing di un signore piemontese di 67 anni? Per giunta non c’ha nemmeno il tatuaggio del Napoli. “Tanta roba” qualcuno avrebbe detto. Lui sì. Gasperini eh. 

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