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Tor di Valle: pubblico interesse, dissidenti bocciati

Negativo il voto espresso dalle Commissioni riunite Lavori Pubblici e Urbanistica sulla proposta Fassina-Grancio per l'annullamento del pubblico interesse sullo stadio

19 Aprile 2019 - 08:39

«Mi aspetto il voto favorevole allo stadio entro l'estate». La giornata di ieri è iniziata nel migliore dei modi possibili per i colori giallorossi, con le parole della sindaca di Roma Virginia Raggi, inequivocabili. «Credo che l'atto finale, ossia la convenzione tra i proponenti e il Comune - ha detto la prima cittadina a Il Fatto Quotidiano - verrà voltata in aula entro l'estate e poi ratificata dalla Regione Lazio. E penso proprio che il voto sarà favorevole, a meno che nel frattempo non emergano irregolarità. Finora dai nostri approfondimenti non ne sono emerse».

Tutto molto limpido e chiaro. L'intenzione dell'amministrazione capitolina resta quindi quella di portare a casa il progetto. E, come preannunciato da questo giornale, si fa largo l'ipotesi di portare i due documenti da approvare, Variante e Convenzione, separatamente. Il primo nel minor tempo possibile, magari prima delle elezioni europee del 26 maggio prossimo. Il secondo entro il successivo mese di giugno. Qualora questi tempi fossero rispettati si avrebbe ancora la speranza di poter posare la prima pietra entro la fine dell'anno.

La Raggi ha anche voluto tornare sull'ormai famoso parere dell'avvocatura capitolina, quello che a detta di molti consiglieri avrebbe portato alla decisione di rivedere il progetto dello stadio nel febbraio del 2017 e di non bocciarlo. «Tutti i pareri si concludevano con una certezza: la revoca della proposta comporterà degli oneri per il Comune - ancora la Raggi a il Fatto - Ovvero non era più possibile sfilarsi a costo zero. E quindi la maggioranza ha lavorato con i proponenti per ridurre l'impatto del progetto. Capisco i mal di pancia dei municipi, ma gli oneri dello stop poi ricadrebbero sul Comune e sui cittadini».

Fin qui tutto nel migliore dei modi quindi per il club e i suoi tifosi. E la giornata è proseguita con la bocciatura (si trattava di un parere obbligatorio ma non vincolante) delle Commissioni riunite Lavori Pubblici e Urbanistica del Comune della proposta Fassina-Grancio per l'annullamento del pubblico interesse sullo stadio. Tutto da copione, con la prima commissione che ha visto 5 voti contrari e un solo favorevole, e la seconda commissione 7 contrari e 3 favorevoli (tra i quali la stessa Grancio). C'è stata quindi quella prova di coesione della maggioranza invocata a gran voce da molti, che compatta e senza alcuna defezione ha respinto l'istanza dei due consiglieri di minoranza.

«Io sono sempre positiva - ha commentato Cristina Grancio, ieri sconfitta - Quantomeno è un modo per portare alla luce alcune situazioni critiche». Un boccone amaro, addolcito però dalle parole della Presidente della Commissione Urbanistica Donatella Iorio. L'esponente 5 Stelle ha confessato una terribile tentazione di alcuni consiglieri del Movimento, che rischierebbe di rallentare ancora il progetto: quella di rimettere ai voti in Consiglio Comunale la delibera di pubblico interesse sullo stadio, quella votata il 14 giugno 2017. «È un'ipotesi, una probabilità – ha dichiarato – Non sarebbe per ridiscutere aspetti tecnici, ma per, al massimo, consolidare alcuni aspetti che potrebbero veder coinvolto il presidente De Vito».

Insomma non si vorrebbe ritirare il pubblico interesse, ma ci si vorrebbe tutelare da possibili ricorsi, viste le recenti vicissitudini di Marcello De Vito. Una strada che, qualora venisse concretamente percorsa, sarebbe quantomeno irrituale, e che nasconderebbe non pochi rischi. Da Palazzo Senatorio però non arrivano conferme. Anzi la Raggi e la sua giunta sarebbero ancora fermamente convinti del progetto. Certo è che qualcosa ancora disturba la pancia dei 5 Stelle. Come testimoniato anche dalle parole a Radio Rai 1 di Roberta Lombardi, capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, che è tornata a chiedere di trovare una nuova sede per lo stadio, diversa da Tor di Valle.

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