Londrillo (dir. giovanili Pescara): "Arena ci ha colpito subito. Gasp? Bello che lo abbia elogiato"
A Il Romanista gli aneddoti e le curiosità sul classe 2009: "Il suo punto di forza è la testa, lo vedo come un rapace d'area. Per noi è una grande soddisfazione"

(MANCINI)
In casa Roma c'è un nome che nelle ultime settimane, oltre a quello di Lorenzo Paratici, ha incuriosito tifosi e addetti ai lavori. Si tratta di Antonio Arena, attaccante classe 2009, arrivato in estate dal Pescara per un milione di euro e subito inserito nella nuova Primavera di Federico Guidi. Un allenatore che lo sta plasmando, a cui il ragazzo ha rubato l'occhio. Ma non c'è solo lui: pure Gian Piero Gasperini ha speso belle parole e lo ha convocato col Pisa. A Il Romanista, il direttore responsabile del settore giovanile del Pescara, Angelo Londrillo, ha raccontato aneddoti e curiosità sul calciatore, partendo dall'approdo in Abruzzo.
Qual è stato il suo percorso nel calcio giovanile? Quando ha avuto la possibilità di lavorare con Antonio Arena?
"Sono il direttore responsabile delle giovanili del Pescara, questo è il mio quattordicesimo anno al qui. Conosco bene Antonio: qui in Italia sono stato il primo che lo ha visto in allenamento. All'interno della società abbiamo la Pescara Calcio Academy, che lavora all'estero ed è stata molto brava a trovare questo profilo. Il responsabile, Marco Arcese, lo ha portato a Pescara per farcelo visionare e per fargli fare un provino nell'ottobre del 2022".
E come ha fatto il Pescara a individuarlo?
"Tramite contatti, anche internazionali. Sì, è vero, siamo una società piccola rispetto a tante altre; però lavoriamo bene. E avendo queste accademie all'estero, lo abbiamo portato in prova qui. Ci ha catturato subito nella curiosità calcistica: abbiamo visto che era un ragazzo diverso, in senso positivo. Aveva la possibilità di andare al Real Betis, ma siamo riusciti a portarlo qui. È stato da subito a contatto, chiaramente, con il settore giovanile. Era un Under 15, anagraficamente (è un classe 2009, ndr). Lo abbiamo portato in pianta stabile con l'Under 16, un anno da sotto età, dove ha fatto gran parte del campionato, giocando bene. E nella stessa annata, nel 2023-24, ha giocato anche in U15, in U16 e in Primavera, facendo gol in tutte queste le categorie. Dopodiché, nella stagione scorsa, quando era anagraficamente un Under 16, lo abbiamo aggregato alla Primavera: lì ha avuto un buon impatto. Così si è affacciato tra i più grandi. Quindi c'è stato l'esordio con gol (a marzo 2025, nel 4-1 contro la Lucchese, ndr) e ha scelto di vestire la maglia dell'Italia (dopo quella dell'Australia, ndr). Antonio è stato un motivo di vanto, orgoglio, anche pubblicità, fatta bene. So, ad esempio, che se il giocatore arriva alla Roma, allora ha più possibilità di esordire in prima squadra".
Tornando ad Arena: come si è ambientato in una situazione totalmente differente da quella di partenza? Arrivare dall'Australia all'Italia non deve essere stato facile.
"Lui è stato per gran parte del tempo 'scortato' dal padre, che ha origini abruzzesi. Però, la cosa che ho detto più volte, è che per me, al di là delle qualità tecniche di Antonio, il suo più grande punto di forza è la testa. Una cosa che ha sempre avuto al Pescara e che gli auguro di avere anche in futuro. L'ho definito un giocatore forte nella testa ancor prima che nelle gambe e nei piedi. Perché ha avuto sempre un atteggiamento corretto, positivo e propositivo".
E quando è arrivata la Roma, come vi siete confrontati con Arena? Che cosa avete provato?
"È stata una grande soddisfazione. Soprattutto perché sta continuando quel percorso da sotto età, in Primavera. Ha avuto la possibilità di allenarsi, di essere convocato in prima squadra. Per quanto riguarda la trattativa: io so che c'è un grande rapporto con Massara, lo stesso con Bruno Conti e tutta la società. Quindi ci sono stati giorni e settimane di chiacchierate. Anche perché su di lui c'era anche qualche altra squadra estera. Poi, la volontà era quella di sposare il progetto della Roma".
Lui ha incuriosito Gasperini, che ne ha parlato benissimo in conferenza e lo ha convocato col Pisa. Lei ha parlato col ragazzo dopo questa grande soddisfazione?
"Ho parlato con lui, velocemente. Chiaramente, era emozionato. Nelle proporzioni giuste. Non ho avvertito quell'insicurezza di andarsi a confrontare con giocatori come Dybala, sotto gli occhi di un tecnico come Gasperini. Lui ha la personalità giusta, fermo restando che si parla di un sedicenne a cui va dato tempo. La prima squadra della Roma è una dimensione grande. Ma già il fatto che Gasperini abbia speso in maniera pubblica belle parole per questo ragazzo è bello. Gli abbiamo sempre consigliato di mantenere quella testa. Ricordo che lo scorso anno, quando già frequentava la prima squadra, andammo verso l'hotel dei ragazzi e vedemmo uno di loro che faceva corse fuori dalla struttura. Era lui! E lo faceva anche a sproposito. Questo è un piccolo aneddoto per far capire chi è. Magari non aveva bisogno di fare quell'allenamento integrativo. Ma la sua testa è talmente proiettata nel fare il meglio possibile... che arriva a fare questo!".
Invece, lei, parlando di qualità tecnico-tattiche, lo vede più come un rapace d'area o un giocatore tecnico e bravo nel costruire gioco e creare le situazioni?
"Lo vedo più come un rapace d'area di rigore. Quello che mi ha colpito inizialmente era la sua facilità nel calciare con entrambi i piedi. E in tutte le categorie, alla sua prima apparizione, ha fatto sempre gol da noi".
© RIPRODUZIONE RISERVATA