Roma Primavera, rinviato l'appuntamento con la vittoria: al Tre Fontane passa l'Atalanta
Bono va a segno su punizione al 4' e decide la sfida: termina 0-1 all'Eur. Maccaroni e Della Rocca ci provano, ma la carenza di creatività ed energie si fa sentire

(MANCINI)
La forza di volontà non basta alla Roma Primavera. Carenti di creatività ed energie, i ragazzi di Federico Guidi mancano l'appuntamento col primo successo stagionale e cadono 0-1 con l'Atalanta, in un Tre Fontane scaldato dal sole pomeridiano e riempito da qualche centinaia di tifosi. In formazione, dal 1', il tecnico si affida ancora a Romano in cabina di regia. Dietro, tra i pali, nel 4-3-2-1, trova spazio Zelezny, schermato dalla linea difensiva composta da Lulli, Nardin, Seck (al rientro dall'operazione alla spalla) e Cama. In mezzo, Coletta e Di Nunzio danno manforte al 60; mentre alle spalle di Arena agiscono Scacchi e Della Rocca. Tutti volenterosi e, a tratti, propositivi.
Basta però qualche disattenzione per cadere. E di fatto, al 4' arriva la prima: Seck commette fallo al limite dell'area, prende un giallo e dà la prima chance a Bono. Dal suo arco parte una freccia che trafigge la rete alla sinistra di Zelezny. Si inizia in salita. Senza scomporsi. Anzi, le chance ci sono. Come la traversa pizzicata dal cross sporcato di Lulli; oppure, al 21', il tiro rasoterra fuori misura di Romano. La squadra è lunga, ma l'aggressività cresce di minuto in minuto e i ragazzi di Guidi rispondono bene alle avanzate dei nerazzurri. Particolarmente attivi in ripartenza. Ma la situazione si ribalta quando la Dea riconquista campo, gestisce alcuni palloni offensivi e poi ha una ghiotta occasione, al 30', per il raddoppio: Lulli regala palla centralmente, parte il contropiede e Cakolli chiude l'azione con un palo centrato dopo un destro a incrociare. Da lì, tante idee, poca vena realizzativa. Soprattutto da parte dell'attacco giallorosso, con un Coletta più contenuto e un Di Nunzio motore del gioco ancora poco concreto. Perlopiù nelle verticalizzazioni.
Alla ripresa fuori Scacchi, uno dei meno lucidi; dentro, al suo posto, Maccaroni. Ma il cambio non frutta. C'è un tiro da fuori in avvio, dopodiché è Della Rocca a mostrarsi in quella che pare essere ancora una Roma pensierosa. Ma dedita al lavoro. A centrocampo prevale nei primi 10' della ripresa, fino a quando l'Atalanta si risveglia e rischia di passare sul 2-0. È Cama a spazzare e a evitarlo. E dopo una mezza rovesciata di Maccaroni al 62', tocca a Zelezny immolarsi e neutralizzare col volto il tiro potente e ravvicinato di Bono. Un'occasione che lascia la strada spianata alla Dea. Poca sostanza, sì: Cakolli ci riprova, Della Rocca spedisce alto, replicando il gesto tecnico del numero 28 romanista. Una vera e propria risposta manca all'appello. Tanti palloni persi, in mezzo al campo, e qualche fallo di troppo. Mentre il gap fisico si fa sentire e le energie, pian piano, calano. Di Nunzio ne tira fuori un po' con un tiro da fuori al 1' di recupero e lo stesso fa Sugamele, neo-entrato, quando una manciata di secondi più tardi spara alle stelle. Si tratta dell'ultima chance. Al 95', col fischio finale, è ko. La classifica recita un punto, in virtù del pari del Tardini. Domenica c'è il Sassuolo. Sperando, finalmente, di poter esultare.
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