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Le pagelle di Roma-Verona 3-1: Spina a tutta birra, Ibanez il migliore

L’esterno diventa un incubo per Faraoni e fa sua la corsia anche in fase difensiva. Ibanez e Mancini tracotanti, Pellegrini a tutto campo, Mayoral entra in tutti gol e timbra ancora

, di LaPresse

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01 Febbraio 2021 - 06:30

Cala il tris sul tavolo la Roma, mettendo sullo sfondo quello sgradevole tavolino dell'andata. Lo fa sventrando in nove minuti la difesa fin qui meno battuta del campionato e dominando la squadra spauracchio delle big. E si conferma terza.

7 FONSECA Riesce a scardinare una squadra coriacea, creando tanto e subendo pochissimo. Polemiche e chiacchiere stanno a zero, se arrivano i risultati.

6 LOPEZ Per un'ora è sollecitato soltanto sugli interventi di piede, peraltro dai compagni. La zuccata di Colley che costa il 3-1 resta il solo vero tentativo avversario nello specchio.

7 MANCINI Gli tocca il cliente più temibile, Zaccagni, che si aggira nella sua zona: gli fa avvertire il fiato sul collo senza soluzione di continuità cancellandolo dal campo. E al cospetto del suo omonimo in tribuna mette in mostra le proverbiali doti offensive, sbloccando il match di testa. Si distrae però su Colley.

S.V. SMALLING La sua gara dura appena dodici minuti, poi il flessore lo costringe ad alzare bandiera bianca.

7,5 IBANEZ L'uscita di Smalling lo porta al centro della linea. Nelle due situazioni più scabrose del primo tempo nei pressi dell'area romanista, è perfetto nella scelta di tempo: prima evitando il rigore su Tameze, poi bloccando una ripartenza pericolosa. Riduce Kalinic a un fantasma e contro di lui anche Lasagna si (e la) vede poco. Tracotante.

7 KARSDORP Corre senza sosta l'olandese, ma se l'aspetto dinamico non è una novità, gli interventi difensivi diventano sempre più puntuali.

6,5 VILLAR La pressione costante dei veronesi non lo spaventa e fa di tutto per farsi servire, ma finisce col soffrire un filo più del solito per la maggiore fisicità dei dirimpettai.

7 VERETOUT Moto perpetuo, lì nel mezzo e quando la squadra riparte anche sulla sinistra. A inizio ripresa un suo inserimento in area gialloblù porta la Roma a sfiorare il poker. Lascia il campo sfinito.

7,5 SPINAZZOLA I suoi sprint rischiano di agitare il sonno di Faraoni, che non lo prende mai dall'inizio alla fine. Domina anche nel verso opposto.

7 PELLEGRINI Dopo un quarto d'ora rimedia un'ammonizione tanto severa quanto pesante, che gli costerà la sfida con la Juve. Ma dopo poco entra in modo determinante sul punteggio, con la perfetta soluzione balistica che costringe Silvestri alla respinta corta, ribadita in rete dal tap-in di Borja. Nella ripresa è sempre lui a condurre le transizioni, regalando anche qualche palla d'oro sprecata dai compagni.

7 MKHITARYAN Ogni gara una tacca, o quasi. L'ultima partita fuori non gli ha fatto perdere le buone abitudini ed è subito decisivo, con il (gran) gol del 2-0: sono 9 in A, 11 stagionali, 20 da romanista. Poi sempre al servizio del gruppo. Cavaliere e scudiero.

7 MAYORAL Se la deve vedere con la difesa meno battuta del torneo: se nel gioco aereo non ha vita facile (nelle primissime battute come nella ripresa), palla a terra è devastante. Entra in tutti e tre i gol: prima con lo spunto personale da cui nasce il corner del vantaggio; poi con l'assist a Micki; infine con la firma personale. Nell'ultimo terzo di gara viene cercato con lanci lunghi e in solitudine la vita si fa più dura.

6,5 KUMBULLA Costretto all'ingresso "a freddo" per l'infortunio di Smalling, alla prima da ex bada al sodo.

6 CRISTANTE Quando il Verona risale, c'è necessità di maggiore stazza e come di consueto Fonseca si affida a lui.

S.V. DIAWARA Per mesi associato alla sfida suo malgrado, gli tocca solo il finale.

S.V. PEREZ Poco tempo per riemergere.

S.V. PERES Scampoli, come già capitato.

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