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Le pagelle di Cremonese-Roma 1-3: Wesley Side Story

L’esterno è un motorino perpetuo sulla fascia e regala la delizia che chiude il match. Soulé pennella il vantaggio e resta una spina nel fianco avversario. Koné e Cristante spadroneggiano

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
24 Novembre 2025 - 06:00

In testa si sta una Cremona e la Roma anche allo Zini mostra di non avere alcuna intenzione di abdicare. Anzi: sviluppo della manovra e tenuta atletica migliorano a vista d’occhio, un altro attaccante si sblocca e la panchina mette il lucchetto al match. Sì, sognare si può.

IL MIGLIORE - 7,5 WESLEY. Quando accende il motore nessuno riesce a reggerne il passo. A sinistra fornisce una spinta costante, a dispetto di chi sosteneva non potesse giocarci. Fino alla delizia di stampo brasiliano che mette in ghiaccio successo e vetta. Wesley coast (to coast).

IL TECNICO - 6,5 GASPERINI. La squadra è straripante fisicamente e granitica quando c’è da stringere i denti. Lui aggiunge l’acuto determinante coi cambi che confezionano seconda e terza rete.

7 SVILAR. Prodigioso su Bonazzoli col match ancora bloccato. Blinda anche il vantaggio su Vandeputte, senza perfezione stilistica, ma con inalterata efficacia, sia pure con l’ausilio di palo e Celik. Il fastidio evidente per il clean sheet saltato nel finale dà poi la misura della mentalità. Da fuoriclasse assoluto.

6,5 MANCINI. Mantenuto in appoggio alla catena di destra, si spinge meno del consueto, anche perché in partenza gli avversari creano insidie. Il Var dà, il Var toglie e per una volta gli rende giustizia. Il grugno d’ordinanza può attendere.

7 NDICKA. Comanda la difesa con la dovuta personalità, puntando forte sugli anticipi, anche oltre la metà campo avversaria. Prepotente.

6 ZIOLKOWSKI. Senza Hermoso tocca a lui, a distanza di un mese dall’ultima da titolare. La serata indigesta di coppa è lontana, ma le sofferenze ancora no. Quando sembra riassestarsi resta vittima di una decisione invertita di Ayroldi, culminata col giallo. E la sua gara dura soltanto un tempo.

6,5 CELIK. Dietro è una roccia e in almeno due circostanze interviene con quel vigore che spiega la sua intoccabilità. Quando spinge lo fa senza risparmi. Garanzia.

7 CRISTANTE. Da mediano è il solito maratoneta: chiama il pressing e crea densità, tamponando ovunque ci sia bisogno. Poi viene arretrato e perfino da braccetto è più che affidabile, sbrogliando un pericolo addirittura di fino. Daje de tacco.

7 KONÉ. Alterna passo felpato a marcia lunga, regalando sempre la sensazione di spadroneggiare lì nel mezzo. Dominante.

7,5 WESLEY. Quando accende il motore nessuno riesce a reggerne il passo. A sinistra fornisce una spinta costante, a dispetto di chi sosteneva non potesse giocarci. Fino alla delizia di stampo brasiliano che mette in ghiaccio successo e vetta. Wesley coast (to coast).

7,5 SOULÉ. Fedelissimo interprete dei dettami gasperiniani per l’attacco, non a caso è la colonna del reparto: ispira e cerca la profondità, punta e salta, quando limita all’essenziale i tocchi diventa quasi imprendibile. Trova poi la mattonella prediletta, da dove pennella l’1-0. Sfiora il bis e resta una spina costante nel fianco avversario. Roba da Mati.

6,5 PELLEGRINI. Ripreso da Gasp in avvio per qualche falla tecnica non da lui, si fa perdonare costruendo con Koné l’azione del vantaggio. Troverebbe anche il raddoppio, ma il Var glielo cancella. Ci riprova dal cuore dell’area, ma un miracolo di Audero lo stoppa sul più bello.

6,5 BALDANZI. Centravanti di necessità, riempie e svuota l’area a fasi alterne, concedendo spazi ai compagni. Lo scontro fisico con Baschirotto sarebbe impari, Tommaso lo riporta sui binari più consoni ai suoi pregi.

6,5 EL AYNAOUI. Prima dell’intervallo Gasp lo catechizza e lui recepisce le indicazioni entrando subito in gara, fra intercetti e lucidità di palleggio, come certifica l’assist del 2-0. Rimedia però un giallo ingenuo a giochi fatti.

6,5 EL SHAARAWY. Altro ingresso centrato. Confeziona il gol del punto esclamativo dopo un bello scambio, illuminando il corridoio per Wesley.

6,5 FERGUSON. Non al meglio, parte dalla panchina ma entra e diventa decisivo, forse ispirato dai colori familiari: prima firma da romanista, con possibilità di doppietta sfumata solo per offside. C’mon.

6 TSIMIKAS. Rileva l’Mvp Wesley stremato dalla fatica a sfida chiusa.

S.V. PISILLI. Una manciata di minuti nel finale di partita.

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