Pagelle

Le pagelle di Roma-Viktoria Plzen 1-2: Wesley e poco altro

L’esterno è fra i pochi a puntare e saltare avversari da tutte e due le corsie. Dybala non ha con chi dialogare e dopo il rigore si spegne. Ziolkowski, esordio shock dall’inizio

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
24 Ottobre 2025 - 06:30

Un’altra falsa partenza causa il terzo ko casalingo consecutivo. La Roma entra molle e quando prova a rimediare lo fa con la consueta scarsa precisione nei pressi della porta avversaria. Nulla è ancora compromesso, ma bisogna trovare presto rimedi, soprattutto al mal di gol.

IL MIGLIORE - 6,5 WESLEY. Confermato a sinistra, più di tutti crea pericoli, prima con un diagonale, poi trovando Elsha in piena area. Non è irreprensibile palla al piede ma si fa trovare sempre. E quando si trasferisce sulla corsia originaria dopo l’intervallo trova il cross da cui scaturisce il rigore. Su entrambi i versanti è comunque l’unico a puntare e saltare il diretto avversario con continuità.

IL TECNICO - 5,5 GASPERINI. La squadra appare poco convinta in avvio e ancora disordinata (eufemismo) dalla cintola in su. Se però tradisce anche quella difesa finora solida diventa dura. 

6 SVILAR. Tramortito dall’uno-due ceco su cui non può moltissimo. Ma non è più tempo di miracoli.

4,5 ZIOLKOWSKI. Il debutto da titolare non potrebbe essere più traumatico: si fa buggerare da Adu causando lo 0-1, è in ritardo abissale nell’uscita sullo 0-2, va in tilt e alla mezzora Gasp lo fa uscire. Eppure in avvio aveva confermato le doti intraviste nella manciata di minuti raccolti in precedenza. Ci vuole pazienza.

6 MANCINI. La rapidità di Durosinmi lo mette a dura prova, ma Gianluca se la cava di mestiere e nel duello rusticano non soccombe. Poi cerca gloria in avanti, senza successo.

5,5 HERMOSO. Ripercorre il sentiero impervio di Tsimikas col Lille fra mille incertezze iniziali, pur senza danni specifici. Col passare dei minuti un minimo si riprende.

6 CELIK. Comincia a tutta fascia, fino all’uscita di Ziolkowski che lo riporta fra i tre dietro. In entrambe le posizioni non lascia sbavature.

6 EL AYNAOUI. Riconquista un discreto numero di palloni, ma quando gli tocca impostare si limita al compitino. Un po’ troppo timido.

5,5 KONÉ. Si fa inghiottire dalla confusione collettiva iniziale e più che sbrogliarla ne è parte integrante. A metà gara deve lasciare il campo malconcio.

6 DYBALA. Comincia a destra, anche se in breve si sposta dal lato opposto. Prova a dialogare con i partner di reparto, ma la sensazione è che si rassegni presto al monologo. E dopo aver trasformato il rigore un po’ alla volta si spegne anche lui.

5,5 SOULÉ. Pochi e confusi spunti per tutto il tempo che resta in campo. Forse è la spia della riserva che si è accesa, ma la sua migliore versione è rimasta a Firenze.

5 DOVBYK. Ancora una volta preferito a Ferguson, parte con le migliori intenzioni ma il mancino da fuori è fiacco. Da quel momento, come (troppo) spesso gli capita, sembra avvilupparsi su se stesso e non tiene più un pallone. Della porta poi, nemmeno l’ombra. Stavolta lo stadio non gradisce e lo fa sentire.

6 EL SHAARAWY. Dentro alla mezzora, ha subito l’occasione di riaprire la gara ma il fuoco amico neutralizza il suo tentativo. Ritenta due volte a inizio ripresa, una fuori misura e una trovando l’opposizione del portiere ceco. Sarà anche poco in assoluto, ma nell’attuale penuria offensiva almeno ci prova.

6 PISILLI. Rileva Koné acciaccato a inizio ripresa e impiega 5 minuti a trovare l’inserimento aereo e la deviazione che genera il rigore. Poi  si dedica a percussioni senza esito.

6 BAILEY. Dentro nell’ultima parte di gara, prova a dare verve lì davanti e sfiora il palo con un gran mancino da fuori. Non molto altro però oltre il tentativo dalla distanza.

5,5 FERGUSON. La staffetta con Dovbyk per ora non porta benefici a nessuno dei due: l’irlandese sembra la controfigura impacciata del lottatore visto nelle prime uscite.

6 NDICKA. Dà ordine alla difesa nel finale. Ha poi sulla testa la palla del pari in pieno recupero, ma non angola la zuccata.

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