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Le pagelle di Lazio-Roma 0-1: si va in Pellegrinaggio

Lorenzo debutta in stagione ed è ancora decisivo in un derby, di nuovo sotto la Nord. Koné asfalta gli avversari, Rensch motorino perpetuo. Svilar può quasi riposare

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
22 Settembre 2025 - 06:30

Un solo boccone, ma di gusto, basta per divorare un avversario senza grandi ambizioni. Per battere squadre di caratura inferiore serve però pur sempre la testa giusta. La Roma la usa in ogni suo interprete, a partire da San Pellegrini, che più di chiunque sa cosa significa vincere questa sfida. E la storia continua...

IL MIGLIORE - 8 PELLEGRINI. Un’altra perla, di nuovo sotto la Nord, per un’altra vittoria. Un debutto stagionale così lo meritava, dopo tutti i travagli estivi: pur senza fascia, gioca senza risparmiarsi mai, da Capitano coraggioso e da romanista vero. Tanto che quelli diventano la sua vittima preferita. Anche senza stelle, San Lorenzo realizza desideri. Tutti in Pellegrinaggio.

IL TECNICO - 7.5 GASPERINI. Indovina ogni mossa, dalla scelta degli uomini al modulo. E devono brillargli gli occhi quando il gol arriva tramite pressing alto, il suo marchio. Derby d’esordio da trionfatore.

6,5 SVILAR. L’unica vera parata deve compierla nel primo tempo. Poi osserva gli errori avversari e il palo senza scomporsi, come è giusto che sia affrontando quegli altri (contro i quali continua a essere imbattuto). Mile di questi derby.

7 CELIK. L’assenza di Hermoso desta qualche ansia, ma Zeki non lo fa rimpiangere e anzi riduce la presenza di Zaccagni a quella di un protestatore seriale. Anche solo per questo è un benemerito.

7 MANCINI. Nella prima parte comanda la difesa e controlla i timidi attaccanti biancocelesti senza affanni. A inizio ripresa un eccesso di confidenza lo tradisce e spalanca praterie a quegli altri, che grazie a Dia non vengono sfruttate. Il gusto del brivido finisce lì. I brividi veri però arrivano dopo la fine, sotto la Sud. Quando al ciel si sono alzate le bandiere.

7 NDICKA. Con quel passo cadenzato sembra quasi giocare a ritmi bassi. Ma è soltanto un’impressione: Evan gestisce placidamente anche le situazioni più scabrose, dominando la zona difensiva e lasciando le briciole a chi lo affronta.

7,5 RENSCH. Sostituisce il debilitato Wesley, rilevandone le capacità dinamiche ma con più ordine e attenzione alla fase difensiva. Va su e giù per la corsia destra, strappando il pallone che dà il via al vantaggio, umiliando Tavares e portando il Pellegrini sbagliato sull’orlo di una crisi di nervi. I presunti gradi di parentela con gli altri appartengono al gergale, ma non c’è cosa più Devyne...

7,5 KONÉ. A tutta forza dall’inizio alla fine. Manu è un caterpillar che asfalta chiunque gli capiti a tiro, fino a stimolare reazioni scomposte e propiziare l’espulsione. L’uomo in più conclude col déjà vu della bandierina sventolata, stavolta con l’ulteriore sacrosanto motivo di coprirne l’emblema poco incline al senso estetico. Standing ovation.

7 CRISTANTE. Si vede poco, eppure si sente tanto, soprattutto dalla parte opposta: fa valere esperienza e fisico e i dirimpettai gli rimbalzano addosso. Le schiere di fedeli al Cristantesimo ringraziano.

7 ANGELIÑO. Sembrava fra i più affannati, ma alla fine è ancora una volta titolare e con lucidità in ogni angolo di campo. Difende, si propone, pennella, conclude. Non avrà l’aureola, ma le ali sì.

8 PELLEGRINI. Un’altra perla, di nuovo sotto la Nord, per un’altra vittoria. Un debutto stagionale così lo meritava, dopo tutti i travagli estivi: pur senza fascia, gioca senza risparmiarsi mai, da Capitano coraggioso e da romanista vero. Tanto che quelli diventano la sua vittima preferita. Anche senza stelle, San Lorenzo realizza desideri. Tutti in Pellegrinaggio. 

6,5 SOULÉ. Non è nella giornata più brillante, ma firma pur sempre l’assist vincente. Mati da slegare.

6,5 FERGUSON. Lì in mezzo c’è traffico e lui svaria molto, dedicandosi più che a concludere, alle sportellate. Serve anche quello in match simili

6 DOVBYK. Gioca un terzo di gara ma gli capita l’occasione giusta, sulla quale però pare poco convinto.

6,5 BALDANZI. Il più frizzante fra i subentrati: tira due volte dopo altrettanti spunti personali.

6 PISILLI. Entra per ridare freschezza al pressing offensivo. Intento riuscito soltanto a sprazzi.

6 TSIMIKAS. Copre la corsia mancina nella fase più calda.

6 EL AYNAOUI. Nel finale per aggiungere densità alla mediana.

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