Le pagelle di Roma-Fiorentina 1-0: Mile santo protettore
Il gol di Dovbyk regala altri tre punti alla Roma, merito soprattutto delle parate di Svilar, esaltato dalla Sud. Koné regista moderno, Angeliño vola sempre alto e il solido Ndicka

(GETTY IMAGES)
L’ultimo scatto. Il rettilineo profetizzato da mesi ormai da Ranieri è iniziato e la Roma, che a metà gran premio affannava alla fine della corsa, è rientrata passo dopo passo nel testa a testa per l’Europa, anche quella dei grandi. Contro la Fiorentina arriva il 19° risultato utile consecutivo e un’altra vittoria per 1-0. Decide Dovbyk, con l’aiuto di super Svilar.
IL MIGLIORE - 8,5 SVILAR. In Vaticano nei prossimi giorni avranno altro a cui pensare, ma se dovesse avanzare tempo, noi potremmo proporre la canonizzazione di Svilar, ormai in odore di santità, come protettore dei sogni europei romanisti. Kean gli si presenta davanti tre volte, ma Mile lo respinge sempre, esaltandosi poi sul sinistro di Mandragora. La Sud canta per lui e Ranieri tranquillizza tutti sul suo futuro, che sarà impreziosito dal rinnovo. Il migliore.
IL TECNICO - RANIERI 8. Gli stessi 11 dall’inizio e gli stessi 5 a gara in corso della partita di San Siro. Anche il risultato è lo stesso: Roma 1, gli altri 0. Chissà se ha ancora in tasca l’euro.
7 CELIK. Gioca un’altra gara ordinata da braccetto. Soffre quando Kean lo punta, ma per il resto assolve bene i suoi compiti, accompagnando spesso e volentieri l’azione, andando vicino anche al gol con tiro potente, parato in corner da De Gea. In crescita.
7 MANCINI. Duella a tutto campo con Kean, perdendoselo in un paio di circostanze, ma tanto c’è Svilar. Per il resto, maltratta tutti, amando la maglia che indossa e respinge di testa i vari cross messi in mezzo dai toscani nel finale. Il solito.
7,5 NDICKA. Mancano tre giornate alla fine e lui deve ancora saltare un minuto di questo campionato. Sempre puntuale e preciso nelle sue letture difensive. Il solido.
6,5 SOULÉ. Parte con la brillantezza delle ultime settimane, senza però incidere davanti. Nella ripresa soffre in fase difensiva la rapidità di Parisi. Mati di te.
7 CRISTANTE. Gli manca qualità negli ultimi venti metri, ma questa non è una novità. Come non sorprende la sua centralità in questa squadra, per l’importanza tattica del suo ruolo. Bryan costante.
8 KONÉ. Dopo San Siro, confermato davanti alla difesa. È un regista dinamico e moderno: pochi effetti speciali, tanto ritmo e azione. È ovunque, recupera palloni in serie e strappa fino all’ultimo secondo. Liberté, Egalité, Manu Koné.
6,5 PELLEGRINI. Ricopre il doppio ruolo in mezzo al campo, rimediando a un paio di errori dei compagni, senza incidere. Sostituito all’intervallo. Part-time.
7,5 ANGELIÑO. Torna a sfrecciare sulla sinistra. Pregiato il suo tocco in occasione del gol, un pre-assist per Shomurodov. Bravo anche di testa, nel forcing finale della Fiorentina. Vola alto.
7 DOVBYK. La prestazione nel complesso è negativa, poi però si fa trovare nel posto giusto al momento giusto e di testa fa 17 gol in stagione, 1-0 e altri tre punti a noi. Centravanti.
7 SHOMURODOV. Rincorre gli avversari, come piace a Ranieri. Non ha l’istinto del gol e si vede, ma fa da sponda per il gol-vittoria di Dovbyk. Eldor vuole essere Robin.
6,5 PISILLI. Generoso come al solito, garantisce solidità alla mediana. Ha sul destro la palla del 2 a 0, ma la calcia al lato.
7 GOURNA-DOUATH. Ha un motorino al posto delle gambe, recupera possessi preziosi e crea le uniche occasioni a tinte giallorosse del secondo tempo. Tempo al tempo.
7 BALDANZI. Inizialmente affianca Dovbyk, poi fa da unico riferimento offensivo. Come può parte, per far respirare la Roma e intorno al 90’ guadagna due calci d’angolo di fila, che sono oro colato. Baldanzoso.
SV EL SHAARAWY. Entra come esterno di sinistra nel 4-5-1 degli ultimi minuti.
SV RENSCH. Rileva uno stanco Celik.
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