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Le pagelle di Torino-Roma 0-2: riSaele in cattedra

Saelemaekers decide l’ultimo atto della stagione procurandosi il rigore, segnato da Paredes, e col 2 a 0 di testa. Angeliño moto costante. Ranieri, il miracolo rimane

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
26 Maggio 2025 - 06:30

Non sarà Champions, è vero, ma il miracolo rimane. Dopo una prima parte di stagione catastrofica, la Roma completa la sua rimonta a Torino, sfiorando il quarto posto, ma prendendosi l’Europa League con il 2 a 0, legittimo, ai granata. Apre il rigore del glaciale Paredes, seguito dal colpo di testa di Saelemaekers. In attesa di scoprire il futuro, abbiamo già una meta: Istanbul.

IL MIGLIORE - 8 SAELEMAEKERS. Non sappiamo ancora se quella di Torino sia stata o meno la sua ultima con la Roma ma, qualora lo fosse stata, si tratterebbe di un bel congedo. Prima si procura il rigore, trasformato poi da Paredes. Poi, a inizio ripresa, di testa dà un bacio al palo e batte Milinkovic-Savic per il 2 a 0. Decisivo.

IL TECNICO - 9 RANIERI. Il voto è la media tra la gara (8) e la stagione (10). Chiude la carriera senza Champions, ma il miracolo resta e ora guiderà la Roma in altre vesti. Grazie Sir.

6,5 SVILAR. Stavolta non gli viene richiesto alcun miracolo e lui tiene la porta chiusa, per la sedicesima volta in questo campionato. Prima del fischio d’inizio riceve il premio come miglior portiere della Serie A. Una certezza da rinnovare, il prima possibile.

6 CELIK. La posizione da terzino gli concede maggior libertà di manovra, ma quando arriva sul fondo, spesso, la qualità dei suoi cross lascia a desiderare (eccezion fatta per uno, verso la fine della gara, per la testa di Angeliño). Attento dietro.

6 MANCINI. Prende in consegna Che Adams e lo contiene per tutto l’arco della partita. Ordinaria amministrazione.

5,5 NDICKA. Quando la Roma a inizio secondo tempo concede un po’ di campo al Torino, Evan è bravo a spazzare i palloni che arrivano in area di rigore. La sua prestazione però è macchiata da un paio di sbavature pericolose, da cui nascono due delle rare e poche occasioni dei granata. Stanco.

7,5 ANGELIÑO. Vive di corsa. Parte terzino, ma diventa ala ogni volta che ne ha modo. Disegna calcio, duettando con Saelemaekers, creando la maggior parte dei pericoli per Milinkovic-Savic. Gancio sinistro.

6,5 CRISTANTE. Solita partita solida da parte di Bryan, che spesso si inserisce e affianca Shomurodov nell’area avversaria. Il fuorigioco millimetrico di Angeliño gli nega la gioia del 3 a 0 e di quello che sarebbe stato il suo terzo gol consecutivo. Costante.

7 PAREDES. È il fulcro della manovra. I suoi cambi di gioco mettono in crisi la difesa di Vanoli. Ha il merito di sbloccare la gara dal dischetto, con la freddezza e la serenità di chi ha vinto due coppe America e un mondiale. Monumento.

7 KONÉ. In una partita piuttosto macchinosa, le sue accelerazioni sono vere e proprie boccate d’ossigeno per gli spettatori.

6,5 SOULÉ. Impreciso nel primo tempo, cresce nella ripresa col passare dei minuti. Suo l’assist per il 2 a 0 di Saelemaekers (con la complicità di Dembelé), prima della traversa esterna che gli nega il gol. Futuro.

5,5 SHOMURODOV. Complice l’assenza di Dovbyk, fa di nuovo l’unica punta, ma Eldor fatica parecchio a far salire la squadra, soffrendo la fisicità nei contrasti di Masina.

6 EL SHAARAWY. Fa da riferimento offensivo nel finale, quando Ranieri decide di sostituire Shomurodov. Il Faraone chiude la gara senza particolari acuti.

SV RENSCH. Si piazza a destra nel recupero del secondo tempo.

SV HUMMELS. Ranieri gli concede la passerella, nel giorno del suo addio al calcio.

SV PISILLI. Si mette in mostra con un paio di palloni recuperati.

SV BALDANZI. Sempre vivace, ma non ha tempo a sufficienza per poter incidere.

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