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Le pagelle di Roma-Feyenoord: Svilar superstar

Mile è sicuro nei 120’ e prodigioso ai rigori. Pellegrini dispensa arte a pieni piedi, Paredes è completo in ogni fase

Svilar esulta sotto la Curva Sud

Svilar esulta sotto la Curva Sud (GETTY IMAGES)

23 Febbraio 2024 - 07:00

Deja-vu e tabù. In una sola sera la Roma torna a sognare, confermandosi l’incubo del Feyenoord e al tempo stesso cambiando la sua stessa storia e il rapporto maledetto coi rigori. Magica.

IL MIGLIORE 9 SVILAR. I rimpalli lo beffano sullo 0-1, ma poi è reattivo in uscita e nei supplementari risponde alla grande a Minteh. Il meglio lo riserva però dopo il triplice fischio, con due voli per neutralizzare i rigori olandesi e ancora di più coi 100 metri senza ostacoli ad abbracciare la Sud. Ѐ nata una star.

IL TECNICO 7 DE ROSSI Schiaccia gli avversari nel primo tempo e meriterebbe un risultato diverso. I cambi arrivano più tardi del solito, ma il risultato gli dà ragione e anche la scelta dei rigoristi.

5,5 KARSDORP. DDR gli chiede di stare molto alto e all’inizio risponde presente, rendendosi propositivo. La precisione nell’assistenza alle punte però è un’altra cosa.

6 LLORENTE. Stengs lo stende in area, ma la disattenta squadra arbitrale spagnola sorvola. Ha la peggio dopo uno scontro aereo con Ueda e deve abbandonare il campo.

7 MANCINI. Ricopre l’insolita zona di centro-sinistra e francobolla Gimenez, che al di là del gol più casuale che voluto fa ben poco. Poi bullizza chiunque si affacci dalle sue parti, anche quando si sposta sul versante abituale del reparto.

6,5 SPINAZZOLA. Soffre Nieuwkoop alle spalle, ma quando sale sembra ritrovare i fasti di un tempo e trova sempre o quasi la linea di fondo sprintando a ripetizione. Finisce col fiato corto, ma dopo aver messo a dura prova i dirimpettai.

6 CRISTANTE. Perde l’equilibrio e da lì parte l’azione del vantaggio olandese. Prova a rimediare con un inserimento perfetto per tempismo, meno per precisione. Lotta senza risparmi ma cede alla fatica col passare dei minuti. Eppure è lucidissimo ai rigori.

7 PAREDES. Scambia spesso compiti e posizione con Bryan, alternando regia e interdizione. Un intervento pericoloso gli costa il giallo, ma sa gestirlo e finisce da play bassissimo, iniziando la sequenza dagli 11 metri in modo esemplare.

7,5 PELLEGRINI. Ristabilisce subito le sorti della sfida con una pennellata d’autore, poi va a pescare Cristante in piena area col goniometro. Geertruida attenta alla sua incolumità e non è l’unico, tanto che a metà ripresa esce acciaccato. Geometrie e arte a pieni piedi.

6,5 DYBALA. Fino alla mezz’ora si vede a sprazzi, poi calamita il pallone e strappa un boato di stupore. Da quel momento in poi gli olandesi lo prendono di mira restando però impuniti: trova giustizia solo al 90’ per un’entrataccia di Timber.

6,5 EL SHAARAWY. Disturbato alle spalle quando cerca di intervenire in ripiegamento per provare a evitare la rete avversaria. Si rifà però dalla parte opposta: aggancio da urlo, difesa ineccepibile del pallone e assist per Pelle. Generoso ma poco lucido nell’ultima parte, anche per la fisiologica stanchezza.

6 LUKAKU. Poco prima del pari ha la palla buona per timbrare, ma il suo tentativo viene respinto sulla linea. Le altre due occasioni le ha negli ultimi secondi dei supplementari. Fallisce il rigore ma il lieto fine lo fa sciogliere nell’abbraccio a DDR.

6 CELIK. Buona volontà, tecnica rivedibile. Come già acclarato.

6 AOUAR. La stoffa c’è, i ricami pure, manca la lavorazione seriale.

6,5 NDICKA. Rientra dopo quasi due mesi e sbroglia subito una situazione scabrosa in area. Ostenta sicurezza in marcatura e anche palla al piede. Bentornato.

6,5 ZALEWSKI. Ѐ uno dei cambi che nell’extratime dovrebbe garantire nuova linfa, ma il suo ingresso è tutt’altro che confortante. Ma capovolge prestazione e storia col rigore che vale gli ottavi.

6 BALDANZI. Tocca pochi palloni, ma subentra col piglio giusto.

6,5 ANGELIÑO. Sicuro dietro, veloce e vivace davanti. Ottimo impatto.

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