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Le pagelle di Salernitana-Roma: stampo Diegocentrico

Llorente comincia con un’incertezza, ma poi è in continuo crescendo e salva anche Rui. Dybala e Pellegrini si accendono nella ripresa e decidono la sfida. Bove e Lukaku si sacrificano

Llorente in campo contro la Roma

Llorente in campo contro la Roma (GETTY IMAGES)

30 Gennaio 2024 - 08:00

Uno-due. Non soltanto il risultato, ma anche la sequenza dei gol - ancora rapida quanto decisiva per il risultato finale - e le prime di DDR in panchina. Due gare, due successi, sofferti ma pur sempre da sei punti, che rilanciano le ambizioni di zona Champions e spezzano il tabù trasferta. In attesa di maggiore brillantezza, va benissimo così.

IL MIGLIORE 6,5 LLORENTE. Un’indecisione iniziale fa venire i brividi e rischia di compromettere la prestazione, che invece va in crescendo col passare dei minuti. Fino a stoppare in ogni modo le ambizioni salernitane e a calarsi anche nel ruolo di angelo custode di Rui, quando la palla gli scivola di mano con troppa facilità. Stampo Diegocentrico, senso di protezione acuito.

IL MISTER 6,5 DE ROSSI Sprona i suoi ad avere più coraggio e per buona parte del match resta inascoltato. Ma alla fine centra un altro successo e ora si comincia a intravedere la convalescenza.

6 RUI PATRICIO. Intorno alla mezz’ora deve distendersi più volte di quanto fosse lecito attendersi, poi esorcizza con sicurezza il fantasma di Candreva quando lo spauracchio si presenta al tiro. Non la stessa garanzia nella ripresa quando smarrisce la presa più volte. E poco dopo subisce il gol che riapre il match. Ma nel finale spegne le velleità granata.

6 KARSDORP. Nella prima parte di gara attua una singolare interpretazione del ruolo, puntando sempre verso il centro del campo e mai cercando il fondo. Quando lo fa trova l’assist del 2-0, ma prima e dopo sbaglia tanti, troppi appoggi.

6,5 MANCINI. Torna al suo posto dopo il turno di squalifica. Mette il consueto impeto in marcatura, esce con sicurezza palla al piede, fa valere il fisico. Il solito Mancio.

5,5 KRISTENSEN. Non può essere completamente a proprio agio da terzino sinistro, ma il pallone sembra quasi scottargli fra i piedi. E in marcatura non va meglio: è lui a perdere Kastanos sul gol granata.

6 BOVE. Si dedica al lavoro oscuro, come sempre senza lesinare corsa e impegno. La precisione in manovra non è quella cui ha abituato, ma si cala nella gara “sporca” col giusto spirito.

6,5 CRISTANTE. L’investitura di De Rossi ha il suo peso e Bryan risponde presente. Intercetta ogni linea di passaggio e si erge nel mezzo tanto se c’è da lottare quanto se si deve costruire. Imperfetto solo nell’azione che porta al gol avversario, ma non molla mai.

6,5 PELLEGRINI. Fatica a trovare varchi nella prima parte, quando pure prova a dialogare palla a terra con la Joya. Rischia prima dell’intervallo in ripiegamento: se la cava col giallo e poi sale in cattedra, segnando, facendo respirare i suoi e incassando i complimenti di DDR, che di leadership se ne intende.

6,5 DYBALA. In avvio cerca di uscire dalla folla degli ultimi 30 metri senza riuscirci granché, poi però si carica il peso del rigore e innesca l’azione del raddoppio con una delizia di tacco. Luce intermittente.

6 EL SHAARAWY. Un passetto indietro rispetto all’ultima scintillante prestazione. La mancanza di spazi non lo aiuta, ma questa volta i suoi spunti sono fin troppo sporadici.

6 LUKAKU. Nel primo tempo i palloni giocabili dalle sue parti sono quasi irreperibili e a dirla tutta lui fa poco per dettare corridoi dove essere servito. Quando il match si stappa però ha lo spirito di sacrificio per sobbarcarsi alleggerimenti (con relativi interventi rudi avversari) e ruolo di scoglio cui aggrapparsi per i compagni. Porto sicuro.

5,5 AOUAR. Subentra a Dybala con gli stessi compiti di svariare su tutto il fronte offensivo. Ma appare ancora un pesce fuor d’acqua.

5,5 ZALEWSKI. Affrancato da compiti difensivi, avrebbe campo sulla sinistra ma è troppo morbido nella gestione dei possessi nel finale. 

S.V. HUIJSEN. Entra a dare manforte alla difesa nei minuti conclusivi.

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