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Le pagelle di Roma-Ludogorets: El Shaarawy resta acceso

Il Faraone riprende dalla brillantezza di Verona: dispensa numeri e lotta anche. Ibañez sfida mezzo Ludogorets, Viña diesel ma da mastino. Volpato vuole mangiarsi il campo

El Shaarawy contro il Ludogorets

El Shaarawy contro il Ludogorets (GETTY IMAGES)

04 Novembre 2022 - 07:00

Alla fine è arrivata. Voluta, cercata, trovata, sudata: vittoria nel solco della migliore tradizione romanista. E perciò ancora più belle. In rimonta, con l’ausilio (sacrosanto) del Var, spiana quel cammino europeo destinato a proseguire nel 2023.

6 RUI PATRICIO Quasi tutto il primo tempo scorre su una telefonata comoda, ma lo squillo vero arriva poco prima del duplice fischio e fa male. Dopo il 2-1 deve opporsi di piede a una ripartenza pericolosa.

7 IBAÑEZ  L’assenza forzata di Mancini lo dirotta a destra. Sontuoso in diverse chiusure, prima di battibeccare con mezzo Ludogorets e restare a terra per il colpo che vale la revoca del 2-2. Come e più di un gol.

6,5 SMALLING Il consueto compendio di maestosi interventi aerei, chiusure puntuali, anticipi puliti rischia di sciogliersi quando tentenna prima di uscire su Rick. Ma Chris riprende le redini e blinda l’area.

6,5 VIÑA Inizia un po’ “morbido” nei disimpegni, poi prende le misure, cresce e ringhia anche. Mastino.

5,5 KARSDORP Recita il copione che meglio conosce: instancabile su e giù sulla corsia destra, diversi cross ma raramente coi giri giusti.

6 CAMARA Intenso, a tratti impetuoso fino ai confini dell’irruenza. Viene però bruciato dallo scatto di Rick.

6 MATIC Per sradicare palloni dai piedi avversari non ha bisogno di mostrare i muscoli: basta la presenza.

7 EL SHAARAWY È in fiducia e si vede subito: dopo aver chiuso il sipario del Bentegodi con una magia, lo riapre all’Olimpico con doppio sombrero. A inizio ripresa va due volte al tiro in un minuto ed è il è primo a terovare lo specchio. Poi si batte da leone senza smettere di brillare.

7 PELLEGRINI In avvio è l’unico romanista a mettere la porta bulgara nel mirino, pur senza centrarla. Lo fa due volte su altrettanti rigori da peso massimo, il secondo nato da una sua intuizione geniale per Nicolò. Stoffa pregiata, lavorazione da artista. Pasta da Capitano.

5 BELOTTI Comincia con tanta generosità e fin troppo altruismo. La buona volontà ce la mette sempre, ma stavolta gli errori tecnici pesano.

5,5 ABRAHAM A trequarti fa quello che può, vicino la porta però si vede solo quando smorza di petto per Zaniolo nel primo rigore.

6,5 CRISTANTE La cavalcata centrale senza opposizioni per lo 0-1 arriva forse non a caso nell’unica gara in cui non parte dal 1’. Il rimedio a inizio ripresa. E alla fine il 3-1 nasce da una sua riconquista del possesso.

7,5 ZANIOLO Gli basta un tempo per capovolgere le sorti di match e qualificazione. Trova due rigori in 20 minuti, poi parte alla vecchia maniera e infila il gol sicurezza. Devastante.

7 VOLPATO L’eroe di Verona riemerge dagli spogliatoi dopo l’intervallo e di nuovo è un ingresso tutt’altro che banale: ha voglia di mangiarsi il campo, prende subito un giallo, poi semina avversari in dribbling prima di uscire di nuovo.

7 ZALEWSKI Prova di enorme maturità. Prima e dopo l’attentato al viso da rosso.

S.V. BOVE Ennesimo finale in campo.

7 MOURINHO Anticipata o meno, Mou è una garanzia per ogni finale. La tigna di questa squadra è sempre più la sua. E sa osare eccome, a dispetto di ogni comodo cliché.

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