Interviste

Parla Maes: "Bailey crescerà ancora di più in Serie A. Quando arrivò al Genk mi disse..."

Parla l'allenatore che ha accolto in Europa l'esterno giamaicano: "Può giocare a sinistra? Sì, ma lui ama entrare nel cuore del campo da destra e tirare verso la porta"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
17 Settembre 2025 - 19:00

Fu il primo assaggio di calcio europeo, una delle prime tappe dopo la “fuga” dalla Giamaica insieme al suo agente-padre adottivo Craig Butler. La carriera di Leon Bailey ha vissuto il primo determinante capitolo in terra belga, con la maglia del Genk. Giovanissimo, si presentò con fame e ambizione mettendosi subito a disposizione del tecnico belga, Peter Maes. Dopo l’ultima avventura sulla panchina del Willem II, lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare qualcosa di più sugli inizi di carriera del giovane Leon.

Maes, intanto grazie per il suo tempo. Possiamo disturbarla per parlare un po’ di Bailey?

«Assolutamente, a disposizione. Come vi aiuto?»

A Roma c’è tanta curiosità attorno all’ala giamaicana. Ma appena arrivato si è fatto male in allenamento...

«Caspita, non lo sapevo. Problema muscolare? Spero però possa recuperare in poco tempo».

Lei ebbe modo di conoscerlo quando arrivò giovanissimo in Belgio. Ci racconta il vostro primo impatto?

«Me lo ricordo bene. Arrivò molto giovane, aveva avuto anche alcuni problemi nella firma del contratto, ma quello che mi colpì fu la sua personalità: nonostante la giovane età era molto convinto delle sue qualità. Un giorno mi disse: «Sono venuto al Genk e voglio imparare qui, ma tra tre anni voglio giocare in una competizione più importante del campionato belga, punto ad andare in Premier League». Al netto del suo carattere, ho avuto modo di scoprire un giocatore molto bravo, forte con entrambi i piedi».

In una vecchia intervista lei lo definì un “diamante grezzo”. Crede che adesso il diamante stia brillando come pensava anni fa?

«Credo proprio di sì. Quando ho avuto modo di vederlo, ho sempre visto un ragazzo in grado di prendere decisioni eccellenti, è un elemento che può fare la differenza soprattutto quando trova squadre un po’ bloccate, ama puntare l’uomo e andare nel cuore del campo, ma è un ragazzo che sa lavorare per la squadra».

Maes, ci dica la sua. La Roma in estate cercava un esterno sinistro ma di piede destro. Bailey può giocare lì?

«Sì, ma senza dubbio gioca meglio quando viene dentro il campo., partendo da destra, perché ha un bel tiro. Attenzione, calcia molto bene anche col destro, ma preferisce di più giocare sulla destra».

Dal Belgio alla Premier League, passando per la Bundesliga. Ora arriva in Serie A: in cosa può crescere ancora nel nostro campionato secondo il suo punto di vista?

«Sono convinto che Leon sarà messo nelle condizioni di imparare a difendere meglio, di aiutare ancor di più la squadra. In questo può crescere come calciatore e diventare più completo».

Maes, salutandola: da quanto non sente il ragazzo? Vuole lasciargli un messaggio?

«Non lo sento da quando ha lasciato il Genk, non vi nascondo che abbiamo avuto alcune discussioni a causa di qualche suo comportamento da giovane ma indisciplinato talento.  
Gli auguro di imparare tanto dal calcio italiano, di rimanere ambizioso nell’affermarsi in un campionato così complesso, dove la fase difensiva è molto curata e dove non sarà facile creare occasioni da gol. Ma sono molto curioso di vedere come andrà, senza dubbio lo seguirò».

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