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Comi: "La Roma può fare un ottimo campionato. Pinto è stato bravo"

L'ex calciatore giallorosso e dirigente del Torino: "In un momento di difficoltà il direttore portoghese ci ha messo la faccia. Pellegrini è un giocatore universale"

Tiago Pinto e Mourinho a Trigoria

Tiago Pinto e Mourinho a Trigoria (GETTY IMAGES)

La Redazione
06 Settembre 2023 - 16:21

Intervenuto ai microfoni di Radio Romanista, ha rilasciato delle dichiarazioni l'ex calciatore giallorosso Antonio Comi. Classe 1964, ex giocatore di Torino, Como e Roma, con la quale ha collezionato più di novanta presenze dal 1989 al 1994. Di seguito le sue parole. 

Antonio, hai vissuto un'esperienza simile a quella che sta vivendo oggi la Roma dopo la sconfitta di Budapest. Come si vive un post delusione del genere?
"Appena inizia il campionato, le prime partite possono riservare dei risultati un po' strani. Poi il valore della squadra viene fuori e sicuramente la Roma tornerà ad avere una classifica importante, come giusto che sia visto la rosa che ha. Con la Salernitana in casa devi vincere, mentre con l'Hellas è girata male, poi ha avuto la sfortuna di trovare il Milan in un momento ottimale e non era facile. Ma ha le capacità e le caratteristiche per poter riemergere visti i tanti giocatori che ha e con Mourinho che è esperto in tante cose".

Tu, oltre che da giocatore, hai fatto una carriera dirigenziale importante. Ieri ha parlato Pinto in conferenza stampa, è sembrato brillante. Lui è convinto che questa rosa si sia rafforzata rispetto alla passata stagione, cosa ne pensi?
"Quando come ultimo colpo di mercato compri Lukaku sei costretto a dire determinate cose. Nel mondo del calcio ci sono delle alchimie che in certe annate ci sono e in altre no. Credo che la Roma abbia tutte le qualità per poter fare un ottimo campionato. Pinto è stato bravo perché in un momento delicato ci ha messo la faccia spiegando tante cose, tra le tante quella con il rapporto con Mou, ovvero che si dicono tante cose. Questo è molto importante". 

Parlando invece del miglioramento della Roma in Europa, questo fatto è dipeso anche dalle caratteristiche di Mourinho?
"Io credo che un allenatore come Mourinho pensa a fare bene sia in campionato che nelle coppe, poi non dipende solo da lui ma anche dai giocatori e da tanti altri fattori. La Roma ha una rosa per affrontare bene sia il campionato che le coppe. Le aspettative del tifoso sono reali, la squadra ha dei valori e la gente si aspetta dei risultati". 

Guardando la rosa della Roma, quale potrebbe essere l'uomo rivelatore?
"Pellegrini è un giocatore universale, mi piace tantissimo: è un capitano come Giannini, Totti, De Rossi e fa parte della storia della Roma. Nel calcio di oggi è difficile vedere calciatori che rimangono nello stesso club per almeno setto o otto anni. Avere dei giocatori rappresentativi è una cosa bella per la gente, ma soprattutto per lo spirito di appartenenza". 

Pinto ha detto che questa squadra può ambire ad alte posizioni della classifica, mentre Mourinho ha detto che p una rosa che può viaggiare tra il quinto e l'ottavo posto. Secondo te dove potrebbe arrivare la Roma quest'anno?
"Le due milanesi e il Napoli in questo momento hanno qualcosa in più. Poi dietro ci sono una serie di squadre che si giocano tutti gli altri posti. La Juventus sarà avvantaggiata rispetto alle altre, ma dal terzo posto all'ottavo prevedo una bella lotta". 

Juve favorita sicuramente vista l'assenza delle coppe che incidono sul percorso in campionato...
"Assolutamente. Per la Juventus sarà un anno importante per rientrare nel calcio europeo". 

I Friedkin in tre anni hanno portato Mou, Dybala e Lukaku. Si parla adesso dei contratti in scadenza di Pinto e dello Special One, ma sono loro la vera garanzia di questa Roma?
"I contratti ora contano fino ad un certo punto. Non si fanno condizionare se sono in scadenza o no, sono persone ambiziose e pensano a fare solo bene".

Quanto è difficile adesso fare il direttore generale di un club?
"Dipende molto dai presidenti se delegano molto o operano direttamente loro. Le criticità possono essere quelle di fare sempre un po' da cuscinetto tra la società e la squadra, questo implica tante cose da saper gestire. Pinto in un momento delicato è intervenuto per placare quella negatività che può aleggiare in certi momenti, ma che non serve a nessuno".

Qual è stato il mercato che le è sembrato più intrigante?
"Quello che mi incuriosisce di più è il Milan che ha mandato via Maldini il quale, a mio avviso, aveva fatto un ottimo lavoro. Un conto è vedere i bilanci, un altro è vincere. Lui aveva vinto lo Scudetto, una semifinale di Champions ed ha ottenuto grandi risultati. Ma i risultati arrivano spendendo bene i soldi e questo è un fatto che la società deve valutare. Quest'anno sono partiti benissimo con dei giocatori interessanti, sicuramente è la squadra che ha cambiato molto stupendo in tanti". 

In quegli anni in cui ha giocato a Roma si era creato un legame forte con la piazza. Ora, da quando è arrivato Mou, l'Olimpico è sempre sold out. Quanto incide questo?
"Il tifoso della Roma è un tifoso meraviglioso che sta vicino alla squadra sia nei momenti belli che quelli brutti. Mourinho ha dato del suo per raggiungere l'obiettivo di avere dei sold-out consecutivi all'Olimpico, ma va dato il merito anche alla società, perché se tu hai una squadra forte la gente va volentieri allo stadio. Quindi è un insieme di positivitià e si capisce che vogliono costruire qualcosa di grande insieme".

Qual è il tuo ricordo più bello a Roma?
"Ci sono tanti momenti. Il percorso europeo, le vittorie con la Juventus, con la Lazio. Ci sono tanti aneddoti incredibili e belle emozioni".  

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